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Kamaeru: A Frog Refuge, una vacanza diversa dal solito, recensione

Per cavalcare l'onda del periodo estivo, come rinunciare ad una rilassante fuga nel verde santuario di adorabili ranocchiette?

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Tra pomeriggi di ricreazione e giornate al mare, negli anni ’90 molti di noi già mostravano di saper gestire piccole creature in tondeggianti oggetti (al tempo) tecnologici. Parliamo ovviamente dei tamagotchi, piccoli strumenti in cui degli esserini richiedevano costantemente il nostro affetto e la nostra attenzione. Oggi, nel 2024, questo modello di gioco è perlopiù passato di moda, ma non del tutto scomparso. Ad avvicinarsi a questa idea, espandendola in un concetto ecologico, è proprio Kamaeru: A Frog Refuge.

Dalla Francia, la coppia di sviluppatori Aurelien e Melanie, insieme sotto il “tetto” della loro casa di sviluppo indipendente Humble Reeds, ci hanno offerto qualcosa di diverso dal solito. Se anche voi avete bisogno di una piccola vacanza, non vi resta che seguirci nella nostra recensione della versione Pc di Kamaeru: A Frog Refuge. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Armor Game Studios, è disponibile anche su Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura.

IL RESORT ALL INCLUSIVE PER RANOCCHIE

Dopo settimane di impegno dietro a un progetto di lavoro, la nostra protagonista Cleo decide di prendersi un momento di pausa. Guardando una vecchia foto d’infanzia trovata in un cassetto, ella inizia a lasciarsi trasportare dalla nostalgia di quei tempi. Quando da bambina, insieme al suo amico del cuore, passavano le giornate al santuario delle rane immersi nella natura. A quel punto mette da parte l’indecisione e parte alla volta delle “zone umide”, curiosa di vedere se qualcosa è cambiato.

Con gran sorpresa di entrambi, nel santuario delle rane è proprio il nostro amico d’infanzia, Alex, a darci il benvenuto. Da tempo il giovane sta dedicando la vita al risanamento del santuario delle rane. Una missione “green” incentrata sia sul creare un vero paradiso per anfibi gracchianti che per compensare l’inquinamento urbano dannoso per il pianeta. Ed è proprio così che inizieremo, motivati e pronti a far splendere nuovamente il santuario di Kamaeru: A Frog Refuge.

Niente zanzare per fortuna

Non ci aspetterà nulla di complicato nell’opera di Humble Reeds, dove comunque avremo tanto da fare e raramente avremo modo di rimanere con la mani in mano. L’obiettivo sarà quello di creare un ambiente più ospitale e confortevole possibile per le nostre amiche ranocchie. Inizieremo col posare le prime pozze d’acqua e i primi esemplari di flora, passando per mobili e decorazioni di vario genere. Essi avranno anche una loro utilità, non limitandosi all’essere dei meri ornamenti.

Le piante che collocheremo avranno bisogno di acqua, per cui dovremo tenerle vicino alle pozze di stagno che, dove rilasciate, inumidiranno il terreno facendolo rifiorire. Gli stagni inizieranno ad attirare quattro tipologie di insetti casuali utili per il nutrimento delle rane, mentre le piante produrranno costantemente i loro “frutti”, necessari per il crafting e la cucina. Ma di questo ne parleremo in modo più approfondito a brevissimo.

UNA RANA ENTRA IN UNO STAGNO… SPLASH

Passava nel momento giusto

Per mantenerci da vivere e proseguire attraverso obiettivi sempre più ambiziosi, in Kamaeru: A Frog Refuge dovremo produrre e vendere in modo eco-sostenibile le nostre risorse. Attraverso la cucina (alimentata al naturale) potremo cucinare combinando i vari ingredienti raccolti. Mentre negli altri edifici (che sbloccheremo più avanti) impiegheremo le risorse in materiali riciclabili e merchandise eco-friendly di vario tipo.

Con i profitti ottenuti continueremo a piantare e creare pozze, ammobiliando le mappe di gioco con comfort che attireranno rane dai manti sempre più rari. Anche incrementando il livello di sostenibilità ambientale faremo palesare nuove ranocchiette. Attraverso un pannello infatti sarà possibile tenere d’occhio il livello di assorbimento di carbonio dalla terra che, attraverso i nostri sforzi, si trasformerà in ossigeno e quindi in “reputazione”.

Fotografie a tutto spiano

Kamaeru: A Frog Refuge concilia varie esigenze sotto lo stesso tetto con incredibile semplicità. Lavoro e divertimento ci porteranno a scoprire un totale di 500 rane, semplicemente migliorando l’ambiente intorno a noi. Fotografandole le collezioneremo nella nostra “Frogedex”, mentre nutrendole con specifici insetti potremo anche addomesticarle. Peccato solo non poter svolgere minigiochi di alcun tipo a parte la semplice nutrizione delle suddette mediante il click di un tasto…

Tuttavia una volta guadagnato l’affetto potremo dar loro dei nomi, farle accoppiare per nuove variazioni cromatiche e continuare a prendercene cura, almeno ogni volta che torneranno a mostrarsi. Con il loro tasso di spawn, sarà difficile annoiarsi visto che saremo sempre attenti a varianti ancora non scoperte, tutte da “livellare” singolarmente a suon di nutrimento. Nell’album invece potremo divertirci a raccogliere buffe fotografie in vari momenti. Peccato non poter decorare le foto con qualche sticker, che sarebbe calzato a pennello visto lo stile grafico del titolo.

PRINCIPE AZZURRO? NON QUI

Beh, si.

Il gameplay basato su semplici click di Kamaeru: A Frog Refuge non è certo qualcosa che richiede particolari spiegazioni di sorta. Tutto risulterà piuttosto chiaro, anche per merito di un’esaustiva “enciclopedia manuale” interna al gioco. Graficamente parlando invece la produzione appare semplicemente adorabile. Il tratto dei disegni in stile “adesivo disegnato” rende nella sua graziosità. I pennelli utilizzati con stili a metà fra il pastello e l’acquarello non potranno che far sorridere, con i loro tratti.

I disegni oltretutto ci ha fatto tornare alla mente il cartone animato “La gabbianella e il gatto (1998)”. Per il resto anche il fronte sonoro si presenta bene, con melodie rilassanti e rilassate. Il sottofondo musicale nella zona di palude invece ci ha ricordato i ritmi pacati della composizione di C418 nel menù iniziale di Minecraft. Insomma, la produzione riesce a rilassare senza però annoiare: che non è cosa da poco, soprattutto visto e considerato il genere e il gameplay “ripetitivo”, in senso buono.

Sul fronte tecnico Kamaeru: A Frog Refuge risulta tanto semplice quanto innocente nelle sue distrazioni complessive. Per esempio, talvolta qualche click non verrà recepito in fase editor. Mentre cliccando più volte su “feed all” il gingle successivo alzerà il volume di gioco in base ai click accumulati. L’icona di “missione riuscita” a volte ci si è persino bloccata per un click di troppo, ma anche in questo caso si tratta di inezie risolvibili con un semplice ritorno al menù principale.

Se invece nutriremo una rana a metà, e la selezioneremo durante la sua scomparsa, il cibo che le avremo dato sparirà. Di norma le creature manterranno i loro progressi a meno di non essere prese in quel momento, ma a onor del vero non abbiamo mai sentito neppure un “crak”. E tolto un crash del gioco durante l’unione di due stagni, l’esperienza ci ha conquistato in tutto. Ben fatto.

Un minigioco sul nutrimento sarebbe stato bello

DA AVERE SENZA RISERVE

Kamaeru: A Frog Refuge è un viaggio di cura e relax fra verdeggianti paludi, farcito con tante buffe ranocchiette e un nobile intento ecologico alla base. L’originale idea dei due sviluppatori di Humble Reeds riesce a essere longeva e rilassante senza mai annoiare, nonostante la sua “positiva” ripetitività. Una varietà notevole di anfibi e una valida scelta complessiva in termini di personalizzazione ambientale sapranno appassionare, anche se la voglia di interazioni extra con i dolci anfibi sarà costante, e si sarebbe potuta soddisfare di più. Tolta qualche innocente distrazione tecnica, l’esperienza generale non faticherà a farsi apprezzare da chiunque per la sua semplicità.

Pregi

Adorabile è la parola all'ordine del giorno. 500 variabili cromatiche da collezionare sapranno mantenere alta l'attenzione. Semplice, rilassante, longevo e mai noioso. Disegni in "sticker-art" fatti col cuore. Idea di base originale.

Difetti

Qualche minigioco di nutrizione o qualche extra nell'interazione con le ranocchie non avrebbe guastato. Alcune piccole distrazioni tecniche di poco conto.

Voto

8,5

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