Dicefolk, quando il gioco dei dadi incontra i Pokèmon, recensione
Formiamo una squadra di creature mitologiche da far combattere a suon di dadi, ovviamente per salvare il mondo
Il dado con facce personalizzabili è uno degli elementi più ricercati tra i patiti di giochi di società. Tra quelli da tavolo e relative trasposizioni potremmo menzionare Krosmaster, ma anche prodotti come Dice Forge. Dove addirittura il giocatore può scegliere di modificare le facce dei dadi a ogni turno di gioco. Di quest’ultimo non esiste un vero e proprio adattamento videoludico, se non in forma di mod in quel di Tabletop Simulator (2015), un must per tutti i videogiocatori amanti dei giochi da tavolo. Al netto delle similitudini, non possiamo sapere se per Dicefolk è stata effettivamente presa ispirazione da essi.
Dietro allo sviluppo troviamo Leap Game Studios, una software house indie peruviana avente già alcuni lavori alle spalle che stavolta ha collaborato con un altro studio sudamericano, Tiny Ghoul, che invece si trova alla prima esperienza. Non ci resta che scoprire cosa è venuto fuori in questa recensione di Dicefolk, curata dal nostro Antonio “Spettro” Amodeo. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Good Shepherd Entertainment, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam. Buona lettura.
REGOLAMENTO DI GIOCO
L’incipit (e non solo) di Dicefolk ricorda un po’ quello tipico dei giochi dedicati ai Pokèmon. Nei panni di una ragazza, di nome Alea, dovremo scongiurare l’estinzione dell’umanità partendo per un viaggio che ci porterà a esplorare quattro mondi diversi. Il fulcro della produzione ruota attorno all’evocazione di creature (le Chimera) da far combattere tra loro. Una volta “concluso” un mondo, ciascuno costituito da tre scenari, otteremo un sigillo.
All’ottenimento del quarto avremo la possibilità di sfidare un potente boss, mentre al termine di ogni partita guadagneremo esperienza che ci permetterà di sbloccare nuovi luoghi esplorabili, nuove Chimera da evocare e nuovi equipaggiamenti. Gli scontri avverranno sempre tra due gruppi di Chimera (il nostro e quello avversario), dove ognuno di essi potrà essere composto da un massimo di tre creature.
Di queste, posizionate su tre slot, una sarà in posizione più avanzata (quella del combattimento), mentre le altre due rimarranno nelle retrovie. All’inizio di ciascun turno verrà eseguito il lancio automatico di tutti i dadi, sia quelli relativi alle nostre Chimera che a quelle avversarie. Salvo eccezioni specifiche, potremo scegliere l’ordine delle facce dei dadi da eseguire, mentre le facce rappresenteranno molteplici azioni possibili. Attaccare la Chimera avversaria nella zona di attacco (o quelle di riserva), ruotare le loro posizioni mettendo in attacco una che in precedenza era di riserva, creare degli scudi ecc.
Sarà anche possibile rilanciare i dadi (terminando così il turno) in qualsiasi momento, a patto di aver subito le azioni avversarie. E proprio il fatto di poter decidere in che ordine farlo dona un’ulteriore componente strategica al gameplay di Dicefolk. Potremo scegliere di ricevere gli attacchi avversari nel momento in cui la loro creatura è stordita (così da annullarli, sostanzialmente), o ruotare prima le posizioni di battaglia così da scegliere strategicamente a chi far ricevere l’attacco (perchè magari in possesso di abilità con contrattacchi utili). Inoltre avremo a disposizione dei consumabili in grado sia di influenzare le prestazioni delle Chimera in campo che i risultati dei dadi stessi.
SETTING DEI COMPONENTI
A un primo impatto, Dicefolk potrebbe apparire quasi come uno dei tanti videogiochi mobile disponibili gratuitamente sul mercato. Ma si tratta di un’impressione che verrà spazzata via dopo poco tempo, data la profondità intrinseca della produzione. Per ogni scenario potremo scegliere di sostituire una delle creature base iniziali, mentre dagli scontri vinti (o dal fabbro) otterremo nuove facce dei dadi (corrispondenti, come abbiamo già detto, ad altrettante azioni) e oggetti in grado di influenzare le nostre Chimera, oltre a quelle avversarie.
Oltre alle azioni legate ai dadi, alcune di queste creature infatti saranno in grado di lanciare incantesimi o usare equipaggiamenti specifici. Anche se in quest’ultimo caso dovremo sperare che col lancio dei dadi esca il risultato relativo “all’attivazione” dell’equipaggiamento. Strutturalmente gli scenari risultano abbastanza semplici, e comprendono scontri normali (o elite), il fabbro dover poter ottenere nuovi dadi o modificare quelli in possesso, il negozio, gli idoli che ci doneranno nuove Chimera e altre location particolari.
A non averci convinto sono state alcune decisioni del team di sviluppo, in termini di opzioni a disposizione del giocatore. Più volte ci siamo trovati dinanzi a scelte dove una delle opzioni era assai più conveniente delle altre, non lasciandoci sostanzialmente “altra scelta“. Ciò si riflette anche nelle creature stesse, e nel relativo bilanciamento. Perchè mettersi in squadra una Chimera che ha solo “buone probabilità” di potenziarsi dopo un attacco e alla fine di un turno quando ci sono creature che si possono potenziare sempre e costantemente?
REGOLE PER GIOCATORI ESPERTI
Nonostante alcune decisioni che potremmo definire “obbligate”, il fattore divertimento non verrà mai intaccato in maniera significativa. L’unica minaccia in tal senso è costituita da un livello di sfida piuttosto basso, che non può essere neppure ovviato dalla possibilità di affrontare altri giocatori in carne e ossa. Sorprendentemente infatti Dicefolk non comprende alcuna modalità multigiocatore, né in locale a schermo condiviso né online.
Probabilmente una simile possibilità sarebbe stata assai più apprezzata e apprezzabile delle tipiche e dimenticabili sfide, che oltretutto rappresentano l’unica alternativa alla campagna, in questo caso. Si potrebbe, almeno in parte, giustificare l’assenza di una modalità multigiocatore o in generale competitiva con la meccanica di cui abbiamo parlato prima. Ovvero quella, sicuramente peculiare, relativa alla possibilità di scegliere in che ordine subire le azioni stabilite dai dadi avversari.
Tuttavia siamo certi che un modo per introdurre la possibilità di combattere con altri giocatori e quindi offrire un’alternativa vera alla campagna e alle sfide si sarebbe potuto escogitare, in qualche modo. Per quanto concerne la varietà dei combattimenti invece, nulla da eccepire. La quantità delle creature, la differenza nelle loro abilità e l’utilizzo dei vari equipaggiamenti acquistabili possono dar vita a un gran numero di strategie e approcci.
Peccato che non si possa dire lo stesso in termini di modalità, dove una scelta più ampia avrebbe potuto fare la differenza. A livello visivo invece Dicefolk presenta un discreto stile artistico, valorizzato più che altro da un’ottima cura nelle animazioni. Il buon comparto audio a supporto e l’assenza di qualsivoglia bug e imperfezione fa inoltre comprendere l’attenzione riversata da Leap Game Studios e Tiny Ghoul nel processo di sviluppo.
CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI
Per gli appassionati del genere, Dicefolk potrebbe essere il classico titolo capace di creare assuefazione grazie alla formula messa in campo da Leap Game Studios e Tiny Ghoul. Certo, il livello di sfida è basso, a parte la campagna c’è ben poco da fare e l’assenza di una qualsivoglia modalità multigiocatore pesa non poco. Eppure grazie a un sistema di combattimento ben congegnato (che si avvale di una meccanica davvero interessante, oltre che decisamente poco comune) il gioco riesce a offrire un’esperienza complessivamente piacevole e appagante. Da provare.
Pregi
Una volta capito come funziona, può creare dipendenza. Lato grafico e sonoro di buona fattura, e versante tecnico impeccabile. Tanti approcci strategici/tattici garantiti dall'ottima varietà di creature ed equipaggiamenti...
Difetti
... Ma non si può dire lo stesso delle modalità di gioco. Livello di sfida decisamente troppo basso. Bilanciamento di alcune creature e di scelte possibili da rivedere. L'assenza del multigiocatore si fa sentire.
Voto
7