Secondo la storia, il 20 luglio 1969 gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin compirono quello che oggi conosciamo come allunaggio. Una tappa fondamentale nel percorso dell’umanità rivolto speranzoso al futuro… E se proprio la luna venisse scelta, invece di un altro pianeta, come meta di una missione colonizzatrice? Questo è The Crust, un nuovo city builder/gestionale dietro al quale troviamo un piccolo studio indie montenegrino, Veom Studio, che si trova al suo esordio ufficiale nel mondo dei videogiochi.
Qualche anno fa la suddetta software house riuscì a finanziare il progetto con una campagna Kickstarter, dove quasi 4.000 sostenitori garantirono al team di sviluppo oltre 200.000 euro a fronte dei 100.000 richiesti. Vediamo come è stato investito finora questo denaro con questa anteprima di The Crust. Ricordiamo ch eil gioco, pubblicato da Crytivo, è disponibile in accesso anticipato solo su Pc, via Steam. Buona lettura.
MARTE? NO, LUNA
La Terra è arrivata al capolinea. Il pianeta che conoscevamo è ormai vuoto, spogliato di tutte le sue risorse necessarie al sostentamente della vita, umana e non. L’unica speranza è stabilire una colonia altrove… E allo scopo non viene scelto un altro pianeta, come Marta, bensì la luna. In The Crust dovremo esplorare ogni anfratto del satellite a noi ben noto, identificato e raccogliendo risorse con cui realizzare un nuovo futuro per l’umanità.
Come in ogni city builder/gestionale che si rispetti, la nostra colonia dovrà essere resa via via più autosufficiente. Come? Estraendo risorse, costruendo fabbriche e garantendo un delicato equilibro tra la necessità di sopravvivere e quella di colonizzare. Rispetto ad altre produzioni similari l’opera di Veom Studio adotta un approccio un po’ differente, che scopriremo a breve.
Lanciando una nuova partita, verremo catapultati nel cuore dell’azione: la costruzione di fabbriche. Invece di ritrovarci con una “tela bianca” però, in questo caso erediteremo una luna bella densa di resti high-tech della precedente, fallita colonizzazione lunare. L’azienda (Crust Initiative ndr) di cui impersoneremo il “direttore” infatti ha trascorso i dieci anni precedenti a costruire e mantenere attrezzatura minerarie e robotiche.
Il tutto sviluppando tecnologie sempre più all’avanguardia. Inoltre, in maniera non troppo dissimile da titoli come SteamWorld Build (qui la nostra recensione), anche in The Crust giocheremo su due “piani diversi”. A essere colonizzata ed espansa non dovrà essere solo la superficie lunare, ma anche la sua parte sotterranea.
ALLUNAGGIO 2.0
The Crust si definisce, tra le altre cose, un “simulatore economico su vasta scala”. Tale definizione non è casuale, visto che non dovremo concentrarci solo sul “nostro” fabbisogno, ma su quello di tutti gli abitanti della Terra. Le corporazioni che rappresentano questi ultimi infatti esigeranno una fornitura costante di risorse, in grado di soddisfare la domanda. Se riusciremo nel nostro intento, saremo in grado di manipolare il mercato e in generale l’economia spaziale a nostro vantaggio, monitorando le esigenze fluttuanti dell’umanità.
Curare un’attenta pianificazione e fare le scelte giuste ci permetterà di diventare una figura centrale nell’economia lunare. In alternativa potremo trasformare il paesaggio puntando tutto sulle capacità umano a suon di vari progetti. La decisione starà soltanto a noi. L’obiettivo finale rimarrà comunque quello di aiutare il cosiddetto “homo sapiens” a diventare una specie interplanetaria. Per riuscirci, le spedizioni saranno fondamentali.
Esse rappresentano uno degli aspetti più esaltanti della produzione, e combinano brillantemente esplorazione, gestione delle risorse e strategia. Avventurandoci nell’ignoto, scopriremo nuovi materiali e ci avvicineremo, un passo alla volta, al nostro obiettivo finale. Prima di farlo però dovremo assicurarci di scegliere il giusto equipaggio, dotandolo inoltre delle strumentazioni adatte. Tutto questo farà un’enorme differenza tra il successo e il fallimento di una spedizione. Ad aggiungere ulteriore profondità al gioco troveremo le missioni scientifiche e quelle di salvataggio.
Le prime ci condurranno in luoghi remoti, dove per esempio delle particolari formazioni geologiche potrebbero nascondere dei segreti circa la storia della luna, o includere dei minerali rari fondamentali per lo sviluppo della nostra colonia. Nelle seconde invece dovremo salvare il personale aziendale in pericolo o recuperare delle attrezzature malfunzionanti. In The Crust avremo a che fare con un albero delle abilità dove le tecnologie da ricercare per sbloccarne altre specifiche non ci verranno indicate. Una scelta di design alquanto singolare alla quale, nonostante tutto, ci si abituerà rapidamente.
PROMETTENTE
The Crust è un progetto che si fonda su basi solide, e che promette di ampliare i confini del genere “simulatori di colonie”. Visivamente riesce a regalare delle autentiche vibes “lunari”, mentre a livello sonoro la combo data dall’ottima colonna sonora e da un doppiaggio di buona fattura regala indubbie soddisfazioni. Un tutorial più approfondito e varie rifiniture a livello tecnico potranno fare una notevole differenza per il titolo d’esordio di Veom Studio, che speriamo di veder riuscire nel proprio intento.