Besiege: The Splintered Sea, un mare di ingegneria, recensione

Non solo terra e aria, ma ora anche acqua. Ovunque ci sarà qualcosa da demolire, noi saremo lì a costruire una macchina di distruzione: possibilmente funzionante

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Recentemente Besiege: The Splintered Sea si è fatta largo in quel di Steam. Di cosa si tratta? Beh, della prima espansione di uno dei “simulatori di distruzione” più conosciuti sul mercato. Era il 2015 quando una piccola software house inglese, Spiderling Studios, rilasciò in accesso anticipato Besiege. Ben presto il titolo raccolse sempre più consensi, grazie alle possibilità offerte dal sistema di creazione e dall’ottima fisica che spingeva al massimo l’espressione del proprio ingegno nell’atto di demolire gli obiettivi di vari livelli. E dopo cinque anni di accesso anticipato, nel 2020, l’opera venne rilasciata definitivamente.

Oggi siamo qui a parlarvi di questo primo DLC, che introduce sostanzialmente “l’acqua”, con tutto ciò che essa comporta. Da una fisica dedicata (e relative, infinite possibilità di applicazione) a livelli e blocchi inediti da utilizzare. Tuffiamoci nel nostro cantiere con questa recensione della versione Pc di Besiege: The Splintered Sea. Ricordiamo che l’espansione, pubblicata dal team di sviluppo alla pari del gioco base, è disponibile anche su Xbox One e Xbox Series X/S. Buona lettura.

UN MARE DI GUAI (O DI OPPORTUNITÀ)

Per chi non dovesse conoscerlo, Besiege ruota attorno alla costruzione di macchine d’assedio, che dovranno essere impiegate su strutture e/o eserciti di varie dimensioni. Per superare un livello bisognerà distruggere ciò che viene richiesto senza che la propria macchina venga distrutta (o finisca a pezzi da sé, in autonomia). Finora il team di Spiderling Studios si era “limitato” alla terra e all’aria, con veicoli terrestri e talvolta volanti.

Ma con Besiege: The Splintered Sea, la situazione cambia, o meglio si arricchisce drasticamente. Non si tratta infatti della semplice aggiunta di nuovi livelli (una decina) e nuovi blocchi da utilizzare, ma di un vero e proprio gameplay parallelo. Costruire e far funzionare una macchina sopra o persino sotto l’acqua sarà tutto un altro paio di maniche rispetto a quanto realizzato in precedenza.

Per quanto avvincenti e ben congegnati, i nuovi livelli (condensati in una campagna) potranno essere superati in un’ora o due, a patto di essere giocatori esperti. Tuttavia i nuovi blocchi e in generale questa nuova meccanica legata all’acqua si potranno utilizzare nell’editor di gioco, garantendo di fatto possibilità illimitate.

Abbiamo molto apprezzato la varietà dei livelli, dove talvolta sarà necessario concentrarsi più sulle capacità di movimento della macchina che non sulla “potenza di fuoco”. Correnti sottomarine e di superficie metteranno a dura prova l’integrità della nostra macchina, per non parlare degli attacchi nemici e in generale degli ostacoli.

Vedere la propria creazione andare in mille pezzi più e più volte potrebbe risultare frustrante, ma fa parte del gioco. Besiege vuole spingere al massimo il nostro ingegno, facendoci comprendere le potenzialità e il margine d’applicazione dei singoli elementi costruttivi che poi dovremo saper mettere insieme in maniera intelligente.

Certo, la fisica sott’acqua ricorda molto (forse troppo) quella dell’aria, fatta di vari blocchi atti a stabilizzare il movimento del veicolo. E non ci sarebbe dispiaciuta una maggiore quantità di livelli: ma non è escluso che il team di sviluppo possa aggiungerne di nuovi in seguito.

DA AVERE SENZA RISERVE

Besiege: The Splintered Sea è una boccata d’aria (anzi, acqua) fresca per un’opera che espande ulteriormente il proprio valore. Il team di Spiderling Studios offre ai giocatori un modo tutto nuovo relativo alla costruzione e all’impiego di macchine d’assedio, con blocchi e livelli dedicati. Certo la nuova campagna si esaurisce fin troppo in fretta e la fisica sott’acqua dà non di rado l’impressione di essere una conversione in scala 1:1 di quella aerea… Tuttavia si tratta di un’espansione che i possessori del gioco base non dovrebbero assolutamente farsi mancare. Dopo la terra e l’aria, è il momento di conquistare l’acqua. Si salpa!

Pregi

La nuova meccanica legata all'acqua apre a un oceano di possibilità, sopra e sotto l'acqua. Mettere a punto macchinari sempre più complessi e funzionanti tra un'imprecazione e l'altra vale la candela (o per meglio dire, il costo del DLC).

Difetti

La fisica "sottomarina" somiglia troppo a quella "aerea". Una maggiore quantità di livelli a fronte del prezzo non avrebbe guastato.

Voto

8