Star Wars: Bounty Hunter, alieni, sparatorie e viaggi interstellari, recensione

Dopo più di vent'anni, torniamo a cacciare taglie nel mondo di Star Wars, catturando le nostre prede vive o morte

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Star Wars: Bounty Hunter ci riporta nel mondo dei cacciatori di taglie della galassia, facendoci vestire di nuovo i panni di Jango Fett. Nonostante la nostalgia e l’amore per il titolo originale (che debuttò su PS2 e Gamecube nel lontano 2002) ci siamo trovati a riflettere su come questa remastered si confronti con le “aspettative” moderne.

Se volete sapere quale sorte è toccata a Jango, seguiteci in questa recensione della versione PS5 di Star Wars: Bounty Hunter. Ricordiamo che il gioco, sviluppato e pubblicato da Aspyr (che ci ha preso gusto col riportare in auge titoli assai datati), è disponibile anche su Pc, PS4, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura.

CATTURARE I CATTIVI E GUADAGNARCI BENE

Star Wars: Bounty Hunter segue le vicende di Jango Fett, in missione per conto di Darth Tiranus (meglio conosciuto come Conte Dooku) tra gli avvenimenti di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma e Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni.

L’obiettivo sarà quello di uccidere uno Jedi oscuro e ribelle, e di trovare una matrice per i nuovi cloni. Impersoneremo dunque il primo mandaloriano di Star Wars, che dovrà darsi parecchio da fare. Nel corso della storia Jango si troverà a fronteggiare nemici potenti e sfide mortali, esplorando pianeti e ambientazioni iconiche del franchise.

La trama è ben strutturata, con una serie di colpi di scena che tengono alta l’attenzione del giocatore, e offre un’immersione profonda nella vita di Jango, esplorando i motivi che lo hanno reso il cacciatore di taglie scelto per essere il modello dell’intero esercito dei cloni. Nei sei capitoli della storia troveremo parecchie citazioni e camei che faranno felici tutti i fan della saga.

Tuttavia avremmo apprezzato l’introduzione di qualche contenuto aggiuntivo che potesse in qualche modo giustificare il ritorno sul gioco, al di là della semplice nostalgia. Infatti a parte la skin di Boba Fett sbloccabile una volta giunti ai titoli di coda non c’è nulla, contenutisticamente, che giustifichi l’acquisto per chi possiede la versione originale del 2022.

COMBATTERE I CATTIVI È SEMPRE DIVERTENTE

Il gameplay di Star Wars Bounty Hunter rimane sostanzialmente lo stesso della versione originale, con giusto alcune modifiche che migliorano il controllo di Jango, senza però riuscire a correggere i limiti/difetti storici. La modernizzazione dei controlli è fa certamente parte degli interventi da eseguire in una remastered, ma durante la nostra esperienza abbiamo riscontrato alcuni problemi che hanno reso il gioco meno fluido di quanto ci saremmo aspettati.

Un esempio significativo riguarda la gestione delle armi e del radar. Cambiare rapidamente le armi per selezionare il radar o un’altra bocca di fuoco potrà risultare scomodo e, in situazioni di combattimento intenso, ci siamo trovati più volte a perdere tempo prezioso cercando lo strumento giusto tra le varie opzioni disponibili. Questo finisce con il rallentare inevitabilmente l’azione rompendo il ritmo di gioco, che mediamente si conferma alto e adrenalinico.

Un tasto dedicato al radar avrebbe sicuramente migliorato l’esperienza, permettendoci di passare rapidamente da una modalità all’altra senza dover scorrere l’intero arsenale. La mancanza di questa funzionalità evidenzia come, nonostante le modifiche apportate, alcune delle limitazioni dell’originale siano rimaste dunque intatte nel lavoro di rimasterizzazione compiuto da Aspyr.

Ciò nonostante, il gameplay offre ancora oggi momenti di grande soddisfazione. A partire dalle sezioni di combattimento, dove la possibilità di rallentare il tempo ci ha permesso di gestire al meglio le situazioni più caotiche. Questa funzione, sebbene non rivoluzionaria, rappresenta un gradito miglioramento rispetto all’originale, e aiuta a mantenere l’esperienza di gioco coinvolgente anche nei momenti più difficili.

SFAVILLANTE? FORSE NON ABBASTANZA

La grafica, pur migliorata rispetto a 22 anni fa, non riesce a soddisfare pienamente le aspettative. L’aggiornamento delle texture e dei modelli sembra piuttosto grezzo. Non c’è stato un lavoro certosino per rendere le ambientazioni e i personaggi veramente all’altezza delle potenzialità delle console moderne. Gli ambienti, per quanto più definiti, mancano di quella cura e profondità che caratterizzano altre remastered di successo.

Le superfici appaiono spesso piatte, con particolari poco rifiniti e ombre poco convincenti. Anche i modelli dei personaggi non mostrano una grande attenzione ai dettagli, e mantengono un aspetto rigido e poco realistico. Questo si traduce in un’esperienza visiva che, seppur nostalgica, ci ha lasciato con la sensazione che sarebbe stato necessario un maggiore impegno per rendere giustizia al titolo dopo tutti questi anni.

Nonostante questi limiti, Star Wars: Bounty Hunter riesce comunque a trasmettere l’epica sensazione di essere all’interno dell’universo di Star Wars, grazie soprattutto alla colonna sonora. Le musiche, che riprendono i temi classici della saga, sono impeccabili e accompagnano perfettamente ogni momento del gioco, rendendo ogni scontro, ogni inseguimento, e ogni esplorazione più avvincente e immersiva.

Vi è anche da considerare il prezzo estremamente accattivante (circa 10 euro) a cui è stato lanciato il gioco: cosa che potrebbe far chiudere più di un occhio sui difetti presenti. Chiunque ami l’ambientazione iconica di Star Wars dovrebbe dare un’opportunità al lavoro di Aspyr.

POTREBBE DARE SODDISFAZIONI

Star Wars: Bounty Hunter riesce nel complesso a riportare in vita il fascino del titolo originale, ma l’opportunità di “modernizzarsi” a dovere non viene sfruttata appieno dal team di Aspyr. Il comparto grafico infatti non è proprio all’altezza di altre remastered rilasciate in questi ultimi anni. E il gameplay, seppur arricchito da qualche utile feature, soffre ancora di meccaniche datate e scelte di design discutibili, come la gestione delle armi e del radar. In definitiva, consigliamo il gioco ai soli fan irridicubili della sega. A chi desidera rivivere una parte della storia di Star Wars, e a chi cerca una sfida degna di un vero cacciatore di taglie.

Pregi

L'atmosfera è quella di Star Wars, con musiche ed effetti sonori tratti dai film della saga che garantiscono una buona immersività. Trama intrigante e combattimenti abbastanza divertenti.

Difetti

Remastered piuttosto "pigra", con una grafica che poteva/doveva essere curata di più e meccaniche che avrebbero necessitato di uno svecchiamento più deciso.

Voto

6,5