Di videogiochi sui pirati il mercato non ne è certo carente. Quelle figure storiche tanto ribelli quanto per certi versi affascinanti sembrano piacere proprio a tutti, un po’ come i dinosauri. Con storie violente, romanzate o ispiratrici dal “potenziale videoludico” illimitato… Persino il famoso Nathan Drake in Uncharted ne sa qualcosa riguardo l’approcciare certe avventure. Ma noi, che siamo “solo” dei giocatori, come potremmo mai vivere tali esperienze senza un videogioco appropriato? La soluzione? Noleggiare un veliero e vestirsi da pirata oppure indossare un visore e immedesimarsi nella vita di un filibustiere grazie a Pirates VR: Jolly Roger.
Anche se a un primo impatto il titolo sembra gridare generalità da tutti i pori, in realtà bisogna riconoscere che si tratta della prima esperienza piratesca in VR degna di nota. Dietro allo sviluppo troviamo Split Light Studio, una software house indie polacca con sede a Słupsk, che si trova alla sua seconda esperienza videoludica in VR. Alle proprie spalle però ha anche diverse produzioni in ambito cinematografico, e più nello specifico “film su binari” in 7D. Sì, proprio quelle esperienze immersive su poltrone mobili di cui avrete visto o sentito nei parchi di divertimenti.
Ora però, se siete pronti, è il momento di imbarcarsi per questo nuovo viaggio. Di seguito la recensione di Pirates VR: Jolly Roger, effettuata con l’ausilio di un Valve Index. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da VRKiwi, è disponibile solo su Pc, via Steam (anche se è previsto, in una data ancora ignota, l’approdo anche su PSVR2). Buona lettura.
QUANDO L’AVVENTURA CHIAMA…
Quando si parla di esperienze in realtà virtuale ci sono molti fattori che possono fare la differenza da un semplice videogioco. Prima di tutto parliamo di un nuovo tipo di approccio videoludico, che richiede una dose di esperienza che solo pochi studi, a oggi, sono riusciti ad accumulare. Sia perché parliamo di una tecnologia ancora in via di sviluppo (e con uno smisurato potenziale latente) nonostante i suoi anni, sia perché altri fattori “fisici” ne rendono pesante l’utilizzo a un discreto numero di soggetti.
In questi anni noi de IlVideogioco ci siamo addentrati in svariate, valide esperienze in realtà virtuale. Fin dal primo annuncio, Pirates VR: Jolly Roger ci ha stuzzicato una certa curiosità, e così ci siamo voluti addentrare in questa semplice ma immersiva avventura a tema. La quale siamo arrivati a paragonarla a una sorta di escape room piratesca, nel caso ne abbiate mai provate nella vita reale.

E’ infatti abbastanza comune, per questo tipo di esperienze, l’atto di concentrarsi maggiormente su gameplay e immersività, più che su componenti quali trama o contenuti, vista la portata notoriamente “ristretta” di tali progetti. Pirates VR: Jolly Roger in questo caso ci darà modo di “imparare” a essere dei pirati “per un giorno”. Dovremo infatti seguire l’amichevole pappagallo Rango in diverse sezioni fra scalate su pareti rocciose, diversi combattimenti e semplici puzzle di raccolta e combinazione di elementi.
Per quanto vanti pochi elementi di interazione nelle mappe di gioco, sul fronte ludico il titolo riesce comunque a divertire. Questo grazie al senso di immersività generale efficacemente suscitato. Non siamo certo a un livello di interazione generale “physc driven” alla Half Life: Alyx o alla Song in the Smoke (qui la nostra recensione), ma ne siamo comunque usciti soddisfatti.
“CERCA DI STARE LONTANO DAI GUAI, VECCHIA CANAGLIA…”

In quasi tutte le sue fasi Pirates VR: Jolly Roger ci richiederà di esplorare l’ambiente intorno a noi. Accumulando denaro e tesori infatti potremo anche “comprare” la via d’accesso ad alcune strade segrete, oltre che reperire vari strumenti chiave per proseguire nell’avventura. Il modus operandi sarà quasi sempre lo stesso. Nuova area, nuovi tesori da trovare e nuovi pezzi di chiave da riunire, esplorando ogni possibile strada.
A volte dovremo aggrapparci a sporgenze e percorsi di sassi lungo i costoni, altre volte a liane e simili con strade verticali e percorsi sopraelevati abbastanza ansiogeni. Quando avremo fatto nostro il sistema di scalata, basato sullo stringere il controller nelle sue parti a pressione, ci saranno degli scheletri ad attenderci. Qualche enigma basato sulla comprensione ambientale spezzerà il ritmo con semplici ragionamenti e il tutto scorrerà piacevolmente fino allo scontro finale, nonostante le ripetizioni degli obiettivi nei livelli.

Qualche strada nascosta potrà nascondere qualche collezionabile extra, e qualche buffo segreto potrà essere scovato dai più curiosi, risollevando l’umore. Per il resto, Pirates VR: Jolly Roger potrà metterci in difficoltà solo in poche situazioni, spesso popolate da tre tipologie totali di nemici (più il boss finale). Sul fronte armamenti purtroppo siamo rimasti un po’ delusi vista la presenza di sole due armi da fuoco (di cui una assemblabile), mentre un altro paio per le armi bianche.
Queste ultime tuttavia si romperanno dopo il primo utilizzo (sciabole o asce da lancio), probabilmente perchè in caso contrario sarebbe stato tutto troppo facile. Peccato solo che in tutta l’avventura abbiamo potuto trovare questo tipo di armi solamente un paio di volte… Perciò ci siamo dovuti affidare quasi sempre alla pistola e alla lanterna. Quest’ultima potrà, oltre a sparare un colpo stordente, rivelare simboli nascosti per la risoluzione degli enigmi.
I MORTI NON RACCONTANO STORIE…

A livello pratico Pirates VR: Jolly Roger richiederà l’interazione con specifici elementi. La maggior parte saranno tombe da aprire e forzieri da scoperchiare, lucchetti da rompere, sassi da spaccare e poco altro… Alcuni contenitori dovranno essere rotti sparandogli con la pistola o puntando la mano per raccoglierne il contenuto attraversando un modello che non sembrava avere altri modi di aprirsi. Un piccolo dettaglio che in un’esperienza basata sulla ricerca ci sarebbe piaciuto gestire diversamente.
Il controllo degli elementi attraverso le nostre mani invece si è mostrato ottimo, con un approccio fisico al gioco (seppur per sporadici oggetti interattivi) convincente e credibile. Sia per la precisione dell’interazione che per i movimenti basati su attriti diversi, in base al peso. Il tracking dei controller inoltre ha sfarfallato raramente, e solo se si proverà ad approcciare l’ambiente circostante con troppa vicinanza. Per il resto sarà tutta una questione di ricordarsi di stringere i pugni…

Riguardo la questione motion sickness, molti di voi potrebbero chiedersi se è presente come sensazione in Pirates VR: Jolly Roger. Si tratta di qualcosa di soggettivo certo, ma a volte alcune esperienze, per come sono strutturate, risultano particolarmente predisposte in tal senso. Stavolta tuttavia possiamo confermare che l’impatto è stato minimo, quasi impercettibile grazie ai movimenti fluidi dovuti dalla direzione dei nostri passi verso il centro del nostro sguardo. I movimenti a piedi infatti risulteranno stabili e con un attrito percepibile, a differenza di altri titoli con movimenti più “scivolosi” e questo, almeno per noi, è stato un bene.
Le sezioni subacquee potranno mettervi alla prova con i galleggiamenti a bassa gravità. Fortunatamente dovremo immergerci solo due volte e non sarà poi così fastidioso. Divertenti invece le discese-funivie appesi alle corde, anch’esse presenti in poche sporadiche occasioni. Da considerare il fatto che in ogni caso le mappe saranno sempre ripetibili ed esplorabili a piacimento.
HO MESSO LA MANO SUL FUOCO E MI SONO BRUCIATO…

Abbiamo infine apprezzato qualche piccola accortezza, come i danni da bruciatura se toccheremo le torcie, l’interazione con alcuni elementi componibili dell’inventario e altri pericoli (apparentemente estetici) come i fiori rossi. Per il resto Pirates VR: Jolly Roger si attesta come un’ottima esperienza a livello visivo. Soffermarsi sui dettagli potrà farci scoprire alcuni elementi “più mediocri”, come alcune texture ambientali o quelle dei nemici, se viste da vicino.
Tuttavia nel complesso saremo piuttosto presi dal vivere l’avventura, e nei fugaci momenti di lotta sarà difficile notare certi dettagli meno riusciti. Inoltre “a un certa distanza” l’esperienza saprà regalarci comunque emozioni piacevoli pur senza offrire nulla di particolarmente memorabile. Pochi elementi ma ben fatti, potremmo dire. Giusto la raccolta a distanza con il guanto ci ha fatto penare più volte con una precisione molto ritretta nel puntamento a occhio: cosa sicuramente migliorabile con una patch.
Concludiamo come di consueto con il lato tecnico che si è dimostrato bilanciato, con requisiti di sistema non troppo pretenziosi. L’ottimizzazione di Pirates VR: Jolly Roger ci avrebbe permesso di giocare anche in settaggi ultra, ma per evitare sforzi eccessivi e una penalità a una già valida fluidità generale, abbiamo optato per le impostazioni consigliate, medio-alte. E facendo qualche paragone con le più alte non abbiamo notato perdite troppo accentuate a livello grafico.
Tuttavia nel corso della fase finale di gioco e in seguito a diversi riavvii, ci siamo trovati sul desktop a causa di un crash del motore di gioco. L’unico durante tutta la nostra esperienza. Visto che non abbiamo sentito di casi simili anche tra le discussioni su Steam direi che possiamo chiudere un occhio. In conclusione non possiamo che consigliare l’opera di Split Light Studio a tutti gli amanti delle esplorazoini e dei pirati in generale.

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI
Pirates VR: Jolly Roger è come una grande escape room a tema pirati, piacevole anche nel suo essere abbastanza generica. Un’esperienza da “lunapark” capace di far divertire grazie all’immersività e alle sue esplorazioni senza troppe pretese, supportate da controlli precisi e interazioni con (pochi) elementi convincenti. Qualche semplice sconto, qualche puzzle di contorno e un certo ripetersi di cacce al tesoro sapranno comunque intrattenere i giocatori fino alla fine. L’impegno riversato da Split Light Studio è tangibile, ma sarebbe bastata qualche accortezza in più a far fare il salto di qualità alla produzione. Rimane comunque una degna esperienza piratesca in VR che molti potranno apprezzare.
Pregi
Una prima degna (esclusivamente VR) esperienza a tema pirati. L'impegno del team di sviluppo si può facilmente notare, anche da alcune chicche nascoste. Gli ambienti e le piccole variabili di gioco sorreggono un ripetersi di cacce al tesoro. Ottimo impatto visivo generale. Senso di immersione piacevole e convincente...
Difetti
...Nonostante i suoi pochi elementi di interazione in mappe piuttosto statiche. Qualche texture e qualche modello nemico poteva essere fatto meglio. Contenuti "alla mano" piuttosto sporadici in tutta l'avventura.
Voto
7+