Spiritfall, essere i prescelti, recensione

Il mondo è in rovina e gli spiriti protettori della Terra sono allo sbando, privati di quasi tutto il loro potere: è tempo di scegliere e di scatenare l'Omenforged

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A passare in sordina in quel dello store di Valve non sono, spesso, solo le release degli indie in accesso anticipato, ma anche l’uscita di questi ultimi da tale fase. A volte dopo pochi mesi, a volte dopo uno o due anni, a volte anche dopo molto tempo: emblematico il caso di 7 Days to Die, che un mese fa si è lasciato alle spalle una fase di accesso anticipato durata ben 11 anni.

Oggi però parleremo di un titolo che in accesso anticipato ci è rimasto poco meno di un anno: un periodo di tempo che, anticipiamo, è stato messo davvero bene a frutto. Stiamo parlando di Spiritfall, un “platform fighter” accattivante tanto a livello visivo quanto ludico, opera di debutto di Gentle Giant. Un piccolo studio di sviluppo israeliano fondato nel 2020 da Or Avrahamy e Nadav Tenenbaum.

Senza ulteriori indugi andiamo a scoprire Spiritfall in questa recensione. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dagli stessi sviluppatori, è disponibile solo su Pc, via Steam. Buona lettura.

UNA MASCHERA PER UN EROE

L’incipit di Spiritfall è piuttosto semplice. Il mondo non se la passa molto bene, visto che c’è una sorta di piaga/corruzione che consente a dei mostri di aumentare le proprie fila, trasformando degli individui in guerrieri fortissimi, controllati da qualcosa (o da qualcuno) che ha interesse a far sì che tutto ciò accada. Di contro, gli spiriti che dovrebbero vegliare sulla Terra sono stati privati della maggior parte del loro potere.

E così è stato scelto un guerriero, impersonato dal giocatore, che grazie a una maschera viene trasformato in “Omenforged”. Una sorta di combattente prescelto destinato a riportare l’equilibrio nel mondo. Per farlo dovremo attraversare vari regni/biomi, che spazieranno da oscure foreste a caverne ghiacciate, colme di nemici d’ogni tipo (come i superbi ninja “vegetali”).

Le run, della durata media di circa mezz’ora, si svolgeranno attraverso una successione di “stanze”. Queste ultime presenteranno trappole da evitare, piattaforme dove saltare e varie ondate di nemici da sconfiggere. Tra una stanza e l’altra capiterà di poter scegliere delle ricompense (o di acquistarle tramite una valuta ottenibile dai nemici) tra una selezione casuale, che potenzieranno il nostro personaggio.

I nemici che incontreremo sulla nostra strada sono piuttosto vari, tanto nell’aspetto quanto nel moveset. Questa differenziazione si riflette anche nell’approccio da avere nell’atto di affrontarli, e va detto che la progressione della difficoltà pende più verso nemici in grado di inondarci di proiettili che non in possesso di barre della salute smisuratamente abbondanti. Cosa che abbiamo apprezzato.

RIFLESSI DA METTERE A FRUTTO

In Spiritfall non mancheranno delle boss-fight, dove a differenza dei nemici “normali” sarà richiesto un approccio più strategico e paziente, relativo al dover attendere il momento giusto per colpire schivando gli attacchi nel frattempo. Questi boss saranno alquanto aggressivi, e riempiranno lo schermo di proiettili da evitare. Nel complesso ci siamo ritrovati costretti a “colpire e fuggire”, senza possibilità di effettuare qualcosa di assimilabile a delle combo.

Dunque avremmo gradito un combattimento un po’ più bilanciato, magari in grado di fornire maggiori finestre di opportunità per piazzare qualche colpo in sequenza. Detto ciò, il nostro formidabile alter-ego avrà comunque una scelta tra cinque armi con forme alternative, tutte ben differenziate. Da armi in grado di effettuare combo veloci ad altre più lente e pesanti (ma anche forti, di riflesso).

La maggior parte di queste armi presenta inoltre delle piccole peculiarità, che non vi spoileriamo in questa sede. Per quanto riguarda il gameplay, uno dei principali meriti di Gentle Giant riguarda l’aver realizzato un sistema di movimento fluido e reattivo, fondamentale in un “platform fighter”. L’Omenforged potrà schivare qualunque attacco in un lampo, “rimbalzando” nell’arena ad alta velocità con un sistema di controllo preciso e responsivo come raramente se ne vedono.

Durante le nostre run, potremo ricevere benedizioni da sette spiriti distinti (quelli citati in precedenza, che ci hanno reso ciò che siamo). Ognuno di loro è orientato a uno stile di gioco diverso: da Navolik, specializzato sul movimento e sulla velocità di recupero, a Kelumin, che invece migliorerà la nostra capacità di effettuare colpi critici. Questi spiriti ci concederanno anche abilità attive da combinare e abbinare in maniera sinergica, con combinazioni spettacolari tutte da scoprire.

A coronare il tutto abbiamo infine un comparto grafico e audio lodevole. I personaggi, disegnati a mano, presentano un design sopraffino, e cosa molto importante si riesce a “leggere l’azione” anche quando lo schermo viene coperto di proiettili. Cosa tutt’altro che scontata fra le produzioni bullet hell e similari. Mentre la colonna sonora si compone di diverse tracce esaltanti che ci accompagneranno tra una run e l’altra.

Perfetta anche l’ottimizzazione, con un framerate granitico in ogni circostanza. Infine segnaliamo la possibilità di configurare liberamente i comandi e la presenza di diverse opzioni di accessibilità, grazie alle quali potremo modificare fattori come la velocità di gioco e i modificatori di danno. In questo modo l’esperienza può essere adattata a giocatori di ogni capacità.

DA AVERE SENZA RISERVE

La release definitiva di Spiritfall è passata praticamente inosservata, ed è davvero un peccato. Si tratta infatti di un “platform fighter” artisticamente impressivo e ludicamente solido, con un sistema di movimento e una responsività agli input notevoli. Il debutto nel mercato videoludico da parte di Gentle Giant non può che essere considerato molto positivo, e non vediamo l’ora di vedere cosa ci riserveranno in futuro. Ad maiora.

Pregi

Buona varietà di armi e nemici. Sistema di combattimento solido ed estremamente dinamico, dove il tempismo nelle schivate fa davvero la differenza grazie a un'esecuzione istantanea degli input. Artisticamente e sonoramente suggestivo.

Difetti

Le modalità d'attacco tipiche dei boss non lasciano molta libertà d'approccio, costringendo al classico "colpisci, fuggi/schiva, ripeti": in sostanza, eccessivo focus sui proiettili.

Voto

8,5