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Elden Ring: Shadow of the Erdtree, tra il passato e il presente dei Souls, recensione

Cosa può nascere dall'incontro tra la modernità e la tradizione made in Hidetaka Miyazaki (e relativo team)? Scopriamolo

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Nel corso del tempo diversi team di sviluppo hanno provato a emulare l’indiscussa maestria di From Software, ma nessuno è ancora riuscito a eguagliare sul suo stesso terreno Hidetaka Miyazaki e i suoi collaboratori. Quando si parla di level design, direzione artistica, mondi dark fantasy, boss indimenticabili, narrativa ambientale ecc, tutti gli sguardi sono inevitabilmente rivolti al celebre game designer giapponese e al suo team. In fin dei conti stiamo parlando della compagine che ha dato vita a titoli indimenticabili quali Bloodborne, Demon’s Souls, Sekiro: Shadows Die Twice e ovviamente la trilogia di Dark Souls.

Un’occasione dietro l’altra ampiamente sfruttata dalla software nipponica per guadagnare la fiducia del pubblico, culminata col successo globale di Elden Ring (qui la nostra recensione del gioco base). 12 milioni di copie vendute a due settimane dalla release, e 25 milioni in totale. Ora è il turno di Shadow of the Erdtree, l’attesissima prima espansione del titolo in questione, che dopo soli tre giorni è stata capace di superare i tre milioni di copie vendute.

Andiamo quindi a scoprire cosa ci aspetta in Elden Ring: Shadow of the Erdtree in questa recensione della versione Pc, curata dal nostro Claudio Szatko. Ricordiamo che l’espansione, pubblicata da Bandai Namco come il gioco base, è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X/S. Buona lettura.

BENVENUTI NEL REGNO DELLE OMBRE

Elden Ring: Shadow of the Erdtree consentirà ai Senzaluce di addentrarsi nel Regno delle Ombre. Un mondo completamente nuovo in cui dovremo seguire le tracce di Miquella (il fratello di Malenia ndr), scoprendo la verità su di lui e sulla guerra che ha avuto luogo in questo luogo inospitale a causa del nuovo figlio (introdotto con l’espansione) della regina Marika, ovvero Messmer l’Impalatore. La peculiarità della nuova ambientazione non risiede tanto nella grandezza, quanto invece nella struttura.

Mentre il mondo dell’Interregno offre vaste distese di terreno dove sono distribuiti vari punti di interesse atti a creare connessioni molto intrigranti, qui ci troveremo dinanzi a qualcosa di decisamente più compatto e contenuto. Il design del Regno delle Ombre richiama infatti quello di un enorme e intricato dungeon, con innumerevoli percorsi interconnessi nei modi più sorprendenti che possiate immaginare. Naturalmente troveremo anche qui delle grandi pianure, dove la “scala” degli scenari si conferma colossale.

Elden Ring: Shadow of the Erdtree

Il nostro fedele Torrent si è rivelato come sempre utile per muoverci comodamente attraverso le varie regioni. Tuttavia, osservando attentamente, abbiamo notato come ogni percorso risulti segnato da strade più o meno evidenti che si diramano in tutte le direzioni, completamente integrate con i dungeon in cui ci addentreremo. Chi ha vissuto il primo Dark Souls ricorderà certamente la meraviglia nello scoprire, dopo ore di gioco trascorse a vagabondare, che attraverso un passaggio situato dietro una porta anonima ci si poteva ritrovare in una delle zone iniziali dell’avventura.

La stessa sensazione l’abbiamo ritrovata in Elden Ring: Shadow of the Erdtree, accentuata inoltre dalla natura dell’open world e dal modo in cui i vari ingressi e uscite dei dungeon finiscono col condurre in luoghi specifici. Il team di From Software si conferma maestro nell’utilizzo della verticalità negli scenari, con anfratti, interni ed esterni volti alla creazione di percorsi inattesi.

Elden Ring: Shadow of the Erdtree

A conti fatti, il Regno delle Ombre rappresenta a nostro avviso la migliore ambientazione del gioco, anche per il suo essere incredibilmente variegata. Per quanto in termini di dimensioni non sia tanto più vasta rispetto a una Sepolcride, ci ha deliziato con numerose aree molto diverse tra loro e dotate di una forte personalità, sia a livello estetico che ludico.

Ascendere una gigantesca montagna avvolta in un’eterna tempesta combattendo contro temibili draghi. Esplorare un incantevole campo di fiori azzurri o una fortezza labirintica piena di maghi e cavalieri. Fare acrobazie in una città sommersa cercando di abbassare il livello dell’acqua, lanciarsi in un abisso schivando raggi laser, e così via.

IL PIACERE DI ESPLORARE UN BUON DUNGEON

Elden Ring: Shadow of the Erdtree

Come abbiamo detto, il Regno delle Ombre è una mappa affascinante e con un design complesso e raffinato che conquista. Tuttavia dobbiamo necessariamente fare una menzione speciale ai dungeon/legacy, che presentano le medesime qualità. Anche qui il team di From Software è riuscito a creare livelli pieni di anfratti, percorsi alternativi, uscite, scorciatoie e connessioni all’interno di architetture colossali e uniche. Tra quelle esplorate ce ne sono due in particolare che abbiamo apprezzato.

Autentiche opere di ingegneria studiate nei minimi dettagli: dalla disposizione dei nemici a quella delle sezioni interconnesse con una naturalezza disarmante. Un altro aspetto positivo positivo di Elden Ring: Shadow of the Erdtree riguarda la significativa riduzione del numero di mini-dungeon. Ora ce ne saranno di meno, ma più interessanti, elaborati e complessi. Spesso con meccaniche uniche e con boss ad attenderci sempre diversi, che garantiranno uno stimolo costante per quanto concerne l’esplorazione.

UNA SFIDA ALL’ALTEZZA DEI MIGLIORI

A dispetto di ciò che potreste sentire in giro, un altro punto di forza della produzione sono i boss. In Elden Ring: Shadow of the Erdtree ne troveremo una decina, e sono tutti assolutamente straordinari sia per design che per meccaniche. Troviamo sorprendente come il team di From Software continui a sorprenderci con creature così imponenti e ricche di personalità, capaci di proporci battaglie uniche, intense e difficili (ma non impossibili).

Credetevi quando vi diciamo che nel trailer si vede poco e nulla, e che molti degli scontri che vi attendono rimarranno impressi nella vostra memoria per molto tempo. La messa in scena, i pattern, l’originalità delle diverse fasi, le animazioni ipnotiche e terrificanti al tempo stesso, i trucchi che avranno in serbo… Gli scontri con i boss metteranno alla prova le capacità e la pazienza dei Senzaluce.

Elden Ring: Shadow of the Erdtree

Sì, come in passato (pensando ai DLC dei precedenti “souls”), anche quest’espansione presenta un livello di difficoltà importante, pensato per chi ha padroneggiato il gioco base in tutte le sue componenti. I nuovi nemici sono semplicemente letali, con combo che quasi non lasciano il tempo di reagire dopo il primo colpo e attacchi che puniscono il primo errore o distrazione del giocatore.

Per rendere le cose un po’ più gestibili, è stato introdotto un nuovo sistema di progressione che si applica esclusivamente all’interno del Regno delle Ombre. Sparsi per la mappa ci saranno degli oggetti speciali da utilizzare nei luoghi di grazia, dove potremo aumentare il livello della nostra Benedizione dell’Albero Ombroso e della Benedizione delle Ceneri dello Spirito Venerato.

La prima aumenterà il danno inflitto dal nostro personaggio e la sua resistenza agli attacchi nemici, la seconda farà lo stesso con le nostre evocazioni. Avremo quindi un notevole incentivo a esplorare per diventare più forti, e nel frattempo metteremo mano anche su altre ricompense quali nuove armi, armature, amuleti, ceneri di guerra, evocazioni e incantesimi. Tante opzioni aggiuntive per trovare la build più adatta al nostro stile di gioco (e/o al boss di turno).

Elden Ring: Shadow of the Erdtree è un’espansione gigantesca, anche in termini di longevità: facendo le cose per bene, al fine di godere appieno dello splendido lavoro di From Software, potremo facilmente superare le 35-40 ore. L’unico problema riguarda l’ottimizzazione su Pc (una costante per la software house nipponica ndr), dati i cali di framerate che abbiamo sofferto puntualmente nelle zone più vaste e durante alcune boss-fight.

Elden Ring: Shadow of the Erdtree

DA AVERE ASSOLUTAMENTE

Elden Ring: Shadow of the Erdtree si afferma come una delle più belle espansioni realizzate negli ultimi anni per un videogioco, sia per la quantità che per la qualità dei contenuti offerti. La formula “Souls” che ha reso grande From Software riesce a combinarsi con successo ancora una volta con l’ampiezza e la libertà offerti dal mondo di Elden Ring. Un’avventura talmente magistrale da poter essere facilmente preferita allo stesso gioco base, grazie una proposta più “compatta” che per certi versi ricorda la trilogia originale di Dark Souls. Al netto di un’ottimizzazione (su Pc) decisamente da migliorare, raccomandiamo questo viaggio a tutti i Senzaluce passati, presenti e futuri.

Pregi

Il Regno dell'Ombra si afferma, artisticamente, come una delle più suggestive ambientazioni di From Software. Contenuti (boss, equipaggiamenti, incantesimi ecc) di qualità e in quantità che faranno la gioia dei Senzaluce.

Difetti

Ottimizzazione da rivedere (almeno su Pc), per via di svariati cali di framerate.

Voto

9+

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