Battle Shapers, hardware da battaglia, recensione

Un virus informatico ha preso il controllo dell'intera città di New Elysium ma ha ignorato l'unica, vera minaccia... Noi e il nostro guanto corazzato

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Una nuova minaccia in versione roguelite è pronta d offrire agli affamati giocatori di sparatutto futuristici una nuova serie di sfide. Le vibes sembrano energiche e l’azione su schermo esplosiva: sarà con questi elementi che Battle Shapers riuscirà a conquistarci? Dopotutto nel mondo degli sparatutto roguelite ne abbiamo viste veramente di tutti i colori, ed è sempre più difficile sorprendersi.

Dietro allo sviluppo troviamo Metric Empire, software house indie canadese al suo esordio nel mercato videoludico. Il team di Montreal sembra aver voluto puntare su qualità e rigiocabilità. Dopo un anno di accesso anticipato, è tempo di valutare la versione 1.0. Di seguito la recensione dell’unica versione disponibile di Battle Shapers, quella Pc. Ricordiamo che il gioco è pubblicato da Kepler Ghost. Buona lettura.

ACCATTIVANTE COME UN BAYBLADE

Nella tecnologicamente avanzata città di New Elysium, l’automazione è all’ordine del giorno. Robot di vario genere vengono assemblati e utilizzati quotidianamente per oliare l’enorme (metaforico) ingranaggio che tiene in movimento l’intera città. O almeno era così prima che degli hardware rivoltosi chiamati Dominatori prendessero il controllo dei punti critici dell’intera rete di strutture cittadine, infettando ogni entità meccanica.

Fortunatamente il virus sembra aver “sorvolato” la base della nostra Battle Shapers Ada, una delle potenti unità tecnologiche da “sfoderare” in caso di crisi. Riattivata dal suo robot/collega Meemo, ella si imbatterà nei dominatori e nelle schiere di robot corrotti che la separeranno dalla sua missione. Riportare ogni cosa al suo posto e ristabilire l’ordine. Tre dominatori detengono il potere nelle tre torri che dovremo affrontare, anche se qualcun altro, di molto più potente, sembra tramare nell’ombra…

Decisamente pronti

La componente roguelite di Battle Shapers si discosta leggermente dai suoi “colleghi” per il fatto di alternare costantemente fasi platform a dostacoli e stanze/arena con vari elementi da collezionare e poteri da scovare. Potremmo paragonarlo a un altro titolo che ci è capitato di analizzare, Deadlink, con il quale abbiamo trovato una certa affinità nella libertà di poter scegliere il successivo ingresso nella nuova area.

Nelle sue tre macro aree infatti l’obiettivo sarà di raggiungere il boss e purificare la zona, scegliendo (o non) di percorrere vie secondarie, nascoste o inizialmente irraggiungibili, sfide extra comprese. Tutto al fine di accumulare quanti più potenziamenti possibile prima della fine della partita. Abbiamo inoltre apprezzato i corridoi di intermezzo fra i combattimenti, che offriranno delle sezioni platform semplici e brevi, ma stimolanti. Un modo genuino di spezzare la “routine”, questo è certo…

DOOMFIST CHI?

Sfide extra

Come da tradizione in questo genere di produzioni, ci sarà una valuta con cui sbloccare nuovi upgrade, armi e bonus, che andranno ad aggiungersi alle nostre nuove partite. 66 in totale gli “sbloccabili” tra cui una ventina di armi e altrettante abilità secondarie per il nostro guanto corazzato. Le bocche da fuoco in particolare saranno la goduria più grande, considerando la loro natura “meccanica” ad alto tasso di “tamarraggine”.

Per intenderci, avete presente la ricarica roteante di un fucile a leva? Ecco, immaginate altre venti versioni più tecnologiche e avrete delle armi che non solo vi soddisferanno nel gunplay, ma anche nelle loro atipiche e fiere ricariche automatiche. Dettagli, quelli di Battle Shapers, che certamente fanno la differenza fra uno sparatutto generico e qualcosa di più caratteristico. Guanto e relative funzioni di combattimento comprese.

Dritto sulla ram

Fra una stanza e l’altra i combattimenti di Battle Shapers si riveleranno impegnativi, ma senza mai dare l’impressione di voler essere punitivi. Le abilità del giocatore infatti saranno un fattore in grado anche di far vincere alla prima run. Ovviamente senza conoscere i pattern di attacco nemici e senza qualche piccolo aiutino sarà decisamente arduo portare a termine la conquista di tutte le torri. Magari hackerando il piano con qualche bonus a nostro favore…

Sulla nostra strada troveremo colossi dotati di scudo, droni volanti, robot pugili, robot-sforna minions e i classici mitraglieri armati. A seconda della zona e del percorso intrapreso potranno variare di poco, ma in generale non si proverà mai noia nell’abbatterli. Questo anche grazie al prepotente gameplay alla Doom, con il quale poter sbattere in giro i nemici a suon di pugni, facendoli esplodere verso quattro direzioni in base al nostro movimento. Un dritto in avanti, sberle ai lati e un montante colpendo indietreggiando. Potente e stimolante.

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Nemici corrotti

I tre dominatori in Battle Shapers non rimarranno mai con le mani (robotiche) in mano. Infatti subiremo spesso delle rappresaglie, ovvero degli “attacchi” da parte del boss di turno durante alcuni scontri nelle stanze/arene. Sconfiggere un dominatore inoltre ci permetterà di ottenere il suo “core” che se inserito in uno dei nostri nuclei, ci permetterà sostanzialmente di usare le sue mosse e di sbloccare numerosi potenziamenti secondari.

Con i giusti nuclei installati potremo ottenere l’abilità di riflettere i proiettili, potenziare i colpi, attaccare con particolari buff e scatenare vari tipi di colpi ad area. Ogni core installato varierà non di poco il gameplay, costringendoci all’uso di nuove modalità con cui affrontare i nemici. Con l’arrivo di nuove vittorie e relativi upgrade potremo anche potenziare le armi e le abilità del guanto tramite appositi moduli. Tutto sembra potersi incastrare con un certo interesse nel risultato finale, favorendo una piacevole rigiocabilità.

Strike Mantis

Sconfitto un boss gli altri si rafforzeranno automaticamente, aggiungendo trappole e potenziamenti per le schiere nemiche nei loro piani. In questo modo abbiamo avuto l’impressione, gradita, di star combattendo qualcosa in costante evoluzione. La difficoltà generale in Battle Shapers sarà in grado di offrire una sfida dal palpabile crescendo, da affrontare a suon di schivate, esecuzioni (che ricaricheranno gli scudi) e spostamenti aerei.

La precisione nel gameplay e nelle meccaniche di fuoco e movimento risultano estremamente piacevoli. La corposità del fuoco delle armi e la potenza del pugno sapranno restituire una certa energicità e possenza. Un qualcosa di paragonabile ad uno dei recenti Doom in pratica. I colpi con il guanto magari potranno risultare più impostati su certe assi, ma con un po’ di pratica potremo farci “la mano”.

DIRETTO DA MICHAEL BAY

Nuovo core, nuovo pugno con artigli

Battle Shapers mostrerà location tecno-futuristiche di tutto rispetto con un ottimo impatto grafico generale. Gli effetti speciali disegnati in 2D come colpi ed esplosioni si mescolano a una grafica dei modelli pulita e dai colori accesi e ben definiti, offrendo un bel mix cromatico su schermo. Si nota anche una certa cura nel design delle stanze e in generale nel mondo di gioco, lore compresa, in ogni suo riavvio.

Tolti alcuni dettagli minori in bella vista meno definiti e una distruttibilità dell’ambiente pressocchè limitata alle ringhiere, il tutto scorre in modo godibile senza mai stancare o frustrare. Una sfida sempre bilanciata da entrambe le parti che riesce a divertire e impegnare, con un ottima varietà di scelte a livello di gameplay. Magari qualche nemico potrebbe smarrirsi nella stanza o bloccarsi su alcuni ostacoli ogni tanto, ma nulla di fastidioso.

Menzione d’onore per il sound design di Battle Shapers, che letteralmente “spacca” con spari, esplosioni e impatti poderosi e di qualità, oltre che ricco di variabili. Una certa cura si noterà negli elementi in nostro possesso, questo è certo. Anche sul fronte delle prestazioni non ce la siamo vista brutta, con un framerate costante che ha risentito di qualche colpo giusto nelle situazioni più caotiche.

In certe zone tuttavia, al netto di un framerate stabile ed elevato (almeno su carta), si ha l’impressione che il titolo proceda più “lentamente”: particolare notato da diversi utenti della community. Ma nulla al quale non si possa rimediare con una patch. Dispiace infine dover distruggere continuamente copie di mech-robot un po’ troppo somiglianti al Titan protagonista di Titan Fall 2. Nel complesso comunque il gioco merita più di una possibilità.

Sommare le condizioni

DA AVERE SENZA RISERVE

Battle Shapers è una delle esperienze sparatutto-roguelite più godibili e variegate che abbiamo avuto l’occasione di provare negli ultimi mesi. Il suo spirito coraggioso e creativo mostra quanta passione è stata infusa nel progetto, validando gli obiettivi qualitativi che l’esordiente team di Metric Empire si è imposto. Buona varietà, gran rigiocabilità e divertimento estremamente piacevole e stimolante. Merito soprattutto del gameplay preciso e dalle numerosissime combinazioni di elementi per partita, supportate da un sound design profondo e un livello di sfida appagante e mai punitivo. Da provare assolutamente.

Pregi

Difficoltà "evolutiva" in grado di farci sentire all'interno di un sistema "vivo" e capace di reagire. Sound design pronfondo ed esplosivo. Gameplay estremamente piacevole, preciso divertente e stimolante. Rigiocabilità elevata e di qualità grazie alla cura nelle ottime variabili "di sistema". Passione per lo sviluppo palpabile, riflessa in un titolo energico e longevo.

Difetti

Qualche design forse troppo ispirato da altre fonti, in mezzo a tanti altri più unici. Framerate con qualche inciampo generale e una visibile differenza di fluidità in alcune zone, con un conteggio FPS non corrispondente alla resa in tempo reale. Qualche sporadica texture (a volte in bella vista) meno definita.

Voto

8,5