Maniac, è tempo di distruzione, recensione
L'esaurimento nervoso è mio amico, ma ci sono anche le signore esplosioni e le sue figlie armi. Una grande (e disadattata) famiglia felice...
L’esperienza offerta da Maniac può essere descritta come ciò che, nella vita, ognuno di noi ha pensato di fare almeno una volta. Ovvero devastare tutto e tutti. Una produzione che si ispira dichiaratamente sia ai primi Grand Theft Auto isometrici che a tanti titoli di carattere shoot ’em up. L’obiettivo è sfogarsi e non pensare ai problemi della vita quotidiana, nell’atto di trasformare la mappa di gioco in un eventuale set del prossimo film di Michael Bay.
Il progetto nasce in Polonia, vera e propria fucina di tanti studi indie talentuosi. Da Varsavia infatti una software house nota come Transhuman Design, guidata da Michal Marcinkowski, ha appena rilasciato l’ultima delle loro fatiche. Vediamo come è andata in questa recensione di Maniac. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Skystone Games, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam. Buona lettura.
“…TI HO MAI DETTO LA DEFINIZIONE DI FOLLIA?”
Senza troppi giri di parole, in Maniac saremo “solo” un altro pazzo/disadattato/sociopatico di turno, caduto da un’ambulanza in mezzo alla strada probabilmente diretta verso qualche manicomio… Il nostro “obiettivo” sarà quello di riuscire a sopravvivere per venti minuti in città, braccati da ogni sorta di forza armata terrestre (e non) che esista. Se riusciremo a resistere tanto, costringeremo il mondo a nuclearizzare la città come soluzione finale. Vittoria?
Armi, munizioni e soldi potranno essere raccolti dalle uccisioni, mentre raggiungere l’alleato che apparirà nella mappa ci darà qualche vantaggio fra potenziamenti e cure. Con i crediti guadagnati invece sarà possibile potenziare dei perk passivi nel menu di ogni personaggio selezionabile. I vantaggi generici saranno uguali per tutti mentre quelli unici, caratteristici di ogni folle personaggio, potranno essere sbloccati e usati per portare nuova devastazione, a tema con il protagonista scelto.
Siamo stati spinti a focalizzarci sul maniaco con più resistenza, o quello che abbiamo scoperto essere più adatto ad affrontare l’inferno. Nel nostro caso si tratta del Babbo Natale ubriaco, che con le sue statistiche di resistenza elevate non è stato “rimbalzato” ovunque dai tamponamenti come gli altri. A nostro parere infatti la differenza di statistiche con i personaggi non è abbastanza marcata. Ognuno però avrà un suo bonus caratteristico, come più soldi iniziali, più resistenza o immunità di vario genere.
Nella mappa di gioco in Maniac potremo anche trovare numerosi segreti, collezionabili e armi nascoste di varia potenza. Nulla che sia particolarmente fuori dall’ordinario, il che ci è dispiaciuto considerando la verve “esagerata” del titolo. Fucili d’assalto, pistole, lanciagranate, lanciamissili e altre armi “convenzionali” saranno quelle utilizzabili. Si vedrà qualche eccezione legata ai singoli maniaci, ma nulla di troppo estremo come si potrebbe pensare. Peccato.
È ORA DI SGANCIARE QUELLA GROSSA…
Maniac si mette in mostra fin da subito con la sua semplicità da classico shoot ’em up, con movimenti e mirino direzionabili in qualsiasi momento e direzione. Un tasto per sparare (a 360°, anche da dentro i veicoli) e uno per il corpo a corpo. Un tasto per lo scatto e altri per le eventuali abilità dei vari maniaci. Il gameplay però sarà quasi tutto a bordo di mezzi, considerando che questi saranno l’unica forma di difesa e attacco che possano permetterci di risparmiare salute e sopravvivere più a lungo.
Ogni mezzo avrà un suo tempo richiesto per essere rubato, e questo tempo sarà maggiore in caso di veicoli più grandi o particolari. Avvicinandoci ai mezzi, questi si allontaneranno e dovremo mantenerci vicino per poterli rubare, senza nessuna limitazione di sorta. Vari tipi di automobili, spianatrici, autobus, autocisterne e così via. Per i mezzi delle forze dell’ordine invece troveremo: volanti, camion blindati della swat, jeep con minigun, carri armati e persino mezzi delle forze speciali “del futuro”.
In quei venti minuti di sopravvivenza il tempo sembrerà rallentare, forse dovuto al fatto tutto il mondo è a caccia del nostro scalpo. Più ci avvicineremo alla fatidica ora, più le stelle aumenteranno, fino a riempire lo schermo. Blindati e cingolati vari, militari di ogni tipo, caccia, bombardieri e ogni sorta di mezzo che faranno persino più danni di quelli che staremo causando con le nostre armi.
Maniac purtroppo delude nel finale, che non sarà “esplosivo” e spettacolare come ci saremmo aspettati. O almeno non abbastanza da averci fatto apprezzare gli sforzi per raggiungerlo. Il personaggio di turno cambierà “sfondo”, questo sì, ma si sarebbe potuto fare sicuramente qualcosa di più. Allo stato attuale il titolo di Transhuman Design risulta giusto un divertente passatempo da “farmare” che però non riesce a offrire nulla di più.
ESPLODE ANCHE LO SCHERMO
Sul fronte visivo Maniac sa farsi amare con poco. Le esplosioni sono energiche e prorompenti, e ci hanno ricordato quelle viste in titoli come GTA IV. Nel complesso la fisica risulta piuttosto convincente. Certo, i veicoli pesanti a volte si ribalteranno come Micro Machines nel caos, ma il tutto restituirà sempre sensazioni positive. Veder saltare in aria le auto e i loro pezzi, che volando faranno “splat” sui civili trasformandoli in una pozza di sangue, sarà alquanto esilarante.
Abbiamo inoltre apprezzato i vari dettagli visivi, come il sangue che tingerà le auto in più direzioni e le varie sgommate sui corpi che coloreranno le tracce dei pneumatici. Meno curati purtroppo appaiono i dettagli più evidenti come le gomme che, anche da “scoppiate” dopo aver colpito una delle tante strisce chiodate, continueranno a lasciare le conosciute tracce di gomma sull’asfalto invece di più realistiche scintille.
Il comparto sonoro è intenso e infarcito di commenti demenziali udibili da civili e protagonisti. A far storcere il naso invece è la mancanza di cura nelle zone acquatiche, che ignoreranno qualsivoglia fisica di base e degli elementi, con esplosioni e focolari indifferenti al bagnato. Oltretutto uscire da un veicolo sotto un ponte ci trasporterà sopra di esso, mentre più volte nell’atto di cliccare per rubarne uno evidenziato siamo finiti su mezzi indesiderati solo perché si trovavano più vicini a noi.
Il comparto grafico poligonale semplice e opaco di Maniac è adeguato allo stile di gioco e aiuta a mantenere fluida l’intera esperienza, senza problemi alcun tipo. Peccato per tante piccole sviste, anche nel finale, ivi compresi pochi contenuti in grado di ispirare un minimo di rigiocabilità. Che ricordiamo essere un fattore determinante in produzione di questo tipo.
POTREBBE DARE SODDISFAZIONI
Maniac si propone come un progetto “nostalgico”, che vuole unire lo spirito dei primi GTA al caos e alla rigiocabilità dei moderni shoot ’em up roguelite. Da una parte possiamo considerare riuscito l’intento di Transhuman Design, con divertenti ed esplosive fasi di guida spericolata e follia pirotecnica omicida. Dall’altra però risultano evidenti diversi elementi un po’ lasciati al caso, che uniti alla ripetitività di fondo fanno del titolo un mero passatempo, ma nulla di più.
Pregi
Azione no-stop scenografica e appagante. Le esplosioni e la fisica a esse legate restituiscono un ottimo feeling. Delirio crescente fino all'ultimo secondo. Prezzo budget. Vari dettagli visibilmente graditi...
Difetti
...ma anche molti altri lasciati al caso. Finché non si giunge la prima volta al finale (brutto a vedersi) la longevità si mantiene intatta, dopo di che si disperde tra perk generici e Maniaci poco caratterizzati. Poteva essere molto più fantasioso ed estremo.
Voto
6,5