The Universim, creare l’impero definitivo, recensione
Nei panni di una divinità dovremo guidare una civiltà attraverso varie epoche, influenzandone le decisioni e punendo i suoi componenti se e quando necessario
The Universim è uno di quei progetti che parte da lontano, e più precisamente dal 2014. Dopo aver fondato a San Diego (in California ndr) la software house oggi nota come Crytivo, Alex Koshelkov e i suoi colleghi lanciarono una campagna Kickstarter per finanziare la realizzazione di un god game diverso dal solito. L’iniziativa si rivelò un successo, visto che oltre 11.000 sostenitori decisero di credere nell’idea di Crytivo finanziando il gioco con quasi 390.000 dollari (a fronte del traguardo fissato a 320.000).
Quattro anni dopo, nel 2018, il titolo debuttò in accesso anticipato sullo store di Valve. Oltre a fare da editore per altre produzioni indie, il team californiano ha continuato ad aggiornare costantemente la propria creatura, fino a rilasciare la versione definitiva in queste settimane, dopo circa sei anni di accesso anticipato. Andiamo quindi a scoprire i frutti di un lavoro così lungo in questa recensione di The Universim. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dallo stesso team di sviluppo, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam e GOG. Buona lettura.
UNA CIVILTÀ “CROCCANTE”
The Universim è un gestionale “planetario”: nei panni di una divinità, dovremo gestire un pianeta e guidare la civiltà che lo abita verso lo sviluppo, nel corso dei secoli, con i nostri poteri divini. La civiltà in questione è quella dei “Nuggets”, simili a esseri umani ma piccoli di statura, e con i corpi a forma di… Crocchette di pollo. Cominciando una nuova partita ci troveremo con una schermata nera, dove una voce narrante ci accompagnerà nella visione relativa alla formazione dell’universo, che prenderà vita di fronte ai nostri occhi.
Nel pianeta di partenza piazzeremo quindi il primo edificio, la “Torre Evolutiva”, che sarà la forza trainante della nostra civiltà. Qui infatti potremo svolgere le ricerche per sbloccare nuove tecnologie, dove ciascun completamento richiederà diversi minuti. Nel caso sarà possibile metterne in coda, o persino automatizzare il processo così da avere tutto sbloccato successivamente (ci vorrà comunque parecchio tempo, sappiatelo).
Una volta piazzata la suddetta Torre, spunteranno i primi segni di vita intelligente nel pianeta. Ovvero i nostri primi due Nuggets, Adahy ed Elu: letteralmente i corrispettivi di Adamo ed Eva. Senza il nostro aiuto però questi individui (non particolarmente brillanti, ma neppure eccessivamente stupidi) potranno combinare poco. Essi, da bambini, diventeranno adulti. Intesseranno relazioni, avranno figli, svolgeranno un ruolo nella società e alla fine moriranno.
Ciascun Nugget presenterà le proprie statistiche, e alcuni di essi risulteranno persino speciali, al di là delle informazioni relative alla tipologia di lavoratore e alle necessità da soddisfare per riuscire a tenerli in salute. E’ bene notare che potremo letteralmente microgestire i Nuggets (al fine di assegnarli a varie mansioni in maniera consona alle loro naturali inclinazioni), che oltretutto si differenzieranno anche molto, l’uno dall’altro.
ESSERE UNA DIVINITÀ NON È SEMPLICE
Va da sé che con l’espansione dell’insediamento, i Nuggets aumenteranno sempre più di numero, rendendo via via più complessa la gestione individuale dei suddetti. Nel caso in cui non riuscissimo più ad assegnarli singolarmente alle mansioni in rapporto alle loro statistiche e capacità, potremo delegare all’IA tale compito, anche se con risultati non sempre soddisfacenti. Dal momento che ricopriremo il ruolo di una divinità, in The Universim avremo numerosi aspetti da gestire, e bisognerà usare saggiamente i propri poteri divini.
Ci verranno assegnati anche dei compiti sulla base delle necessità dei Nuggets, che spazieranno dal ritrovamento di neonati smarriti all’infliggere punizioni divine. Con il trascorrere dei secoli e il completamento delle ricerche, potremo costruire un numero sempre maggiore di edifici. Per farlo però necessiteremo di materiali sempre più vari, ma fortunatamente scopriremo anche nuove modalità con cui procurarceli.
Va specificato che delle strutture puramente decorative (come le fontane) e di quelle “tecniche” saremo noi a decidere dove piazzare le fondamenta. La realizzazione delle strade e degli altri edifici invece sarà totalmente gestita dai Nuggets, anche in termini di piazzamento. Altra feature importante di cui tener conto è il trascorrere delle stagioni, che influenzeranno notevolmente il gameplay alla pari di varie catastrofi naturali quali uragani, incendi e temporali. Nell’equilibrio di gioco il team di Crytivo non ha mancato di strizzare l’occhio all’importanza della salvaguardia del pianeta, e alla necessità di agire con criterio.
L’abbattimento di un numero eccessivo di alberi avrà un impatto significativo sul riscaldamento globale. Esagerando con la pesca o con il prelievo di acqua da fonti idriche naturali come i laghi, la popolazione ittica ne pagherà il prezzo, e così via. A un certo punto, i nostri Nuggets potranno finalmente viaggiare nello spazio e colonizzare altri pianeti, che spetterà a noi gestire. Quelli più piccoli saranno facili da controllare ma possiederanno poche risorse a differenza di quelli più grandi, dove però finiremo con l’incappare in fauna autoctona palesemente ostile, che minaccerà l’incolumità dei Nuggets.
UNO STILE SEMPLICE MA RICERCATO
Il “ritmo” di The Universim è piuttosto blando. Specie all’inizio, dove microgestendo i singoli abitanti dovremo letteralmente mettere in moto il progresso della civiltà. Il tutorial risulta abbastanza esaustivo sulle meccaniche di gioco principali, mentre ci è sembrato carente sulle indicazioni relative ai poteri divini da utilizzare, e sull’importanza del saper gestire i “Punti Creatore” (che verranno spesi nell’utilizzare i suddetti poteri). Graficamente invece l’opera di Crytivo presenta uno stile low poly che a un occhio superficiale potrebbe sembrare raffazzonato.
Eppure, zoomando e rendendosi conto della cura dei modelli (soprattutto quelli degli elementi dello scenario), si capisce quanto l’intenzione del team californiano sia stata proprio quella di puntare su un design “infantile”, che alla fine calza a pennello con i toni della produzione. In fin dei conti, per una divinità con simili poteri a disposizione, una civiltà da gestire è e sarebbe come avere a che fare con una scatola di giocattoli (sia pure dotati di vita propria).
A livello audio la colonna sonora appare complessivamente senza infamia e senza lode, per via di tracce adatte a un titolo di questa risma ma facilmente dimenticabili. Ciò che invece ci ha colpito è l’intrigante doppiaggio del narratore, una figura senza volto che con la sua voce ci accompagnerà nel corso dell’intera partita, commentando gli avvenimenti e in generale facendoci compagnia.
Nulla da segnalare sul fronte tecnico, visto che nel corso della nostra prova non abbiamo avuto problemi di sorta. C’è però un fatto che ci ha non dico irritato, ma quantomeno indispettito: ovvero la rimozione dei sottotitoli in italiano nel passaggio alla versione 1.0. Se la localizzazione nella nostra lingua fosse mancata dal principio, sarebbe stato un conto. Ma averla durante la fase di accesso anticipato per poi vedersela rimuovere nel passaggio alla versione completa rimane comunque un fatto singolare.
CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI
I lavori su The Universim sono proseguiti ininterrottamente per anni, e il risultato è, nel complesso, ampiamente soddisfacente. Il team di Crytivo ha realizzato un god game davvero interessante, che offre la possibilità di seguire e indirizzare l’evoluzione di una civiltà: un cammino divertente e ricco di opportunità, ludicamente parlando. Alcune scelte (di gameplay e non solo) compiute dalla software house californiana rimangono inspiegabili, ma rimane in ogni caso una produzione da consigliare vivamente a tutti gli amanti del genere. Come divinità sarete più tipi da bastone o da carota? Venite a scoprirlo.
Pregi
Una boccata d'aria fresca nel genere dei god games. I Nuggets sono adorabili da osservare e stimolanti da gestire. L'evoluzione della civiltà da seguire passo passo nei panni di una divinità risulta davvero divertente. La figura del narratore, complice un doppiaggio sopraffino, rappresenta un tocco di classe.
Difetti
Il tutorial si sarebbe potuto curare meglio. Non poter metter becco sulla costruzione delle strade e di buona parte degli edifici non è il massimo. Colonna sonora anonima. Rimozione inspiegabile dei sottotitoli in italiano.
Voto
7,5