Risale al 24 Marzo 2004 il lancio di Delta Force: Black Hawk Down, sparatutto in prima persona ispirato agli eventi della guerra civile somala del 1993. Proprio come la pellicola dall’omonimo nome (Black Hawk Down ndr) il videogioco si ispirava ai reali eventi riguardanti l’abbattimento di vari elicotteri Black Hawk nell’ottobre 1993. Le storie dei vari soldati, il recupero dei feriti e le feroci battaglie che ne seguirono, divennero senza dubbio la base narrativa per molteplici altre trasposizioni di guerra dalla forte componente emotiva, videoludica e non.
Gli sviluppatori olandesi di Team Jade (affiliata dello studio cinese TiMi Studio Group, padri di Call of Duty: Mobile e Assault Fire) da mesi mostrano il loro operato ai giocatori. Stavolta però toccherà a noi imbracciare i fucili. In Delta Force: Hawk Ops infatti siamo stati invitati a partecipare a un test alpha multiplayer. Se volete anticiparvi alcuni dettagli al riguardo, equipaggiatevi con noi e seguiteci nella nostra anteprima. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da TiMi Studio Group, debutterà gratuitamente il prossimo 5 dicembre su Pc, via Steam, mentre l’arrivo su console è atteso per i primi mesi del 2025. Buona lettura.
LA NUOVA FRONTIERA DELLA GUERRIGLIA
Nel corso della nostra prova abbiamo potuto tastare con mano il valore di Delta Force: Hawk Ops. Sembrano davvero pochi gli “spigoli” ancora da smussare in quest’oceano di esagerata qualità per il dettaglio. Le due modalità che abbiamo potuto provare si chiamano Tactical Turmoil e Havoc Warfare. Nella prima dovremo raccogliere ed estrarre quante più risorse possibili (o perderle in caso di morte) in co-op con il nostro team. Il tutto in mappe popolate sia da IA nemica che da altre squadre di giocatori.
La seconda modalità invece, proprio come nelle serie Battlefield e Cod con Guerra Totale, prevederà conflitti su larga scala alla conquista di varie zone strategiche. In questa modalità si scontreranno 64 giocatori che potranno scegliere fra sette diversi “soldati speciali”, ognuno con abilità tattiche o tecnologiche particolari. Si potranno anche schierare mezzi militari, curare, rianimare e rifornire gli alleati, segnalare i nemici e piegare le sorti della battaglia a nostro vantaggio con le abilità degli operatori.
Per quanto riguarda la campagna di Delta Force: Hawk Ops, sappiamo che sarà il reboot della campagna originaria del titolo del 2003. Noi tuttavia abbiamo potuto testare solo le due già citate modalità multigiocatore, che si sono dimostrate valide e appassionanti. Se a un primo impatto il gameplay può ricordare Battlefield 2042, giocando ci renderemo conto che, qualitativamente parlando, siamo una spanna più in alto.
Nonostante la mole di giocatori in mappa infatti, le partite riescono a essere più bilanciate delle controparti più blasonate. In parte merito delle abilità strategiche, ma anche per il feedback dato dalle bocche da fuoco. Parliamo di ben 22 “ferri” fra fucili d’assalto, mitragliatrici leggere, mitragliette, fucili da cecchino, fucili a pompa e pistole. Tutte completamente modulabili con decine di accessori per ogni singola parte di arma, calibrazioni comprese. Mai vista tanta scelta…
LA GUERRA (GRATUITA) COSTA…
Delta Force: Hawk Ops è un titolo free-to-play, ma sembra ricalcare lo stile di “auto-mantenimento” visto in First Descendant. Nella modalità co-op infatti avremo una sala tattica in cui muoverci come menu, con varie postazioni, negozi, armerie e altro. Tutte potenziabili in modo da ottenere migliorie per gli equipaggiamenti e nuovi strumenti più tecnologici. Diversamente nella Havoc Warfare dovremo giocare e fare esperienza con armi e soldati, prima di poter comprare nuove armi e accessori.
Risulta pazzesca la cura al dettaglio delle armi, con suoni metallici e plastici profondi in grado di farci percepire il tipo di arma, il suo peso e la sua forma. Lo Scar H ad esempio avrà una ricarica più “possente” rispetto ad un M4A1, più sottile e con un caricatore più snello. Praticamente potremo riconoscere le armi dal solo audio. Era difficile fare meglio di quanto visto nell’armeria di Call of Duty, eppure provando ogni arma ci siamo entusiasmati come fossimo alla nostra prima volta…
Graficamente, nonostante fosse solo un’alpha, Delta Force: Hawk Ops ha dimostrato di essere qualitativamente al top. Abbiamo giocato fluidamente con un preset grafico automatico a “Ultra”, senza mai veder arrancare il titolo. Mappe di dimensioni considerevoli ma azione sul fronte sempre schierata, battagliandosi la “linea” invisibile di conflitto fra giocatori. Sembrano infatti rarissimi i momenti morti.
Una volta presa confidenza con le armi e la balistica del gioco, potremo iniziare a collezionare numerose uccisioni. Mano ferma, movimenti equilibrati e rinculo realistico. Magnetico nel gameplay senza dubbio… E siamo solo in una versione ancora in via di sviluppo. Non vediamo l’ora di scoprirne ogni contenuto, soprattutto la campagna. Per ora non ci resta che attendere futuri aggiornamenti. Battlefield e COD, state attenti, il conflitto per la conquista dei giocatori potrebbe farsi intenso…
PRATICAMENTE GIÀ PRONTO
Delta Force: Hawk Ops promette di dare una nuova dimensione alle battaglie di guerriglia di massa multigiocatore, offrendo una propria e moderna versione di “Guerra totale”. Ricalcando in parte lo stile da F2P visto in First Descendant, Team Jade ci dimostra quanto tale scelta possa adattarsi alla grande anche a un titolo di guerra, soprendendo per dettagli e bilanciamento generale. Fra le mani abbiamo anche un apice mai raggiunto nella personalizzazione a livello armeria, tanto da riuscire a rendere le controparti quasi arretrate per certi punti di vista. Un modello di auto-mantenimento che sa offrire ai giocatori divertimento e libertà nel supportare il prodotto, di indubbia qualità e che non faticherà nel suo intento. Campagna compresa. Attendiamo ulteriori sviluppi…