Ships at Sea, vita da lupo di mare, anteprima

Pesca commerciale e trasporto di merci nell'affascinante mare di Norvegia: mettiamoci al lavoro

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Quando si parla di job simulator relativi al mondo marittimo/oceanico, c’è una software house in particolare che nel corso degli anni è riuscita a prendere il timore di questo caratteristico sotto-genere. Stiamo parlando di Misc Games, che da Stavanger (in Norvegia ndr) ha dato vita agli ottimi Fishing: Barents Sea (2018) e Fishing: North Atlantic (2020).

Oggi infatti parleremo del loro nuovo progetto, ovvero Ships at Sea. Un nuovo simulatore “marittimo” che ci porterà a lavorare nuovamente sul e nel mare, ma stavolta tra le splendide isole norvegesi. La release completa (anche su console) è prevista per il 2026, ma nel frattempo abbiamo deciso di salpare per scoprire le potenzialità della produzione.

Di seguito la nostra anteprima di Ships at Sea. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dallo stesso team di sviluppo, è disponibile in accesso anticipato solo su Pc, via Steam ed Epic Games Store. Buona lettura.

NON È UN LAVORO PER TUTTI

I simulativi sono di quei videogiochi che li ami o li odi (o al massimo puoi trovarli noiosissimi), e che specie in termini di “trama”, non sono certo rinomati per la loro originalità. Ships at Sea non fa eccezione in tal senso, visto che come da tradizione ci ritroveremo ad ereditare l’attività di un parente defunto. E così, senza arte né parte ma col supporto di amici e parole ispiratrici, prenderemo le redini di un business marittimo.

Col tempo inizieremo a guadagnare ingenti somme di denaro, che potremo investire in una vera e propria flotta di imbarcazioni. Contemporaneamente sosterremo la comunità locale, assumendo personale e trasportando merci. Dovremo però tenere presente un importante, fisiologico aspetto, che riguarda la “lentezza” tipica del genere. Ergo ci vorrà del tempo sia per svolgere una singola mansione che per progredire in generale.

Specie visto e considerato che inizieremo la nostra avventura simulativo a bordo di una piccola barca a remi, sulla quale svolgeremo sostanzialmente il nostro tutorial. Una volta apprese le baci del trasporto merci, della pesca commerciale e delle vendite, saremo liberi di agire come meglio crederemo. Ed è lì che le cose si faranno davvero interessanti, almeno per gli appassionati di questo tipo di attività.

Certo saremo limitati dal carburante, dalle dimensioni della barca di turno e da un fronte meteorologico in continua evoluzione. Ma trattandosi di un videogioco simulativo, non potrebbe essere altrimenti. Le mansioni di vendita/servizio sono indubbiamente le meno avvincenti, perciò è facile che finiremo con il concentrarci sulla pesca e sul trasporto di merci.

L’ORIZZONTE SI PROSPETTA ROSEO

Concettualmente il lavoro di trasporto merce è il più semplice, perchè non dovremo far altro che caricare la nostra imbarcazione e consegnare il tutto, dove l’unica “sfida” sarà quella di trovare il porto giusto. Nel frattempo potremo soffermarci a osservare gli splendidi scenari realizzati da chi, in Norvegia, ci ha vissuto e ci vive davvero.

Discorso diverso per quanto riguarda invece la pesca, che sarà possibile svolgere in diverse modalità. All’inizio potremo contare solo su un semplice metodo manuale, ma con la crescita della nostra attività acquisiremo anche nuove competenze e certificati. In questo modo acquisteremo non solo barche più grandi, ma assumeremo anche un equipaggio in grado di supportarci nel compito.

Trattandosi di un accesso anticipato, è normale che vi siano diversi miglioramenti da apportare. A partire dai comandi, che al netto di una mappatura intelligente e ben congegnata abbiamo trovato (nonostante vari tentativi di calibrazione) un po’ troppo “sensibili”. Per quanto riguarda il fronte grafico invece non abbiamo potuto fare a meno di riscontrare un evidente miglioramento rispetto a Fishing: North Atlantic.

Tra le altre cose infatti salta subito all’occhio la collaborazione con Nvidia da parte di Misc Games attraverso l’inserimento di WaveWorks, uno shader per l’acqua che assicura un notevole livello di simulazione oceanica. Oltre a un sistema di meteo dinamico, il team norvegese ha anche rinnovato il sistema di galleggiamento delle imbarcazioni, per offrire un modello di “risposta” più realistico delle imbarcazioni sulle onde.

MOLTO PROMETTENTE

Da qui al 2026 la strada è ancora parecchio lunga, ma la rotta intrapresa da Ships at Sea è indubbiamente quella giusta. L’opera di Misc Games infatti ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo punto di riferimento di un genere, per quanto di nicchia, ugualmente suggestivo. Chi ha già avuto a che fare con produzioni simili saprà bene cosa aspettarsi, a partire da un ritmo di gioco obiettivamente molto lento.

La sfida però sta nel comprendere che si tratta di un aspetto fisiologico, legato alla natura altamente simulativa dell’esperienza. Anche la roadmap diffusa dal team di sviluppo fa pensare in grande, complice l’annunciata aggiunta di nuove imbarcazioni e servizi assieme a una modalità cooperativa (con cross-play integrato per quando avverrà la release su console). Non resta che mettersi al timone e armarsi di pazienza, con la consapevolezza che ne varrà sicuramente la pena.