Astro Bot, un robot per domarli tutti, recensione

Un piccolo eroe che saprà fare breccia nel nostro cuore

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Negli ultimi anni, Asobi Team (divisione di Japan Studio, sussidiario di Sony ndr) è riuscito a distinguersi nel panorama videoludico grazie alla sua abilità nel creare esperienze uniche e coinvolgenti. Con Astro Bot, l’ultimo capitolo di questa “serie” iniziata con Astro Bot Rescue Mission (2018), il piccolo studio giapponese dimostra ancora una volta di saper combinare innovazione e nostalgia in modo magistrale. Questo platform 3D non solo sfrutta appieno le potenzialità tecniche della PS5, ma regala anche un viaggio pieno di sorprese e riferimenti che scaldano il cuore ai fan di lunga data del mondo PlayStation.

Di seguito la nostra recensione di Astro Bot. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Sony Interactive Entertainment, è disponibile in esclusiva su PS5. Ora, se siete pronti a partire con l’astronave dei ricordi e delle innovazioni, seguiteci. Buona lettura.

UN’ODISSEA GALATTICA

Astro Bot non si distingue per una trama particolarmente intricata, ma questa scelta è intenzionale. La storia infatti è semplice e lineare, quasi un pretesto per farci viaggiare attraverso galassie e mondi variegati. Astro, il nostro piccolo robot protagonista, ha un obiettivo chiaro: salvare centinaia di mini-bot dispersi in diverse aree spaziali. È un’odissea che parte da ambienti tranquilli e colorati, per arrivare a luoghi più ostili e pericolosi; tutti costruiti con una cura maniacale per i dettagli.

Ma ciò che rende davvero speciale Astro Bot è il modo in cui la narrazione si intreccia con l’universo PlayStation. Durante il nostro viaggio abbiamo incontrato una serie di collezionabili e riferimenti a titoli iconici che fanno parte della storia di questa brand. È stato impossibile non emozionarsi nel vedere alcuni dei nostri personaggi preferiti apparire come easter egg o riconoscere frammenti di giochi passati reinterpretati in chiave moderna. Ogni livello è intriso di una certa nostalgia che, però, non soffoca il senso di novità. Astro Bot riesce di fatto a mescolare vecchio e nuovo in un modo che ci ha fatto sentire come se stessimo vivendo una grande celebrazione di una parte importante della storia videoludica.

MECCANICHE DA SOGNO

Il vero cuore pulsante di Astro Bot è il suo gameplay. Siamo rimasti impressionati dal modo in cui Asobi Team è riuscito a sfruttare il DualSense, il controller di PS5, per offrire un’esperienza sensoriale mai vista prima. Ogni livello introduce nuove meccaniche che sembrano progettate per esaltare le capacità uniche del controller.

Dai grilletti adattivi all’haptic feedback, ogni sensazione fisica è replicata in maniera sorprendentemente realistica: dalla pioggia che batte sul nostro robot  al rumore del ghiaccio che si spezza sotto i suoi piedi. Tutto sembra tangibile. Abbiamo provato una sensazione quasi magica quando Astro ha iniziato a usare i diversi gadget, come guantoni elastici, razzi propulsori o trampolini. 

Ogni strumento offre un diverso stile di gioco, e l’uso intelligente delle funzionalità del DualSense rende ogni azione un’esperienza immersiva. Quando Astro afferra una corda per dondolarsi o quando scivola lungo superfici ghiacciate, siamo stati in grado di sentire ogni singolo movimento attraverso il controller, rendendo il gameplay una vera gioia tattile.

Ciascun livello è anche una sfida costante alla creatività. I mondi che attraversiamo cambiano continuamente, presentandoci situazioni sempre diverse che richiedono strategie diverse. Alcuni livelli ci hanno sfidato con enigmi ambientali, mentre altri ci hanno messo alla prova con prove più platform. La varietà del gameplay è stata uno degli aspetti più apprezzati, perché ci ha tenuto costantemente impegnati e incuriositi su cosa ci avrebbe riservato il livello successivo.

PICCOLE OMBRE SU UN CAPOLAVORO DI LUCE

Come tutti i grandi giochi, anche Astro Bot presenta qualche piccolo difetto. Nonostante la qualità generale del titolo sia indiscutibile, non possiamo non menzionare alcune limitazioni che abbiamo riscontrato durante la nostra esperienza. La durata del gioco, sebbene adeguata per un platform di questo genere, potrebbe risultare breve per i giocatori più esperti. Se si decide di concentrarsi solo sulla storia principale, si potrebbe completare l’avventura in circa 10-15 ore. Naturalmente, il gioco offre una quantità significativa di collezionabili e sfide opzionali, ma la rigiocabilità non risulta così elevata come avremmo sperato.

Inoltre la mancanza di una modalità multiplayer rappresenta un’occasione persa. Astro Bot, con la sua struttura divertente e accessibile, sarebbe stato il candidato perfetto per un’esperienza cooperativa o persino competitiva. Ci saremmo immaginati una modalità multiplayer in cui i giocatori avrebbero potuto collaborare per salvare i bot o sfidarsi in gare platform, ma purtroppo non vi è nulla di tutto questo

Nonostante questi piccoli difetti, dobbiamo ammettere che nessuno di essi ha influenzato negativamente la nostra esperienza complessiva. Astro Bot rimane un gioco incredibilmente divertente e ben realizzato, con una curva di difficoltà perfettamente bilanciata che lo rende accessibile a un vasto pubblico. Forse un po’ troppo facile in generale, ma sicuramente non è una produzione intenzionata a proporre una sfida hardcore.

ARMONIA E TECNICA SI CONIUGANO PERFETTAMENTE

Dal punto di vista tecnico, Astro Bot è un gioiello. La grafica è sorprendente per un gioco di questo genere, con mondi colorati e dettagliati che riescono a catturare la nostra attenzione dall’inizio alla fine. Ogni texture, dal ghiaccio luccicante alle foglie che si muovono al vento, è resa con una qualità che ci ha impressionato.

La risoluzione e la fluidità del gioco sono impeccabili, e anche nelle situazioni più frenetiche non abbiamo mai riscontrato cali di framerate o problemi di performance. Ma non è solo la grafica a brillare. Anche il comparto audio è stato curato nei minimi dettagli. La colonna sonora accompagna perfettamente l’azione su schermo, con brani che si adattano a ogni situazione e che rimangono nella mente anche dopo aver spento la console.

Abbiamo apprezzato particolarmente il modo in cui il suono è integrato nell’esperienza tattile offerta dal DualSense: sentire il rumore del vento mentre attraversiamo un canyon o percepire il tintinnio del metallo mentre Astro salta su superfici metalliche è stato qualcosa di veramente unico.

La combinazione di grafica e sonoro rende Astro Bot un’esperienza sensoriale completa. È raro trovare un gioco che riesce a unire così perfettamente tutti gli aspetti tecnici per offrire qualcosa di così coinvolgente e memorabile. Asobi Team è stato davvero in grado di sfruttare al massimo ciò che il DualSense ha da offrire. Speriamo che questo possa rappresentare valido precedente e che anche altri sviluppatori facciano lo stesso!

DA AVERE ASSOLUTAMENTE

Astro Bot è molto più di un semplice platform: è un omaggio al passato, un tributo al presente e una visione del futuro. Asobi Team ha creato un’esperienza che non solo sfrutta al massimo le potenzialità tecniche di PS5 e del suo pad, ma che ci ricorda anche perché ci siamo innamorati dei videogiochi. Astro Bot è un gioco che riesce a catturare l’immaginazione, a divertirci e a farci vivere momenti di pura meraviglia.

Non ci troviamo solo a controllare un adorabile robot, ma siamo immersi in un universo dove ogni dettaglio è curato al massimo, dalla grafica brillante al sound design impeccabile. Ogni livello trasuda creatività e innovazione, offrendo una varietà di situazioni e sfide che rendono ogni minuto di gioco un’esperienza coinvolgente. Siamo stati immediatamente catturati da questo mix di tecnologie all’avanguardia e gameplay classico, un’esperienza che ci ha ricordato anche perché, tra le altre cose, amiamo i platform.

Pregi

Mirabile esecuzione da parte di Asobi Team, grazie a un gameplay coinvolgente che comprende una serie di meccaniche innovative capaci di sfruttare il DualSense alla perfezione. Grafica e sonoro fantastici e anche la trama, per quanto semplice, è piacevole.

Difetti

Per le emozioni che offre, dura anche troppo poco. Modalità multiplayer a supporto sarebbero state assai gradite.

Voto

9,5