Di opere di intrattenimento (videogiochi, film, serie TV ecc) dedicate ai vampiri ce ne sono tante. Si tratta di una delle figure dominanti del genere horror, un essere tanto mitologico quanto folkloristico che è stato e continua a essere oggetto di molte interpretazioni, sotto tanti punti di vista. Ma non sono molti i casi in cui ci si è focalizzati sull’interiorità di esseri viventi condannati (?) a vivere nei secoli dei secoli. Molti avranno presente il celebre film “Intervista col vampiro” (1994), ma oggi parleremo di un videogioco piuttosto particolare: Vampire Therapist.
Dietro al progetto troviamo Little Bat Games, una software house indipendente fondata a Berlino nel 2022 da Cyrus Nemati, scrittore e doppiatore che ha già avuto modo di lavorare nell’industria videoludica. Tra le altre cose infatti ha prestato la propria voce ad Ares, Dionisio e Teseo in Hades (2020). Per questo titolo d’esordio Cyrus ha dichiaratamente collaborato con terapisti accreditati, esplorando le tecniche della terapia cognitivo-comportamentale (CBT). Questo però da una prospettiva comica e inquietante al tempo stesso, che ci apprestiamo a scoprire.
Di seguito la recensione di Vampire Therapist. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dallo stesso team di sviluppo, è disponibile solo su Pc, via Steam e GOG. Buona lettura.
PROBLEMI COL SANGUE?
Sicuramente è difficile immaginare dei vampiri intenti ad affrontare delle sedute di terapia cognitivo-comportamentale. Eppure in Vampire Therapist ce ne sono, svariati. E a prendersi cura di loro non poteva che essere un vampiro a sua volta. Sam Walls è il protagonista del gioco, un vampiro “cowboy” del quale, nelle scene iniziali, apprenderemo un po’ i trascorsi. Dopo aver trascorso secoli conducendo un’esistenza da omicida, a un certo punto Sam decide di ravvedersi e di cambiare vita.
Si reca quindi a Lipsia, in Germania, dove incontra l’antico teraputa vampiro Andromachos (per gli amici “Andy”). Quest’ultimo accetta di prendere Sam come apprendita, e da lì avrà inizio la storia vera e propria. O meglio, cominceremo a conoscere tante storie diverse. Trattandosi di vampiri, i nostri pazienti presenteranno background molto vari, sviluppati in periodi storici differenti. Il “cast” si rivelerà colorito e stravagante: a tratti piacevolmente “sopra le righe”.
Dallo scienziato-vampiro che si rifiuta categoricamente di bere sangue per una questione di principio a quello che è riuscito a costruirsi una carriera sull’equivalente “vampiresco” di OnlyFans. Poichè le loro stesse esistenze non saranno in linea con quelle da normali esseri umani, dovremo imparare a pensare fuori dagli schemi per riuscire a trovare delle soluzioni e dunque aiutarli.
Nell’opera di Little Bat Games le risate sono assicurate, ma occorre sempre tener presente la base “professionale” su cui è costruito. Le soluzioni dei “casi” infatti sono radicate nella vera psicologia, e anche il fatto che il titolo sia classificato come “per adulti” non è casuale. D’altra parte la scrittura è piuttosto complessa, e comprende anche battute sul sesso e in generale il confronto e l’approfondimenti di temi anche molto seri.
PICCOLA PRODUZIONE, GRANDE CURA
A livello di gameplay, Vampire Therapist ricorda titoli come quelli della serie Ace Attorney. Ci troveremo infatti dinanzi a una visual novel interattiva, con delle scelte da compiere. La maggior parte del tempo la passeremo a leggere e identificare i modelli di pensiero dei pazienti. Quando necessario dovremo poi selezionare l’opzione di nostro maggiore gradimento. Tenendo presente però che non vi sarà un modo giusto o sbagliato di curare un paziente, anche se certe scelte ci sono sembrate scorrere in maniera più “naturale” rispetto ad altre.
Oltre al normale flusso di lettura/ascolto e scelta, capiterà di imbatterci in un paio di minigiochi funzionali al tema generale. Nel primo saremo impegnati in sessioni di meditazione, mentre nel secondo dovremo mordere il collo delle “vittime”, in maniera rigorosamente consensuale. Di per sé si tratta di minigiochi graziosi, ma ludicamente non aggiungo quasi nulla né risultano divertenti o che. Perciò li abbiamo ritenuti un po’ superflui nell’economia generale della produzione.
Interessante la presenza di un “diario” (consultabile in ogni momento) dove verranno riportate le definizioni delle varie distorsioni cognitive che incontreremo nel corso del gioco. L’affidamento alla “vera” CBT rende sicuramente il titolo unico nel suo genere, ma dall’altra abbiamo talvolta trovato i dialoghi un po’ forzati, proprio in virtù di questa “subordinazione” all’insieme di psicoterapie a cui il team di Little Bat Games si è ispirato, approfondendone i meccanismi.
Sul versante grafico invece Vampire Therapist presenta uno stile alquanto accattivante, con un design dei personaggi gradevole e coerente con l’atmosfera dark/gotica del titolo. Certo, trattandosi di una visual novel la staticità è quasi inevitabile, ma abbiamo apprezzato la grande cura riposta da Little Bat Games, anche nei dettagli degli scenari che fanno da sfondo alle conversazioni.
A sorprendere è invece il comparto audio, con la presenza di un signor doppiaggio, dietro al quale ci sono fior di professionisti. Al di là dell’autore (che ricordiamo essere doppiatore di suo) Cyrus Nemati, tra gli altri troviamo doppiatori importanti come Matthew Mercer, che presenta una ricca carriera in anime, film, videogiochi e webserie (Dungeons & Dragons e Critical Role).
La presenza di un doppiaggio, per di più così di livello, in un indie di una software house esordiente rappresenta certamente motivo di orgoglio. Peccato però che nel corso della nostra prova abbiamo riscontrato alcuni problemi col mixaggio, relativo a battute vocali non sempre allineate con il testo sullo schermo. Speriamo di veder presto risolta questa sbavatura.
DA AVERE SENZA RISERVE
In ambito visual novel il gameplay è fisiologicamente “standardizzato”, e per spiccare la qualità della scrittura è fondamentale. Su questo versante Vampire Therapist si è rivelata un’opera memorabile, che esplora da una prospettiva originale il mondo dei vampiri attraverso l’applicazione di veri principi della psicoterapia. A colpire è oltretutto il fatto che si tratta del titolo d’esordio di Little Bat Games, che ha altresì voluto includere un pregevole doppiaggio che arriva a incorniciare un piccolo, grande prodotto. Qualche sbavatura sul mixaggio audio e l’implementazione di qualche minigioco sostanzialmente inutile non cambiano la realtà dei fatti: appassionati di visual novel e di psicologia, fatevi sotto.
Pregi
Superba qualità di scrittura che dà vita a una storia e a dei dialoghi interessanti e avvincenti. Presenza sorprendente di un doppiaggio, che tra l'altro è veramente di livello. Buon stile grafico e cura per i dettagli. L'applicazione nel gameplay dei principi della CBT è molto interessante...
Difetti
... Anche se da una parte finisce col rendere i dialoghi un po' forzati, a volte. Alcuni problemi col mixaggio audio, con voci e testo non sempre allineati.
Voto
8,5