Prime Impressioni

Nicolas Eymerich l’Inquisitore: La Peste, prime impressioni

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Non manca molto all’esordio di Nicolas Eymerich l’Inquisitore: La Peste. Il primo capitolo della serie di quattro avventure grafiche punta e clicca che si basa sui libri di Valerio Evangelisti debutterà il prossimo 16 novembre su pc (ossia venerdì).
Noi de IlVideogioco vi raccontiamo le prime impressioni sul gioco sviluppato da TiconBlu con Ivan Venturi (ex Simulmondo) in testa, e da Imagimotion dopo averlo provato in Beta.

UNA FORTE ATMOSFERA MEDIEVALE

 

Fin dalle prime battute, abbiamo provato una forte atmosfera. L’ambientazione ci porta nel Medioevo, nel periodo in cui la Santa Inquisizione imperversa ed il protagonista, come da titolo, è Nicolas Eymerich.
Prete dalla fede incrollabile, buono (anche se non dà troppi spunti per farlo vedere) ma assolutamente deciso nelle sue azioni. Il personaggio in questione è stato infatti uno degli inquisitori più ferventi nella storia reale. La sua figura ha spinto Valerio Evangelisti a scrivere diversi libri di successo che sono stati tradotti in tutto il mondo.
Tornando all’atmosfera, possiamo dire che ci ha colpito favorevolmente perché i dettagli, l’ambientazione e la trama ci fanno assaporare il gioco. Anzi, ci fanno entrare dentro questo mondo fatto di paura, di credenze e di tanti enigmi e situazioni poco chiare. Sarà che ci piace il contesto storico, sarà che dalle prime battute siamo stati coinvolti e stuzzicati, ma a livello emotivo, il titolo merita quanto meno un’occhiata. Siamo consapevoli che non si tratta di un gioco di facile presa, per cui ci sentiamo di dirvi che Nicolas Eymerich è un titolo che punta molto sui contenuti.

NICOLAS EYMERICH A CARCASSONNE

Andiamo a parlare direttamente del gioco: il tutto parte con Eymerich che viene richiamato a Carcassonne per iniziare delle indagini sulla scomparsa di un suo “collega” inquisitore.
Si intuisce però che qualcosa non va. Troppi se, troppi ma, troppe divagazioni, e lo scoprirete nei dialoghi, fanno pensare ad altro. La scomparsa dell’inquisitore sembra essere lo specchio per le allodole per qualcosa di più molto più grosso ed il priore di Carcassonne, padre Vinet, sembra celare molti segreti…
Il primo compito sarà quello di intraprendere il suo cammino e proseguire le sue indagini. Ma si capisce subito che nelle mura stesse dell’abbazia c’è chi gli mette i bastoni tra le ruote. E sicuramente non è un personaggio di poco conto quello che sta offuscando tutto. Del resto, Eymerich è un ex inquisitore e senza i suoi poteri è una pedina più facile da comandare, purtuttavia, nessuno ha fatto i conti col suo carattere ed il suo orgoglio.
Gli enigmi si alternano ai dialoghi e ci rendiamo contro che questi hanno un certo spessore e sono di prima qualità. Ci fa piacere farlo notare.
La storia è solida e ci sono presto eventi interessanti. La narrazione è il punto forte del gioco. Tanti gli elementi di spunto: la scomparsa dell’inquisitore, le indagini, la Peste ma anche le strane visioni che alcuni abitanti hanno notato. Eventi soprannaturali che stuzzicano la curiosità del giocatore nonché i ricordi del protagonista che grazie alla sua esperienza ed ai suoi appunti ci darà una panoramica sulle credenze e sugli studi delle creature demoniache.

Il libro degli appunti di Nicolas Eymerich, tra le sue pagine anche alcuni indizi…

IL LATO TECNICO E GAME-PLAY

Senza svelare altro della trama andiamo ad analizzare la parte tecnica. Nicolas Eymerich ha luci ed ombre. Lo stile grafico è più che discreto ma alcuni dettagli vengono meno. Ci sono alcuni glich nella Beta ed alcuni dettagli (alcune volte i riflessi che sembrano rendere la pelle di alcuni personaggi traslucida) non sembrano essere all’altezza della situazione.
Le ambientazioni sono ben disegnate ma anche qui ci sono alti e bassi. Il 2d è ben fatto (notevoli gli effetti luce ed anche la cura per il dettaglio) mentre alcuni modelli in 3d perdono un po’ (almeno per ora).  Ci sono pure alcune imprecisioni con le telecamere ma nulla di realmente grave, intendiamoci, e nulla che con un po’ di lavoro supplementare non possa essere risolto (abbiamo visto ben di peggio anche in produzioni più pompose, ndr). Buone le scene di intermezzo viste fin qui.
Il sonoro è di buon livello, con un doppiaggio più che discreto (ma anche qui con qualche imperfezione tecnica) dove figura anche il latino. Un qualcosa che rende il gioco, per certi aspetti, unico.
Giocare a Nicolas Eymerich in latino, e se si vuole, anche con i sottotitoli in italiano, rende l’esperienza ludica particolarmente interessante.
Il game-play è ben strutturato: l’esplorazione si alterna ai dialoghi che serviranno alla riflessione per risolvere gli enigmi. Del resto, ogni avventura grafica punta e clicca che si rispetti deve avere degli enigmi. Alcuni di questi sono semplici, altri più complicati come ad esempio la realizzazione di un oggetto catalizzatore per riuscire ad ottenere la visione prima di partire dall’abazia che farà perdere una buona mezzoretta.
L’interfaccia è essenziale ma pratica ed ogni volta che si andrà col cursore su un oggetto di interesse, o potenziale interesse, il puntatore cambierà forma e li potremo scegliere se prendere l’oggetto in questione e metterlo nel proprio inventario, usarlo e combinarlo con altri o con alcuni elementi dell’ambientazione.
Grazie alla mappa, sarà possibile raggiungere ogni locazione in modo rapido. In sostanza nulla che non si sia già visto ma proposto piuttosto bene e con un buon design.

COSA CI POSSIAMO ASPETTARE

Il priore Vinet, un personaggio piuttosto ambiguo, o no?

Sono tante le speranze su Nicolas Eymerich. Da quello che abbiamo potuto vedere e provare, ci sono margini di miglioramento a livello tecnico. Del resto ce lo potevamo aspettare. Ci fanno ben sperare, invece, il lato narrativo ed i contenuti che ci sentiamo di dire fin da ora che non hanno nulla da invidiare anche a produzioni ben più conosciute.
Eymerich ha il suo fascino e pone il giocatore in un’atmosfera che riesce a catturare. Chi vi scrive ne è stato piacevolmente colpito. Il game-play si svolge in maniera fluida ed il giocatore può avere una discreta varietà di cose da fare nell’ordine che crede. Insomma, sembra un gioco equilibrato.
Sicuramente da tenere in considerazione pur con qualche imperfezione da limare.

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