Quando pensiamo ai videogiochi aventi dei nani come protagonisti, ci vengono in mente diversi nomi. Da The Dwarves (2016) al ben più celebre Dwarf Fortress (2006), fino ad arrivare a titoli più recenti come lo splendido Deep Rock Galactic (2020) e The Lord of the Rings: Return to Moria (2023). Nell’immaginario collettivo, i nani sono creature burbere e scontrose, ma anche dotate di grandissimo ingegno e di capacità manuali. Anche in First Dwarf, di cui parleremo oggi, le cose stanno così.
Si tratta di un’ARPG open world con elementi survival e gestionali, dove interpreteremo un nano ingegnere che avrà il compito di trovare una nuova casa per la sua razza. Dietro allo sviluppo troviamo Star Drifters, uno studio indie polacco che esordì nel 2019 con un gioco di strategia, Driftland: The Magic Revival, dal quale viene ripresa l’ambientazione per quest’altro, nuovo progetto. Andiamo quindi a scoprire First Dwarf in questa anteprima. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da 4Divinity, è disponibile in accesso anticipato solo su Pc, via Steam. Buona lettura.
LA STORIA DI UN NANO E UN DRAGHETTO
First Dwarf è ambientato a Driftland, un pianeta sconvolto da una guerra tra maghi che ne ha decretato la distruzione (o quasi). Ora non è altro che una serie di arcipelaghi composti da isole fluttuanti, dove nei panni del nano ingegnere Tru avremo il compito di esplorare ciò che rimane del mondo e di trovare una nuova casa per i sopravvissuti della razza nanica. In questa avventura tra fantasy e fantascienza tuttavia non saremo soli.
Ad accompagnarci non avremo solo una sofisticata tuta mech da controllare, ma anche un alleato vero e proprio. Un piccolo drago, di nome Ragna, che ci supporterà nel combattimento e nell’esplorazione, e che tra l’altro potrà essere controllato da un secondo giocatore, sia online che in schermo condiviso. Una fase significativa del gameplay è quella relativa al base building.
Dovremo raccogliere risorse, costruire e migliorare edifici finalizzati alla crescita della nostra comunità di nani. Trattandosi di un territorio ostile, non si potrà fare a meno di strutture difensive quali mura e torri. Tutte queste operazioni si svolgeranno alla guida della tuta mech, dalla quale però potremo liberamente scendere, specialmente per parlare con gli NPC. Interessante e per nulla scontata in produzioni di questo tipo è la possibilità di alleggerire il grinding di risorse grazie agli elementi di automazione.
Di base, per funzionare, gli edifici e i servizi dovranno essere collegati a una rete elettrica. Sfruttando questo principio, potremo automatizzare la raccolta di risorse come pietra e legname trovando dei “depositi” più grandi. Grazie a essi saremo in grado di realizzare un flusso costante e passivo di risorse. Certamente più comodo dell’operare, a bordo della tuta mech, su singoli alberi e pietre.
DWARF’S WORK IN PROGRESS
Oltre a raccogliere risorse e costruire edifici, dovremo vedercela con le numerose e ostili creature che abitano le isole fluttuanti. Una sorta di animali corrotti dalla magia residua che aleggia sul pianeta, che una volta spawnati si dirigeranno dritti verso il nostro insediamento al fine di distruggerlo. Per evitarlo, la costruzione di mura e torrette sarà determinante, anche se la sola tuta mech si rivelerà assai performante in battaglia.
D’altra parte sia Tru che Ragna potranno essere personalizzati e migliorati a livello di abilità (belliche, esplorative e relative all’efficienza nella gestione delle risorse), in perfetto stile ruolistico. Va detto che il sistema di combattimento in First Dwarf risulta al momento piuttosto grezzo (specie in termini di animazioni), ma comunque solido.
A spiccare è la notevole mobilità della tuta mech, che ci permetterà non solo di schivare in maniera sorprendentemente agevole, ma anche di muoverci in terreni difficili, arrivando dove a piedi sarebbe impossibile. Interessante è inoltre lo stile di combattimento di Ragna, che da bravo draghetto darà il suo meglio nell’atto di svolazzare in giro sputando fuoco sugli avversari.
Passando al comparto grafico, l’opera di Star Drifters si presenta con uno stile che fonde texture realistiche con un design assolutamente fantasy. Il risultato è indubbiamente gradevole, con un’ambientazione assolutamente affascinante capace di regalare anche degli scorci notevoli. L’esperienza promette bene anche sul versante audio, grazie a una colonna sonora capace di catturare pienamente lo spirito avventuroso del viaggio di Tru e Ragna.
A essa si aggiungono i molteplici effetti sonori che regalano ulteriore immersività all’avventura: dal rumore metallico della tuta mech ai ruggiti di creature mostruose. Allo stato attuale i problemi principali riguardano da una parte la carenza di contenuti (soprattutto edifici), dall’altra i diversi bug che abbiamo riscontrato, specialmente per quanto concerne le missioni.
Diverse volte ci siamo ritrovati a dover ricaricare salvataggi precedenti per poter continuare a progredire nella trama, che si presenta piuttosto strutturata e accattivante per essere una produzione di questo tipo. Perciò non ci resta che attendere le prossime mosse (leggasi, patch/aggiornamenti) della software house polacca
PROMETTENTE
First Dwarf si inserisce in un terreno di scontro (in chiave mercato) densamente popolato da diversi pesi massimi, ma non per questo si lascia intimorire. Quello di Star Drifters infatti è un progetto ambizioso, che pur non rivoluzionando alcunchè sul fronte ludico in riferimento a quelli che sono i dettami del genere, punta su una narrazione intrigante e su un design visivo e sonoro di qualità. Al momento mancano diverse rifiniture sul versante tecnico, oltre a diversi contenuti che potrebbero giustificare meglio il prezzo attuale (circa 24 euro ndr). Ma il potenziale è indubbio, così come il fatto che gli amanti di giochi di ruolo d’azione e di avventure esplorative avranno di che apprezzare, nei panni di un brillante nano e del suo spericolato amico draghetto.