Bleak Faith: Forsaken, il potenziale c’è ma non si applica, recensione

Andiamo a esplorare gli ultimi resti di civiltà in un mondo vasto, spietato e interconnesso

-

Bleak Faith: Forsaken è un ARPG realizzato dalla software house serba Archangel Studios che affonda profondamente le sue radici nel sottogenere dei soulslike. Dopo aver debuttato l’anno scorso, il titolo ha catturato l’attenzione di molti giocatori per la sua atmosfera cupa e per un design visivo particolare. Ieri è sbarcato su console next-gen, ma sembra essersi trascinato dietro gli stessi problemi della prima versione rilasciata sul mercato.

Scendiamo nei particolari con questa recensione della versione PS5 di Bleak Faith: Forsaken. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Perp Games (almeno nella sua versione PlayStation), è disponibile anche su Pc, PS4, Xbox One e Xbox Series X/S. Buona lettura.

OSCURO, COME CI SI ASPETTA DA UN SOULSLIKE

La narrazione di Bleak Faith: Forsaken è il primo punto debole della produzione, che emerge fin dai primi minuti di gioco. Essa infatti si svolge in maniera confusa, e anche gli indizi che sarà possibile rinvenire nel corso dell’esplorazione (come spesso avviene in questo genere di titoli) non agevoleranno la chiarezza della trama, che anzi rimarrà in qualche modo ammantata di mistero.

Certo, va detto che è davvero raro vedere un’ARPG soulslike puntare con decisione sullo sviluppo della storia principale o sul fatto di narrarla in maniera chiara e lineare, ma a tutto c’è un limite! Ci è dispiaciuto constatare tale situazione, soprattutto visto e considerata l’ambientazione particolarmente affascinante e un potenziale narrativo rimasto quindi sopito, inespresso, tutto il tempo.

UCCIDERE O ESSERE UCCISI, PER POI RICOMINCIARE DA CAPO

Come abbiamo accennato in precedenza, il gameplay di Bleak Faith: Forsaken presenta una forte impronta soulslike, e propone un combattimento strategico e punitivo. Quest’ultimo però risulta macchinoso, e con una risposta agli input non sempre adeguata. Uno dei cambiamenti apportati rispetto alla versione originale del gioco riguarda il consumo della stamina, croce e delizia di questo genere. Gli sviluppatori serbi hanno deciso di premiare la ritmicità con cui vengono sferrati gli attacchi.

In parole povere: se inizieremo a spammare il tasto di attacco senza criterio, verremo penalizzati con un consumo maggiore di stamina e con l’interruzione della sequenza d’attacco. Con il giusto tempismo invece la combo di colpi risulterà più veloce ed “economica” (in termini di stamina). L’idea di base non è affatto male, peccato che in-game tale meccanica viene spiegata in maniera approssimativa, senza contare la difficoltà nel comprendere il giusto tempismo negli attacchi.

Il risultato è che non saremo liberi di combattere come vorremmo, e sarà difficile sincronizzare attacchi e schivate quando ci troveremo di fronte ai nemici più impegnativi, come i boss o i mini-boss. Come in altri esponenti del genere, anche in Bleak Faith: Forsaken potremo realizzare delle build per sfruttare le tipologie di arma che più ci divertono, creando un personaggio più adatto ai combattimenti ravvicinati, o a quelli a distanza.

Uno degli aspetti per certi versi distintivi della produzione riguarda inoltre la mancanza di un sistema di raccolta delle “anime”, tipico del genere. In questo caso infatti ci troveremo dinanzi a un sistema di livellamento più tradizionale, dove con la morte non perderemo affatto l’esperienza acquisita. Riguardo il level design siamo purtroppo ben distanti dalle vette artistiche raggiunte nei titoli di From Software e altri esponenti similmente prestigiosi. Gli scenari, complice un discutibile sfruttamento della verticalità, risultano infatti inutilmente complessi e arzigogolati.

BELLO DA VEDERE, MA NON ABBASTANZA

Uno degli aspetti più apprezzabili di Bleak Faith: Forsaken è sicuramente la sua direzione artistica. Il gioco presenta un mondo surreale, oscuro e opprimente, che riesce a mescolare elementi di horror, fantascienza e fantasy. La combinazione di questi elementi crea un’atmosfera capace di catturare l’attenzione fin dai primi momenti.

Le ambientazioni inoltre sono dettagliate e variegate, e offrono scorci di bellezza in un contesto generalmente cupo e desolato. Il design dei nemici è un altro punto di forza. I mostri che popolano il mondo di Bleak Faith: Forsaken sono terrificanti e ben realizzati, contribuendo ulteriormente alla sensazione di inquietudine che pervade il gioco.

Tuttavia la qualità visiva è lungi dal presentarsi in maniera uniforme, con alcune aree che mostrano una cura nei dettagli superiore rispetto ad altre. E anche i nemici, purtroppo, non risultano sufficientemente vari da scongiurare la sensazione di ripetitività.

Anche la colonna sonora del  gioco è apprezzabile. I brani musicali variano da tracce atmosferiche e rilassanti a pezzi più intensi e aggressivi, che aiutano a creare un senso di pericolo imminente. Questa varietà musicale aggiunge profondità all’esperienza di gioco, mantenendoci coinvolti e in tensione durante le fasi esplorative e le numerose battaglie.

MA QUANTI PROBLEMI CI SONO?

Uno dei lati peggiori di Bleak Faith: Forsaken riguarda la presenza di numerosi bug e problemi tecnici. Nella nostra prova siamo spesso incappati in glitch, arresti anomali e altri fastidi di natura tecnica che hanno compromesso seriamente l’esperienza di gioco. Nemici incastrati nei muri e cadute inspiegabili sono fenomeni risultati all’ordine del giorno.

Per quanto concerne il sistema di comando, abbiamo già affermato in precedenza il suo essere tendenzialmente preciso e “lento” (negli input). Questo, unito alle problematiche già citate, rende l’avventura frustrante in molte situazioni. La situazione sul fronte tecnico è la principale zavorra per un’esperienza che pur presentando del potenziale, non riesce a esprimerlo appieno.

POTREBBE DARE SODDISFAZIONI

Bleak Faith: Forsaken è un gioco che ha catturato la nostra attenzione per la sua direzione artistica e un’intrigante atmosfera, ma che non riesce a mantenere vivo l’interesse a causa di un gameplay imperfetto, per giunta penalizzato da numerosi problemi tecnici. La mancanza di una narrazione chiara e coinvolgente, unita a bug frequenti a un sistema di combattimento macchinoso, rende l’esperienza nel suo complesso poco gratificante, per non dire frustrante. In attesa di un deciso intervento da parte del team di Archangel Studios, raccomandiamo la produzione ai soli fan più accaniti dei soulslike, che nonostante tutto potrebbero riuscire a tollerare le criticità in attesa di una risoluzione definitiva delle suddette.

Pregi

Atmosfera dark intrigante. Diverse build da creare. Un potenziale inespresso...

Difetti

... A causa di numerosi problemi, tanto di natura tecnica quanto ludica. Sistema di combattimento macchinoso, level design confusionario e svariati bug e glitch.

Voto

6