Yugo: the non-game, il videogioco per i non-giocatori
Nessun traguardo, nessuna gara, nessuna pressione. Solo una strada senza fine, una radio e la possibilità di conversare con altre persone
Un gioco per i non-giocatori. Sembra una contraddizione, eppure un senso c’è. Yugo: the non-game si propone infatti come una sorta di spazio virtuale in cui poter guidare un auto, ascoltare la radio e conversare con altri giocatori. Non essendoci una destinazione, il viaggio è ciò che conta: la condivisione di esperienze, racconti, storie di vita. O perchè no, ridere e scherzare senza soluzione di continuità.
La semplice e genuina idea di una piccola software house divisa tra Germania e Kosovo, In Two Minds Studio, è certamente interessante, soprattutto in un periodo storico come il nostro, ricchissimo di stimoli e che tende a lasciare poco spazio alla vera condivisione tra esseri umani.
Yugo: the non-game è disponibile su Pc, via Steam. Di seguito il trailer ufficiale del gioco. Buona visione.
SU YUGO: THE NON-GAME
Si tratta di uno spazio virtuale che consente lunghe conversazioni e ritrovi che sono spesso più difficili da ottenere quando si comunica digitalmente. È come una chat vocale di un gioco, ma senza il suddetto. Un “gioco” per non-giocatori. A guidare l’auto è il giocatore che inizia la sessione, mentre coloro che si uniscono vengono disposti negli altri sedili. Tutti vengono automaticamente collegati tramite chat vocali.Le stazioni radio sono flussi radiofonici reali provenienti da Internet, e possono essere aggiunti o rimossi dai giocatori.
L’ambiente, sebbene sia astratto e senza contesto, contiene comunque elementi che richiamano luoghi e periodi storici reali. Le strade tortuose nel gioco sono ispirate alle strade montuose che vanno dal Kosovo al Montenegro. L’auto è modellata sulla Yugo, un’auto iconica prodotta in Jugoslavia negli anni ’80. L’ora del giorno ricorda il tramonto in Kosovo, soprattutto per l’onnipresenza dei corvi e i suoni che emettono la sera quando tornano ai loro nidi per la notte. Allo stesso modo, ricordano quella regione anche gli oggetti monolitici in cima alle colline, ispirati ai monumenti jugoslavi dell’era socialista in Kosovo e nel resto dell’ex Jugoslavia.
Un viaggio senza tempo e luogo, dove poter parlare di tutto oppure di niente.