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Gigantic: Rampage Edition, redivivo d’altri tempi, recensione

Il desiderio di molti giocatori è stato esaudito. Il memorabile ibrido MOBA/sparatutto a eroi è risorto dalle ceneri... Ma è ancora un po' "sporco"

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Ci sono stati anni in cui le “risse” videoludiche nei giochi a squadre multiplayer con eroi andavano di “moda”.  Un periodo in particolare quello intorno al 2018, dove titoli come Gigantic (2017) e Battleborne (2016) sfidavano l’allora dominante “campione del genere” Overwatch, ancora sulla cresta dell’onda dopo essere stato nominato gioco dell’anno proprio nel 2016. Entrambi i suoi “contendenti” potevano vantare meccaniche originali, unite a un particolare tipo di gameplay ibridato dal genere MOBA che li rendeva “atipici”.

Purtroppo però questo non bastò a salvarli da una vita breve. Gigantic nel nostro caso, al tempo free-to-play, cessò di vivere chiudendo i server appena un anno dopo il lancio, nel 2018. Tantissimi i giocatori affezionati che nel tempo richiesero a gran voce un ritorno e dopo parecchi anni, sembra che i loro desideri siano stati finalmente esauditi. La software house olandese Abstraction Games infatti ha ripreso in mano il progetto originario di Motiga, riportandolo in vita come titolo “buy-to-play” sotto il nome di Gigantic: Rampage Edition.

Sarà dunque una nuova alba o un tramonto definitivo? Scopriamo nella nostra recensione della versione Pc. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Arc Games, è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura.

CARATTERE “DA VENDERE”

Di questi tempi in redazione è raro trovarsi a scrivere un recensione per uno sparatutto in terza persona con meccaniche MOBA. Se oggi parliamo di titoli multiplayer-only con eroi (o campioni) in competizioni a squadre, la prima cosa a venirci in mente è la parola free-to-play. Gigantic: Rampage Edition, come abbiamo in precedenza, è invece un titolo ad “acquisto singolo” che a differenza di molti suoi attuali “simili”, risulta privo di uno shop con valuta reale.

Tutto può essere ottenuto giocando e tutto può essere acquistato con la valuta ottenuta in-game, come ci si aspetterebbe da una qualunque produzione per singolo giocatore (o quasi). Il suo primo punto di forza è proprio questo, un rispetto “invisibile” (ormai raro e spesso poco sostenibile) verso il giocatore che acquista un titolo nella sua interezza, senza dover più mettere mano al portafogli e senza l’ombra di micro-transazioni o di “pass” stagionali.

Inizia

Alcuni si chiederanno se valga la pena acquistare un prodotto nato free-to-play, del perchè sia avvenuto un simile cambio di rotta o, semplicemente, se il gioco vale la candela (leggasi, il prezzo). Per i 20 euro a cui viene proposto ci sentiamo in realtà un po’ interdetti. Chi vi scrive è tra quei giocatori che hanno passato parecchio tempo sul Gigantic originale, fino a vederlo spegnersi nei suoi ultimi giorni. Ritornare oggi in Gigantic: Rampage Edition è stato come fare un salto nel passato…

Siamo tornati a godere del frizzante carattere cartoon del titolo con le sue meccaniche ancora oggi peculiari, ma ci siamo anche imbattuti negli stessi problemi mai risolti del 2018… Un titolo ibernato nel tempo e poi scongelato, al quale però sono stati aggiunti per esempio il cross-play, due nuove mappe, due nuovi eroi e “miglioramenti al gameplay” che nella fattispecie non abbiamo notato.

PIÙ MOBA CHE SPARATUTTO

Uniti contro il guardiano nemico

Gigantic: Rampage Edition potrebbe non essere un gioco “adatto a tutti”, per via della sua caotica e frenetica difficoltà generale. Prima di buttarsi nella mischia infatti sarà caldamente consigliato avviare uno dei vari tutorial e possibilmente fare un po’ di pratica con gli eroi. Le “lezioni” ci introdurranno alle meccaniche di gioco mostrandoci cosa fare e dove. Così come le guide sui ruoli degli eroi, che però si limiteranno solo a farci giocare partite standard contro i bot, con una selezione di campioni prestabilita per quel ruolo.

Per quanto riguarda i contenuti, potremo avviare la modalità “Slancio” (anche chiamata Frenesia nel tutorial) o la modalità “Scontro”. In entrambe avremo obiettivi da catturare, mentre nella seconda scelta tutto sarà più studiato e richiederà un approccio più simile ad un MOBA che a uno sparatutto. Infatti bisognerà desistere dal comportarsi come in un qualunque sparatutto a squadre, prediligendo spesso la fuga tattica allo scontro diretto.

Uno dei nuovi eroi, Kajir

Lo scopo sarà quello di riempire la barra di energia del proprio guardiano, assorbendo pozze di potere nella mappa o compiendo uccisioni. La prima squadra a riuscire nell’intento risveglierà il proprio guardiano che volerà nella base nemica per un attacco diretto, rendendo il guardiano nemico vulnerabile ai colpi dei giocatori. Il primo guardiano a perdere tutta la salute decreterà la sconfitta della squadra.

Più tattica iinvece risulta la modalità scontro con “torrette” che si distingueranno fra cerberi con funzioni di rivelamento, ciclopi con funzioni di supporto e alberi magici con funzioni curative. In questa modalità le skill andranno potenziate punto per punto a suon di esperienza, proprio come in tanti MOBA. Un vero “muro” di differenza che metterà in difficoltà la squadra meno prestante, con tutta la frustrazione che ne deriva.

UNO SGUSCIANTE CARTONE D’ANIMAZIONE

Uno dei tank più usati

Proprio come in un MOBA, la salute degli eroi sarà “voluminosa” e i danni generalmente bassi, con un time to kill molto elevato. Fra le classi di eroi in Gigantic: Rampage Edition avremo attaccanti a distanza, in mischia, supporto e prima linea (tank). Ognuno con delle statistiche personali differenti fra attacco, difesa, mobilità e utilità. Anche campioni dello stesso ruolo saranno molto variegati fra loro, e richiederanno tutti uno studio personale non indifferente…

Su 25 eroi in totale sarà difficile non trovare il proprio, anche se i “privilegiati” saranno spesso sempre gli stessi. Se sulla carta il bilanciamento risulta equilibrato, sul campo la questione sarà invece molto differente. Sicuramente non aiuta il delirio caotico e vagamente comprensibile di ogni scontro, che spesso si riduce a chi riesce ad usare più velocemente possibile le proprie abilità, con scontri singoli e di gruppo raramente alla pari.

Il caos medio di ogni scontro

La qualità percepibile in Gigantic: Rampage Edition potrà essere notata negli eroi, nelle loro mosse e nelle loro animazioni. Ogni singolo campione infatti possiede un proprio moveset sia per l’uso delle abilità che nei movimenti in generale. Salti, cadute, schivate e buffe corse, tutte caratteristiche. I corpi molleggianti e cartooneschi aiutano certamente a non prendere troppo sul serio il titolo, smorzando anche la frustrazione generale in un’esperienza dove la tossicità non sembra fortunatamente essere di casa.

Gli eroi avranno inoltre diversi set di combo, sia negli attacchi standard che secondari, con abilità spesso concatenate da pressioni prolungate e una sequenza di attivazioni. Qualcosa di simile a un hack & slash possiamo dire, con controlli morbidi e precisi. La barra della stamina oltretutto permette delle piccole schivate laterali, pressocchè inutili considerando la portata delle abilità dei campioni. Sicuramente si conferma più utile per correre o saltare via.

OBLITERARE O ESSERE OBLIETERATI…

Efficienza bilanciata?

Il lato che purtroppo spinge meno a tornare in Gigantic: Rampage Edition è il bilanciamento delle partite. Qualche minuto al massimo di matchmaking per trovarsi in partite già predestinate, con capovolgimento delle sorti rarissime. Si vede spesso con i propri occhi il costante declino della propria partita, con strenue e inutili resistenze che non faranno altro che ritardare una sofferente e inevitabile sconfitta. Altre volte invece domineremo senza mezzi termini…

Campioni onnipresenti come i tank Rutger e Il Margravio, che da soli sono in grado di devastare intere squadre, impotenti di fronte alla loro immensa salute e alle loro mosse devastanti. I tiratori come Becket e Mozu che hanno un vantaggio a distanze siderali contro un roster di eroi melee che spesso può solo “aggirare il problema” o caricare a testa bassa venendo crivellati. Molte abilità dei combattenti corpo a corpo impiegano anche 20 secondi per ricaricarsi, e visti i ritmi estremamente veloci del titolo l’opzione è spesso la fuga o la morte.

Volare è l’unica soluzione

Gli eroi melee con i loro colpi fulminei si rendono impossibili da contrastare come molte delle mosse nemiche. Tutto si svolge in frazioni di secondi in squadre 5v5, con abilità ultimate spesso “mute” mescolate ad altre standard che risultano praticamente impossibili da schivare o quantomeno contrastare. Gigantic: Rampage Edition è come carta-forbice-sasso. Niente mezze misure, spazio di manovra impercettibile e vittoria assicurata al team con gli eroi più potenti…

Non aiuta purtroppo nemmeno il lato “informativo” del titolo, con elementi che meritavano più attenzione di qualunque altro elemento aggiunto al gioco prima del rilascio a pagamento. Parliamo delle descrizioni delle abilità, prive di riferimenti a molte voci di buff e debuff con spiegazioni spesso troncate dalla mancanza di spazio. Con testi che saltano alla “seconda parte” velocemente, perfetto per non capirci nulla…

CENERE ALLA CENERE…

Potremo configurare un nostro set personalizzato, ma scegliendo solo fra due strade

Non si può certo non amare il lato visivo di Gigantic: Rampage Edition, così come per quello sonoro. Un vero cartone animato ricco di suoni variegati e cura nei dettagli visivi delle abilità. Graficamente lo stile si accosta ad un leggero con colori pastello simili alle tonalità viste nei giochi di casa Riot. Giusto con qualche zona meno dettagliata che però non impensierisce.

I problemi tuttavia non finiscono qui. Se il titolo fosse uscito in accesso anticipato avrebbe fatto una figura certamente più dignitosa. Ci sono eroi con indicate ricariche nelle abilità che però non avvengono, come Hk-206 e altri, che sparano all’infinito senza tempi di cooldown, con un indicatore che se riempito si resetta in tempo zero senza animazioni o altro. Dettaglio curato invece per Becket con tempi di ricarica brevi ma presenti, per esempio.

Per fortuna a livello tecnico Gigantic: Rampage Edition rimane abbastanza stabile in termini di framerate, con un’ottimizzazione che mostra il fianco giusto nei menu, nei quali si naviga spesso a 20 fps o giù di lì. Il sistema di “fortune” da svelare è ancora poco pratico, così come i menu in generale, infarciti di scritte minuscole e icone le cui descrizioni vanno ricercate su internet. Non parliamo poi delle code di matchmaking saltate più volte e ritrovate in automatico, che hanno bloccato il gioco in caricamenti eterni costringedoci a chiusure forzate.

In modalità scontro poi, dove non è possibile cambiare eroe, il gioco ci avvisava che la nostra scelta era stata già selezionata da altri, quando non era vero. Se invece si cambia eroe a inizio partita, alla fine vedremo la valutazione solo per il primo scelto. Al team di Abstraction Games, dunque, non sono certo mancate le sviste . Certo il team si è da subito attivato rilasciando delle patch correttive, ma siamo ancora in alto mare…

Il tutorial ancora buggato…

POTREBBE DARE SODDISFAZIONI

Uno sparatutto/MOBA tanto amato dalla community da essere riportato in vita. O probabilmente dovremmo dire “scongelato”, e venduto con tutti i suoi problemi di un tempo. Difficilmente si potranno non amare gli eroi, le loro animazioni uniche e vivaci e lo stile di gioco frizzante e frenetico, che riesce ad essere ancora oggi fresco, a suo modo. Tuttavia, se Gigantic: Rampage Edition fosse tornato in accesso anticipato, l’accoglienza sarebbe stata probabilmente assai diversa. Le poche aggiunte non giustificano il costo intero di un titolo buy-to-play dove molto altro di più importante e in piena vista meritava invece attenzione.

Essendo la creazione di Abstraction Games più un MOBA che uno sparatutto, richiederà un certo tipo di utenza. Le partite saranno spesso sbilanciate e quasi sempre dall’esito segnato fin dall’inizio. Gli eroi sulla carta appaiono bilanciati ma sul campo la realtà è tutt’altra, con una scelta che ricade sempre sui soliti inarrestabili, oscurando tutti gli altri. Un “carta-forbice-sasso” che richiede decine di bilanciamenti nel gameplay, una pulizia sul fronte accessibilità e un minimo di attenzione in più sugli elementi base. L’amore per un gioco non può bastare a salvarlo. Qualche patch correttiva tuttavia è stata rilasciata, ma dal ribaltare davvero la situazione siamo ancora abbastanza lontani.

Pregi

Incredibilmente non tossico per il suo genere. Design animato peculiare e originale come pochi altri. Meccaniche ibride "fresche" ancora oggi. Niente micro-transazioni, tutto è sbloccabile giocando e acquistabile con la valuta in-game. Gameplay accattivante...

Difetti

...Ma incredibilmente caotico. Molte abilità ultimate sono "mute" con mosse estremamente veloci e impossibili da contrastare. Bilanciamenti fra eroi che passano da un picco all'altro, con partite sofferenti e dagli esiti già segnati in partenza. Svariate distrazioni, su più fronti e in bella vista.

Voto

6

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