Sker Ritual, infinite orde di mostri a cui sparare senza sosta, recensione

Da soli o in compagnia, di sicuro non vi annoierete nel cercare di scoprire tutti orrori della città

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Potremmo considerare Sker Ritual come l’erede spirituale di Maid of Sker (2020), l’interessante avventura narrativa horror che a suo tempo fece immergere i giocatori nella cultura gaelica. In questo caso però non dovremo scappare dai mostri, bensì affrontarli direttamente con una serie di armi e ammennicoli! Si tratta infatti di un FPS cooperativo (che da poco si è lasciato alle spalle circa un anno e mezzo di accesso anticipato) dove tuttavia non dovremo limitarci a sparare a tutto ciò che ci si parerà davanti.

Infatti ci saranno anche degli enigmi da risolvere al fine di svelare maggiori dettagli sulla storia. Senza ulteriori indugi andiamo quindi a scoprire cosa ci riserva Sker Ritual in questa recensione della versione PS5. Ricordiamo che il gioco, sviluppato e pubblicato da Wales Interactive, è disponibile anche su Pc e Xbox Series X/S (mentre nel corso dei prossimi mesi sono attese anche le versioni per PS4 e Xbox One. Buona lettura.

LINEARE MA NON TANTO

Un breve video introduttivo ci spiegherà, anche se in modo abbastanza confusionario, che siamo stati reclutati dalla figlia di una strega per contrastare la madre, intenzionata a soggiogare l’intera umanità. Per farlo dovremo affrontare quattro distinte prove, dove ciascuna possiede una trama indipendente ma interconnessa con le altre. Non ci sarà un ordine in cui affrontare queste missioni, e onestamente va detto che la trama generale sarà piuttosto difficile da seguire.

Questo perché mentre avremo la voce narrante della ragazza che ci spiega cosa succede e cosa dovremo far, ci troveremo a fronteggiare un’ingente quantità di nemici. Perciò sarà davvero complicato restare vivi e distinguere le parole della donzella dagli strazianti urli dei non-morti che bramano il nostro cervello. Ma poco male, alla fine Sker Ritual è uno di quei titoli che si gioca e apprezza non certo per la componente narrativa.

SPARARE A TUTTO NON SARÀ SUFFICIENTE

La parte divertente di Sker Ritual infatti consiste nel resistere alle ondate di nemici, mentre questi si faranno sempre più aggressivi e cattivi. Partiranno come dei semplici non-morti che ci aggrediranno in maniera prevedibile, e man mano che passerà il tempo aumenterà sia la loro varietà che la loro forza. Ci saranno corpulenti nemici pronti a esploderci addosso, strani esseri con un casco da palombaro in grado di sparare raggi letali, esseri elettrici pronti a folgorarci e così via.

Non mancheranno anche dei boss che verranno evocati casualmente e saranno molto più coriacei e impegnativi dei loro sottoposti. In ogni caso sconfiggere l’enorme numero di avversari che ci verrà scatenato contro non basterà. Se vorremo proseguire con la trama di ciascuna delle quattro missioni presenti dovremo svolgere anche le richieste della giovane figlia della strega. Distruggere le fonti di alimentazione dei cancelli che dovremo superare, raccogliere le anime dei non-morti da inserire poi in un macchinario diabolico, e così via.

Il tutto sarà molto più facile se giocato in cooperativa: infatti fino ad altri 3 giocatori potranno unirsi a noi. Anche il numero dei nemici scalerà in base al numero dei giocatori presenti, in solitaria Sker Ritual ci è sembrato molto più ostico. In nostro aiuto ci saranno comunque diversi potenziamenti che potremo utilizzare.

Dopo aver sconfitto un certo numero di non-morti potremo scegliere un “miracolo”, cioè un potenziamento a uno dei nostri quattro attacchi. Per esempio l’aggiunta di un effetto “terrore” alle nostre pallottole, oppure creare il gelo lanciando le nostre bombe. O anche applicare l’effetto veleno al coltello che stiamo brandendo per difenderci dai nemici che si avvicinano troppo, o un devastante attacco speciale che però avrà un cooldown da gestire.

ARMI E POWER-UP

Alcuni nemici lasceranno cadere dei power-up temporanei, come un’extra protezione, munizioni infinite o altro ancora. Non dovremo poi sottovalutare la potenza della nostra bocca di fuoco. Uccidendo i mostri infatti guadagneremo delle monete che potremo spendere per acquistare armi più potenti o per potenziare quella che già abbiamo. Sarà anche possibile comprare dei potenziamenti per il nostro personaggio o dei gettoni morte.

Questi ultimi ci serviranno per tornare in vita in caso di prematura dipartita, semplicemente recandoci presso il sito apposito. Attenzione comunque perché questi oggetti sono piuttosto costosi, senza contare che morendo perderemo anche l’arma imbracciata: perciò subiremo una doppia penalità.

Ma se questo vi sembra troppo poco non disperate: dopo aver accumulato abbastanza esperienza in una o più missioni, guadagneremo una valuta speciale. Essa potrà essere spesa nel menu principale del gioco per potenziare il nostro personaggio in maniera definitiva.

L’aumento della salute, del potere d’attacco delle armi o delle mosse speciali sarà un bel vantaggio per le partite successive. Al di fuori delle suddette Sker Ritual ci darà anche la ossibilità di ritoccare l’aspetto sia del nostro personaggio che delle schermate di caricamento (!). Piccole finezze che fanno sempre piacere.

PICCOLI SVILUPPATORI, GRANDI LAVORATORI

Pur non essendo una realtà dalle esagerate disponibilità economiche, il team di Wales Interactive ha dei notevoli trascorsi. In circa 13 anni di attività la software house gallese ha lavorato a un gran numero di titoli, e l’esperienza traspare con chiarezza. Sker Ritual si difende benissimo per quanto riguarda il lato estetico, con una buona resa grafica e ottime prestazioni. A eccezione di qualche calo di framerate appena percettibile in alcuni frangenti, nella nostra prova non abbiamo riscontrato alcun problema.

Anche per quanto riguarda il lato sonoro il lavoro svolto risulta di qualità, con la musica di sottofondo capace di richiamare con efficacia l’ambientazione celtica propria della serie Sker. Le urla dei non-morti poi ci faranno rizzare i peli delle braccia, e capiremo presto che sono foriere di problemi. Apprezzata la localizzazione in italiano in termini di sottotitoli, anche se nel pieno dell’azione saranno difficili da leggere (almeno quelli inerenti ai dialoghi).

DA AVERE SENZA RISERVE

Sker Ritual si è rivelato una piacevole sorpresa. Uno sparatutto in prima persona divertente, impegnativo e appagante (oltre che terrificante). Un gran bello spin-off per l’ottimo Maid of Sker, che conferma la bravura del team di Wales Interactive. Il quale, stavolta, ci permetterà di collaborare con altri giocatori per salvare l’umanità da una temibile strega ammaliatrice. Tanti nemici e tante cose da fare per un titolo che raccomandiamo a tutti gli appassionati del genere.

Pregi

Buon sistema di combattimento con varie alternative e un palpabile progresso in-game. Non solo sparatorie ma anche piacevoli enigmi da risolvere. Comparto tecnico di buona fattura e pressochè privo di problemi.

Difetti

La difficoltà non è ben calibrata, e in singolo giocatore risulta troppo difficile rispetto alla cooperativa. La trama risulta un po' confusionaria.

Voto

8,5