Si sa che i videogiochi che coinvolgono del tutto o in parte i gatti riscuotono sempre, se non successo, quantomeno una non trascurabile attenzione. Giusto due anni fa abbiamo assistito all’ascesa del buon Stray, che ha ribadito questa costante tendenza. Certo non mancano titoli dove “l’elemento felino” è puramente estetico e senza alcuna funzionalità pratica: cosa che può apparire come un modo goffo e scontato di avere successo. Ma è chiaro che non va sempre così: nel 2017 infatti Cattails si affacciò in quel di Steam (e successivamente sulla console ibrida di Nintendo).
Un gioco di ruolo simulativo con elementi survival frutto dell’inventiva di una coppia (di sviluppatori e nella vita reale) americana, di Indianapolis, che poi si denominarono Falcon Development. Dopo essersi finanziati tramite una buona campagna di Kickstarter, il loro progetto prese vita e riscosse un successo sufficiente da decretare la realizzazione di un sequel, di cui parleremo oggi. Che cosa ci aspetterà in questa nuova avventura? Scopriamo nella recensione della versione Pc di Cattails: Wildwood Story. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dagli stessi sviluppatori, è disponibile anche su Switch. Buona lettura.
UN NUOVO REGNO FELINO
Cattails: Wildwood Story è un simulatore di vita a tema felino che comprende elementi survival, RPG e dating sim. In esso impersoneremo un gatto all’interno di una terra composta da tre diverse colonie di gatti che fanno riferimento al “Guardiano della foresta” (che dà l’idea di essere un leone). Quest’ultimo faceva da garante per la pace, grazie alla quale i leader delle colonie vivevano in pace e armonia.
Un giorno però ci fu un terremoto che colpì il Tempio Sacro del Guardiano, aprendo anche una gigantesca spaccatura nel terreno. In breve tempo la terra non fu più sicura per alcun felino, che da quel punto avrebbe dovuto decidere da solo quale leader seguire e in quale nuova terra stabilirsi, nel tentativo di costruire una nuova casa e un nuovo tempio, in modo da garantire la sopravvivenza dello spirito del Guardiano.
Inizieremo l’avventura nei panni di un gatto che si è offerto volontario nel guidare un gruppo di felini verso l’ignoto, a caccia di un nuovo e comune inizio. Per prima cosa dovremo crearlo (e poi dargli un nome) nel ricco editor a nostra disposizione, grazie al quale potremo scegliere ogni caratteristica possibile quale forma di coda e orecchie, colore (anche non esistenti in natura), tipologia di pelo, miagolio e quant’altro.
Una volta fatto, inizieremo l’avventura con una serie di tutorial esaustivi e per nulla noiosi, proposti in forma di missioni introduttive. Dopo aver deciso dove stabilire il nostro rudimentale, primo insediamento, dovremo cominciare a muoverci sia per rafforzare il legame con i nostri “seguaci”, sia per attirarne di altri. Il tutto con modalità non dissimili a quelle viste in titoli come Stardew Valley.
AMMINISTRARE IN MANIERA “CAT-FRIENDLY”
Quando un nuovo felino deciderà di unirsi a noi, dovremo poi scegliere dove collocare la sua casa. Dal momento che saremo i leader dell’insediamento, un altro onere riguarda la formazione di “squadre” che, su base giornaliera, combatteranno per rivendicare territori e per raccogliere risorse. Queste ultime potranno essere investite principalmente per aumentare la probabilità di trovare piante di qualità superiore e creare scorciatoie per viaggi rapidi.
Abbiamo parlato di combattimento perchè sì, come anticipato pocanzi la terra non è più in pace dopo il terremoto. Gatti oscuri e violenti appariranno costantemente nei territori non rivendicati dalla nostra comunità, e noi dovremo affrontarli, soprattutto nei dungeon appositi dove troveremo sia scontri che enigmi. Abbiamo apprezzato la divisione in “stanze” dei vari dungeon: in questo modo non verremo costretti ad affrontarli e nel caso superarli tutti in una volta.
Anche in caso di sconfitta, i nostri progressi verranno salvati e in generale avremo sempre la possibilità di ottenere più esperienza e risorse prima di proseguire. Per quanto concerne il combattimento vero e proprio potremo contare su attacchi base, furtivi e schivate. Un assortimento già superiore a quello di molti altre produzioni di questo genere.
Salendo di livello sarà possibile anche sbloccare delle abilità, da usare con i relativi tempi di cooldown. L’assortimento di abilità (anche relative all’esplorazione e alla ricerca di cibo) a disposizione in Cattails: Wildwood Story sarà davvero vasto, e noi potremo equipaggiarne sino a quattro contemporaneamente. Per cambiarle dovremo interagire col tiragraffi situato a casa nostra.
PIÙ GATTI CI SONO, MEGLIO È
Altro elemento da considerare riguarda la possibilità di portare con noi un altro compagno felino. Dopo aver fatto amicizia con uno di loro, potremo farci seguire in modo da aiutarci a raccogliere risorse, cacciare e combattere. Ognuno di questi felini, come noi, salirà di livello e migliorerà le proprie statistiche, oltre a presentare dei vantaggi esclusivi.
Nel caso in cui venga sconfitto, potremo “reclutarlo” nuovamente in seguito. In Cattails: Wildwood Story sarà possibile anche sposarsi e creare una famiglia con quasi qualunque gatto che si potrà incontrare. E ciò vale sia per noi che per gli NPC. I gattini eventualmente nati dall’unione prenderanno l’aspetto e le abilità da entrambi i genitori, e ovviamente saremo in grado di fare “amicizia” pure con loro.
Del nostro gatto potremo comunque cambiare l’aspetto in ogni momento, anche con l’ausilio di accessori sbloccabili da usare anche sui nostri pargoli. In generale ci sarà parecchio da fare, ma non aspettatevi un approfondimento troppo marcato di molte meccaniche. Per esempio, in termini di agricoltura potremo giusto contare sun un piccolo appezzamento di terreno dove coltivare delle piante normalmente rinvenibili allo stato selvatico.
Certo, l’opera di Falcon Development non aveva certo intenzione di proporsi come simulatore agricolo, ma è per rendere l’idea. Si tratta infatti di un simulatore ruolistico felino a tutto tondo, con varie impostazioni di difficoltà, avventure da vivere, collezioni da completare e approcci da adottare. Tutti finalizzati alla fondazione e alla crescita di una meravigliosa colonia felina.
SEMPLICE MA CURATO
Anche se la “copertina” di Cattails: Wildwood Story vede dei magnifici gatti finemente realizzati, la grafica del titolo nella fattispecie è in pixel art, con un’estetica retrò sorprendentemente gradevole che ricorda un po’ i classici dell’era SNES. Nel momento in cui interagiremo con un NPC felino oltre ai dialoghi comparirà anche un volto animato del gatto, con uno stile “pittorico”. Una cura davvero notevole per un titolo, ricordiamo, realizzato da due sole persone.
Apprezzabile anche la caratterizzazione dei vari felini, tanto a livello estetico quanto caratteriale, con personalità definite (anche se un po’ cliché). Davvero allegra e rilassante risulta la colonna sonora, che non mancherà di offrire tracce più “tese” e concitate durante i combattimenti. Mentre per quanto riguarda gli effetti sonori, davvero buoni, non abbiamo potuto fare a meno di gradire i numerosi miagolii, anche parecchio diversi tra loro.
DA AVERE ASSOLUTAMENTE
Cattails: Wildwood Story riesce efficacemente nell’intento di espandere, arricchire e in generale migliorare quanto visto nel predecessore, Cattails (2017). Quella di Falcon Development è un’avventura irrinunciabile per qualunque amante dei felini, dove a far da padrone è una deliziosa estetica retrò, una gran cura per i dettagli e una sorprendente quantità di contenuti. Certo, il rischio relativo alla ripetitività delle azioni rimane una costante, ma si tratta di qualcosa che rimane intrinseco alle produzioni di questo tipo. Un simulatore felino in pixel così definito e sfaccettato non si era mai visto: che state aspettando?