Per i giocatori amanti delle esperienze in stile Vampire Survivors, c’è una nuova piccola scoperta all’orizzonte. When the Light Dies potrebbe infatti rivelarsi un piacevole passatempo, diverso dal solito per gli amanti di questo genere di “arena shooter”. Un roguelite classico nell’anima, ma con elementi meno comuni di cui tener conto. Primo fra tutti una barra della pazzia che, similmente a quanto visto in titoli come Don’t Starve, complicherà non poco le cose.
Come se il freddo, l’oscurità e l’assalto di infinite orde di abomini non fossero già abbastanza… Dietro allo sviluppo troviamo Electric Monkeys, un gruppetto di giovani sviluppatori brasiliani indipendenti che, supportati da Secret Level Studios, hanno voluto portare sul mercato qualcosa di meno comune del solito, tra l’altro al costo di pochi euro. Se siete curiosi di scoprirne di più seguiteci in questa recensione di When the Light Dies.
Ricordiamo che il gioco, pubblicato da PQube, è disponibile solo su Pc, via Steam, dove si è recentemente lasciato alle spalle una fase di accesso anticipato. Buona lettura.
DUNQUE È QUESTA LA FINE…
Sembra proprio che questa sia la fine per uno dei membri di una spedizione montana. L’ultimo sopravvissuto ancora in piedi che dovrà lottare per tenersi “la carne addosso” e per tenerla al caldo. When the Light Dies ci accoglierà nel menù con una sola modalità (oltre il breve tutorial) con la quale dovremo sopravvivere per 3 livelli suddivisi in 6 round, boss finale e bufere di neve comprese.
Un’iniziale, limitata scelta di sopravvissuti da scegliere ci porterà a doverci “fare le ossa” con i soggetti più standard, con statistiche fisiche mediocri. Solo completando precisi obiettivi potremo avere accesso ai sopravvissuti più prestanti, con statistiche migliori. Le armi invece potranno essere acquistate con i cuori ottenuti uccidendo le creature della notte. Un totale di 8 sopravvissuti fra cui scegliere, con giusto qualche accenno di connotati variabili e 6 armi di varia natura fra quelle con proiettili, dardi o frecce esplosive.
Ogni nemico ucciso in When the Light Dies ci fornirà esperienza e cuori. Con la prima potremo livellare in tempo reale, scegliendo fra 3 aggiornamenti e un massimo di 4 abilità speciali. Gli upgrade riguarderanno la frequenza di sparo, la possibilità di colpo critico, il livello di salute, alcune modifiche ai proiettili e poche altre varianti. Le abilità speciali invece ci forniranno potenti vantaggi che, se attivati, ridurranno la nostra sanità mentale complicando le cose…
Più scenderemo nella pazzia e più i mostri diventeranno potenti. Nessun effetto concreto invece sulla varietà delle creature. Il nostro obiettivo sarà quindi non solo quello di uccidere per sopravvivere, ma anche spostarsi di falò in falò per gestire il freddo, raccogliendo il possibile dalle casse sparse in giro. Olio per la lanterna, libri da sfogliare con cui ripristinare la sanità mentale, alcolici per il calore, scorte di cibo ecc.
SONO LÍ ANCHE SE NON LI VEDI
When the Light Dies è una piccola esperienza che si basa sulla ripetizione della sua formula attraverso quelli che sembrano un totale di 15 livelli di difficoltà definiti “follia”. Ogni volta che termineremo il terzo livello infatti, il gioco si resetterà e torneremo al menù. Potremo dunque iniziare di nuovo i livelli proposti aumentando la difficoltà che aggiungeranno sempre più bonus alle ondate nemiche e guadagni migliorati dalle uccisioni.
La trama del gioco si mostrerà sotto forma di alcune frasi criptiche, collegate da una sorta di continuità narrativa proseguita da ogni riavvio con difficoltà maggiore. Potranno subentrare alcuni nemici d’elite andando avanti, ma le differenze saranno relativamente poche e non particolarmente stimolati, o almeno non abbastanza per spingerci a ripetere tutto il circolo di sopravvivenza ogni volta fino alla quindicesima. Sarà inoltre necessario aumentare le statistiche di sopravvivenza nel menù, spendendo i cuori ottenuti.
Attraverso le costellazioni potremo aumentare di decine di volte ogni statistica, dal danno inflitto, ai critici alla resistenza dei falò, fino ai parametri vitali, di resistenza al freddo e di stamina, necessaria per correre più rapidamente. Basteranno poche ore e scelte mirate per capovolgere il gioco a nostro favore, o almeno fino al prossimo livello di difficoltà…
When the Light Dies saprà metterci alla prova più volte. Anche con i migliori equipaggiamenti e le statistiche al top, una piccola distrazione potrà farci uccidere. Un gameplay dai movimenti lenti ci spingerà a giocare in attacco per proteggerci dai nemici, che spesso ci soverchieranno a tal punto da faticare anche nell’accendere i falò e frugare nelle casse. Azioni che richiederanno tempo che tendenzialmente non avremo: una meccanica voluta che monterà una certa ansia generale.
SCHIZZOFRENIA, COMPAGNA DI VIAGGIO
Saper scegliere l’arma giusta e gestire i 4 slot risorse sarà fondamentale per farcela, in When the Light Dies. Sarà possibile anche evitare l’utilizzo delle abilità speciali con i giusti upgrade; il tutto starà nel trovare il nostro equilibrio. Dove una mitragliatrice gatling può tenere a bada decine di nemici, una balestra può sterminarli tutti di fila e in un colpo. Così come un arco esplosivo e un fucile a pompa avranno effetti differenti sulla folla.
Se i proiettili non dovessero bastare potremo sempre impazzire facendo piovere fuoco o ghiaccio, scatenando una tempesta di piaghe e persino aprire potenti buchi neri. Il tutto attivabile con la pressione di un tasto. Altre abilità invece potranno gradualmente fornirci salute o calore ma dovremo tenere premuto il relativo tasto, cosa che abbiamo impiegato un po’ a capire considerando la natura delle altre skill. Una piccola indicazione al riguardo avrebbe potuto evitarci diverse attese nei cooldown prima di comprenderne l’utilizzo.
Sulla scelta degli upgrade invece il tutto si baserà su lievi aumenti di percentuali, talvolta con perdita di altre statistiche come più danni ma meno frequenza e viceversa. Oppure aumenti singoli ma molto più ridotti. Il tutto gioca sull’accumulo di livelli su livelli che, se sapientemente scelti, aumenteranno a dismisura il nostro potere combattivo. Su questo fronte When the Light Dies avrebbe potuto offrire di più, dal momento che le varianti nel gameplay risultano piuttosto limitate.
Gli amanti del genere sapranno quanto può risultare appagante potenziarsi a livelli infiniti, aumentando il piacere nel raggiungere statistiche folli, ma qui il tempo e i livelli saranno limitati. Nessun modalità aggiuntiva o con orde infinite. Un peccato considerando quanto a livelli più alti sia appagante continuare a spingere su determinate statistiche, come la frequenza di sparo ad esempio.
UNA SERIE DI MACABRI LOOP
When the Light Dies sia sul fronte gameplay che sul lato grafico risulta estremamente semplice. Mirare, sparare, spostarsi al prossimo falò e via così, in loop, magari collezionando utili oggetti da usare in caso di emergenza. Il comparto visivo potrebbe essere tranquillamente accostato ad una produzione realizzata con RPG Paper Maker, in quanto tutti i modelli saranno a “taglio di carta” su un piano tridimensionale.
Le ombre di gioco risulteranno credibili tranne che per i modelli statici, le cui ombre visivamente scollegate faranno pensare che alcuni oggetti stiano volando. Nei tre livelli di gioco inoltre ci sarà una certa spogliatezza generale, con solo qualche sasso isolato qui e là, oltre falò e casse. Oltre a ciò, a parte qualche nuovo nemico e varietà nei colori, troveremo ben poco.
Tra una riavvio e l’altro in When the Light Dies ci è inoltre capitato di incappare in qualche problema tecnico. Qualche conflittualità con i suoni del gioco porteranno alcune armi a cancellare il suono del fuoco primario. Il primo boss invece, in combinazione con la diminuzione della sanità mentale, ha letteralmente fatto impazzire l’audio spostandolo da un picco all’altro. Almeno la colonna sonora epica saprà distarci da qualche inciampo generale…
Come produzione, per quanto modesta, poteva certamente offrire qualche variabile più stimolante a parte qualche breve accenno di trama non proprio intrigante. La difficoltà cresceeà via via a dismisura ma la voglia di continuare potrebbe ristagnare, in una piccola esperienza che non va oltre il mero passatempo. Resta comunque una produzione meritevole di un voto positivo che saprà sicuramente intrattenere chi in cerca di esperienze un po’ fuori dall’ordinario ma senza troppe pretese.
POTREBBE DARE SODDISFAZIONI
When the Light Dies è un piccolo gioco ottenibile a un piccolo prezzo, che si farà giocare in piccole dosi. La sola modalità disponibile potrà dare del filo da torcere all’inizio, ma una volta accumulati potenziamenti il tutto inizierà a perdere mordente. Questo complice una ripetitività e una lentezza iniziale non proprio stimolanti, così come qualche accenno di lore, distribuita (o per meglio dire dispersa) in 15 livelli di difficoltà crescente che nonostante le aggiunte non spingono a ripetere il tutto ogni volta. Un’esperienza comunque piacevole ma con qualche distrazione tecnica. Qualche aggiunta e qualche variabile più attraente avrebbe potuto offrire qualcosa di più, che avrebbe reso la creazione di Electric Monkeys qualcosa di più di un semplice passatempo senza troppe pretese. In ogni caso, esperienza piacevole.
Pregi
Piacevole stile visivo in paper cut e pixel art. 15 livelli di difficoltà per gli amanti delle sfide. Ansia palpabile e idea di base interessante, anche se la follia poteva portare sul campo qualcosa in più. Buona la colonna sonora.
Difetti
Qualche inciampo tecnico sul fronte audio. Una generica vuotezza ambientale, con upgrade, nemici e contenuti non proprio variegati. Qualche modalità extra non avrebbe guastato, soprattutto una "endless" di cui si sente la mancanza.
Voto
6,5