Data la sovente differenza di mezzi e risorse a disposizione rispetto alle produzioni AAA, è necessità nel mondo dei videogiochi indie saper mettere in campo delle idee originali. O anche “solo” buone, purchè eseguite ottimamente. Questo bisogno diventa ancora più accentuato quando si parla di progetti sviluppati da una sola persona, come nel caso di SpiderHeck.
Un’idea assolutamente accattivante quella messa in campo da Neverjam, sviluppatore con base a Riga, in Lettonia. Tanto da attirare l’attenzione di Tinybuild, publisher conosciuto per aver sostenuto e promosso molti indie di valore in questi anni. Bando però alle ciance e andiamo a scoprire SpiderHeck in questa recensione della versione Switch, curata dal nostro Leon Genisio.
Ricordiamo che il gioco, pubblicato appunto da Tinybuild, è disponibile anche su Pc, PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X/S. Buona lettura.
GRAVITÀ ZERO E SPADE LASER VOLANTI
SpiderHeck ha un concept semplice ma assai divertente. Si tratta di un adrenalinico brawler cooperativo dove saremo chiamati a impersonare dei simpatici ragni. I quali potranno fronteggiarsi tra loro o unire le forze contro orde di nemici a suon di spade laser, fucili, mine o lanciarazzi. Il titolo di Neverjam non presenta alcuna componente narrativa, e difatti si limiterà a farci buttare direttamente nella mischia.
Il level design inoltre risulterà piuttosto vario, e dovendo impersonare dei ragni l’atto di sapersi muovere risulterà determinante. La fisica poi è davvero realistica, sia per quanto riguarda l’oscillazione dei ragni tra una piattaforma e l’altra sia per quanto concerne le animazioni di movimento, diverse a seconda dell’arma impugnata.
Saremo in grado di compiere incredibili acrobazie durante i combattimenti, alcuni dei quali potranno essere anche a gravità zero. SpiderHeck si compone di tre distinte modalità, abbastanza diverse tra loro: PvP, PvE e “Livelli Infernali”. Questi ultimi rappresentano delle sfide dove avremo un solo tentativo nell’atto di superare dei livelli specifici contenenti un determinato ammontare di nemici.
Tra le sfide proposte ci sarà per esempio il doversela cavare avendo a disposizione solo una tipologia di arma. In PvP invece prevederà scontri fino a quattro giocatori all’interno di arene, dove a vincere sarà chi raggiungerà per primo un determinato punteggio. Come avviene tipicamente negli arena shooter, inizieremo disarmati con la necessità di raccogliere delle armi in giro per lo scenario.
RAGNI VINTAGE
Anche se appare evidente quanto sia stato pensato per essere giocato principalmente con altre persone (sia in PvP che in PvE), SpiderHeck consente di giocare anche in solitaria, con l’obiettivo di resistere a ondate infinite di nemici, via via più forti. Essi non brilleranno in termini di varietà, ma saranno in grado di proporci un buon livello di sfida.
Passando invece al lato grafico, l’opera di Neverjam si compone di un accattivante stile futuristico dove il neon fa da padrone, e che richiama moltissimo i videogiochi degli anni ’80. Anche la colonna sonora è indubbiamente degna di nota, grazie alle sue tracce soft metal ed EDM.
DA AVERE SENZA RISERVE
SpiderHeck è una gradevole sorpresa nel panorama dei party game. Semplice, immediata e mai frustrante, l’opera di Neverjam saprà conquistare tutti i giocatori (a eccezione degli aracnofobici) alla ricerca di un passatempo divertente. In particolare da condividere con degli amici, sia online che in locale, sia in cooperativa che l’uno contro l’altro. Otto arti di cui disporre, un’arma da impugnare: che lo scontro abbia inizio.
Pregi
Ragni, spade laser, lanciamissili: serve altro? Si può giocare in ogni modo, sia da soli che in compagnia, sia fianco a fianco che da remoto, sia in cooperativa che contro. Stile grafico caratteristico che farà, in particolare, la gioia dei videogiocatori più attempati.
Difetti
In solitaria tuttavia diverte poco e stufa presto: qualche modalità extra avrebbe aiutato.
Voto
8