Quando si parla di videogiochi fantasy, la mente si rivolge in maniera spontanea alle epiche imprese e alle grandi avventure, armi in pugno, volte al salvataggio di quel mondo o universo. E tra gli equipaggiamenti più disparati, non possono quasi mai mancare le pozioni. Curative, ristorative, magiche e chi più ne ha più ne metta. Da comprare rigorosamente da qualche NPC, facendo scorta per il viaggio successivo… Ma nella fattispecie chi le prepara, e come? The Magical Mixture Mill prova a rispondere a questa domanda.
Si tratta infatti di un simpatico gestionale in cui ci sarà affidato proprio un negozio di pozioni, dove bisognerà curare l’intero processo di realizzazione dei prodotti destinati alla vendita. Dal reperimento delle risorse alla loro lavorazione, per poi arrivare sugli scaffali in forma di boccette e ampolle destinate al consumo da parte di eroi e viaggiatori. Senza perderci ulteriormente in chiacchere andiamo quindi a scoprire The Magical Mixture Mill (da poco uscito da un anno di accesso anticipato) in questa recensione.
Ricordiamo che il gioco, sviluppato da Glowlight e pubblicato da Hook, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam. Buona lettura.
CAMBIARE VITA (QUASI) DEL TUTTO
The Magical Mixture Mill è ambientato in un mondo fantasy, e più precisamente in un negozio (e relativi dintorni) di pozioni. “Magiche Miscele di Griselda” infatti è stato per secoli un punto di riferimento per eroi e viaggiatori alla ricerca di magici intrugli con cui potenziarsi. L’anziana strega amante dei funghi Griselda, proprietaria del negozio, ha però fatto il suo tempo e quindi è alla disperata ricerca di un’apprendista a cui insegnare tutto ciò che sa per poi, alla fine, lasciargli l’intera attività.
La scelta ricadrà sul nostro alter ego, un ex avventuriero ormai in pensione e con un’innata intolleranza alle pozioni. Una scelta a dir poco perfetta oseremmo dire. In compagnia del nostro assistente goblin inizieremo dunque questa “avventura imprenditoriale”, cercando di imparare tutto quello che c’è da sapere sulla realizzazione delle pozioni e in generale riportando il negozio ai fasti del passato.
Il gameplay si divide principalmente in due parti. Una riguarda l’esplorazione, che si svolge similmente ad altre produzioni simili. Pur essendo avventurieri in pensione, dovremo infatti “avventurarci” fuori dal negozio a caccia di ingredienti per le nostre pozioni. La maggior parte dei suddetti la ricaveremo dalla natura (tagliando, picconando, ecc), mentre in alcuni casi dovremo anche affrontare dei nemici, soprattutto in forma di pianta.
Il combattimento rimane in ogni caso una parte marginale nell’economia di gioco, senza contare che in caso di sconfitta non subiremo alcuna penalità, ma ci risveglieremo semplicemente al negozio. Certo, dal momento che il team di Glowlight ha deliberatamente scelto di non puntare su tale componente, ci saremmo aspettati un minimo di sfida “ambientale”. Qualche piccolo enigma, un percorso a ostacoli che ci separasse da un ingrediente particolarmente raro e prezioso… Purtroppo non è stato così.
UN INIZIO LEGGERMENTE RIPIDO MA POI SI INGRANA
L’altra parte (decisamente più interessante) del gameplay riguarda invece la produzione vera e propria di pozioni, da poter svolgere con processi di automazione. In un certo senso (e con le dovute proporzioni), potremmo definire The Magical Mixture Mill come una sorta di punto d’incontro tra Stardew Valley e Factorio. Rispetto ad altri titoli che prevedono nastri trasportatori, strutture capaci di trasformare autonomamente i materiali ecc, in questo caso la curva di apprendimento è dolce.
In generale imparare a gestire i collegamenti e ad automatizzare il tutto sarà abbastanza semplice. L’unico inconveniente è lo spazio limitato (il retro del negozio) con cui inizieremo a svolgere tale attività. Ci vorrà tempo e denaro per espanderlo, perciò all’inizio ci capiterà di sentirci senz’altro stretti. In particolare abbiamo notato un non trascurabile squilibrio tra il costo dei miglioramenti e l’effettivo guadagno da fetch quest e quant’altro. Questo inevitabile grinding iniziale potrebbe quindi risultare un po’ frustrante.
Una volta superato questo scoglio iniziale, tuttavia, le cose fileranno decisamente più lisce. D’altra parte il sistema di automazione risulterà comodo e intuitivo, permettendoci di dar facilmente vita a un’efficiente fabbrica di pozioni. Peccato dover stoccare manualmente le risorse ogni giorno, ma per il resto una volta avviata la “baracca” la nostra principale preoccupazione rimarrà quella di reperire materiali e mantenere riforniti gli scaffali del nostro negozio.
Passando invece al lato visivo, The Magical Mixture Mill presenta una direzione artistica d’ambito fantasy abbastanza generica, ma comunque graziosa e curata oltre che perfettamente calzante con il tono spensierato dell’esperienza. Anche se a una prima occhiata potrebbe non sembrare, i requisiti tecnici sono abbastanza rilevati per l’ambito indie, e ciò è dovuto al buon numero di effetti a schermo e in generale alla buona grafica. Ottimo anche l’accompagnamento musicale, mentre a livello tecnico abbiamo riscontrato giusto qualche piccolo calo di framerate, ma nulla di preoccupante.
CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI
The Magical Mixture Mill è il classico titolo senza particolari pretese, ma con quel quid in più che lascia margine per pensare quanto, con qualche accorgimento extra, sarebbe potuto diventare ancora più grande. Il team di Glowlight si è davvero dato da fare nel periodo di accesso anticipato (durato circa un anno ndr), confezionando un’esperienza scanzonata e divertente, che per di più rappresenta un punto d’ingresso ideale per i giocatori interessati al mondo dei videogiochi “d’automazione”. Una maggiore profondità per alcune meccaniche avrebbe aiutato a stemperare la ripetitività di fondo, ma in generale vi è comunque da rimanere soddisfatti. Se amate l’imprenditoria e ancor di più il mondo delle pozioni (non polisucco ma è lo stesso), siete nel posto giusto.