Come abbiamo avuto modo di intravedere poco più di un anno fa, Shadows of Doubt rappresenta una nuova frontiera nel genere stealth investigativo, ambientato in un intrigante universo noir di fantascienza. Il settore dei videogiochi è noto per la sua difficoltà nell’innovazione, data la ormai lunga e ricchissima storia. Tuttavia, l’introduzione di titoli originali come Shadows Of Doubt è motivo di entusiasmo e porta con sé la promessa di un rinnovamento nel panorama ludico.
Scopriamo dunque insieme, con questa recensione della versione PS5 curata dalla nostra Kim Fuentes, le particolarità che caratterizzano questo titolo. Ricordiamo che il gioco, sviluppato da ColePowered Games e pubblicato da Fireshine Games, è disponibile anche su Pc e Xbox Series X/S. Buona lettura.
QUALCUNO HA DETTO ASIMOV?
Shadows of Doubt si presenta come un’avventura stealth in un vasto mondo aperto, dove una città ricca di misteri attende di essere esplorata. Ambientato in un’epoca alternativa degli anni ’80 caratterizzata da un’industrializzazione massiccia, il titolo introduce il giocatore in un contesto in cui le funzioni di polizia sono delegate a entità private e contractor.
Assumeremo il ruolo di un detective in questo universo distopico dominato dalle megacorporazioni, con l’obiettivo di risolvere intricati casi di omicidio, cercando al contempo di non finire nei guai. Ci verrà dunque richiesto di condurre indagini approfondite per smascherare i responsabili di vari crimini efferati.
L’opera di ColePowered Games offre un’esperienza immersiva con una prospettiva in prima persona e una grafica che, pur richiamando lo stile di Minecraft, crea un’atmosfera unica che si distacca da quella di giochi come L.A. Noire. L’universo di gioco, inoltre, si distingue per la sua atmosfera singolare e retrofuturista, evocativa delle opere di autori come Asimov o Kuttner.
La metropoli si muove al proprio ritmo, apparentemente indifferente alla presenza dell’investigatore privato. I suoi abitanti infatti seguono le loro routine quotidiane: rientrano nelle proprie abitazioni, si rilassano davanti alla televisione, fanno acquisti e, talvolta, si lasciano coinvolgere in attività illecite. Questo scenario è poi enfatizzato da una luminosità artificiale straordinaria, che cattura e riflette l’essenza dello spirito del luogo e dell’umore generale.
IMMERGERSI NELLA METROPOLI
Davvero eccezionale è inoltre la colonna sonora di Shadows of Doubt. Non solo per il tema principale, ma anche per le voci ambientali e le trasmissioni televisive e radiofoniche che contribuiscono significativamente a immergere il giocatore nell’universo del gioco. Questi elementi acustici sono stati sapientemente selezionati e curati per arricchire l’esperienza di gioco.
Essi forniscono un sottofondo che non solo supporta l’azione, ma la eleva, creando un’atmosfera coinvolgente e autentica. La musica, le voci e i suoni di sottofondo si combinano per formare un incredibile tessuto sonoro. Infine le trasmissioni aggiungono un ulteriore livello di realismo e profondità, permettendo una più profonda connessione e identificazione con lo scenario proposto.
BELLO NON SOLO DA VEDERE
Le aspirazioni del gruppo di sviluppatori dietro a Shadows of Doubt sono decisamente elevate, e nonostante ci sia stata una certa reticenza iniziale, una volta completato il tutorial (che raccomandiamo vivamente di seguire) si rivela un universo di gioco stupefacente. Immediatamente l’incipit ci mette di fronte a una scelta cruciale: le dimensioni della metropoli da creare, impostando così le fondamenta del nostro ambiente.
È importante sottolineare nuovamente che ogni elemento di gioco è frutto di generazione procedurale: dalle vie cittadine agli edifici, dai residenti alle loro interazioni, dalle esistenze dei personaggi agli eventi che si susseguono nel loro universo, tutto è generato in maniera randomica. La complessità del sistema è notevole, e inizialmente può essere difficile per i giocatori percepire l’intera portata di tale complessità.
SCEGLIERE COSA FARE E COME, SPETTA SOLO A NOI
Tornando al gameplay, possiamo affermare quanto la produzione riesca a offrire un’autentica libertà di esplorare il mondo del crimine, con un’immersione totale nel contesto. Il giocatore è invitato a immedesimarsi in ogni scenario di omicidio con una possibilità di approccio quasi illimitata, conducendo indagini, interrogatori e sfruttando le prove trovate per risolvere i vari casi.
L’avventura poi si arricchisce ulteriormente con casi secondari che aggiungono originalità e profondità all’esperienza. La diversità delle indagini, insieme alle sfide come schivare le telecamere di sicurezza e scassinare casseforti, rende ogni partita unica e avvincente. La libertà d’azione è uno dei pilastri di Shadows of Doubt, che incarna il vero spirito di un open world.
Sta al giocatore infatti decifrare gli indizi e capire quali siano realmente significativi e utili, senza alcuna guida esterna, con il solo fine di portare a termine le indagini. Inoltre, il titolo propone vari approcci investigativi che vanno oltre il semplice binomio dialogo/spacco tutto.
Ci verrà dunque permesso di seguire percorsi diversi che convergono verso una soluzione comune. La capacità di collegare logicamente le prove sarà quindi fondamentale per compilare un rapporto conclusivo che possa incriminare il colpevole davanti alle autorità.
LA LIBERTÀ HA UN PREZZO
Shadows of Doubt presenta alcune imperfezioni minori, come per esempio la gestione dell’inventario che risulta poco intuitiva. Questo aspetto è ancor più evidente nella schermata degli indizi, che può diventare particolarmente caotica quando si iniziano a raccogliere indizi secondari o ipotetici. Inoltre troviamo diverse schermate, menu e dettagli che richiedono la nostra attenzione, che rendono l’esperienza (almeno inizialmente) disordinata e confusa. Tuttavia, dopo alcune ore di gioco e con l’acquisizione di esperienza, diventa possibile navigare più agilmente tra tutti questi elementi.
Abbiamo parlato pocanzi dell’aspetto grafico, tanto semplice quanto sorprendentemente ricco d’atmosfera. Ma l’aspetto così “pixellato” si rivela invero un’arma a doppio taglio, visto che non di rado l’identificazione di oggetti piccoli o punti di interesse specifici potrà risultare non semplice. Nonostante ciò, una volta abituatisi al gameplay, si tende a superare questi piccoli ostacoli, attenuandone la problematica. Segnaliamo inoltre che non è presente una localizzazione in italiano, quindi i meno abili con l’inglese potrebbero trovare difficoltà nel godersi appieno il gioco.
DA AVERE SENZA RISERVE
Anche se ha alcuni difetti, non si può negare quanto Shadows Of Doubt sia un gioco potenzialmente sensazionale e quindi molto interessante. Nonostante le numerose ore impiegate a seguire piste e indizi, la nostra sete di risolvere questi misteri non si è mai placata, lasciandoci sempre più desiderosi di giocare. Con la sua atmosfera densa e la sua sfida intellettuale, l’opera di ColePowered Games ha saputo catturare la nostra attenzione e stimolare continuamente il nostro ingegno investigativo. Gli amanti dei titoli crime e delle forti atmosfere lo ameranno senz’altro.
Altri articoli su Shadows of Doubt