SteamWorld Build, recensione di un’efficace ibridazione fra generi

Cerchiamo di cavare un ragno da un buco colonizzando l'ultima frontiera di un pianeta morente

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Chi è pratico di videogiochi indie sarà incappato almeno una volta in un titolo SteamWorld. Un franchise concepito dal team di Image & Form (software house svedese assorbita nel 2020 da Thunderful Games), che debuttò con SteamWorld Tower Defense (2010). Il successo vero però arrivo tre anni dopo con SteamWorld Dig, un pregevole action platform che arrivo su ogni piattaforma possibile spianando la strada ad altri titoli “a tema”. Una particolarità di questa serie riguarda la costante ibridazione tra generi diversi, che ha decretato la nascita di diversi titoli interessanti.

A quattro anni da SteamWorld Quest: Hand of Gilgamech (qui la nostra recensione), oggi parleremo di un’altra, nuova pagina per la serie a tema robotico/post-apocalittico/steampunk. Si tratta di SteamWorld Build, un city-builder/RTS il cui sviluppo è stato tuttavia affidato a The Station, altro studio sempre interno a Thunderful Games. Vediamo come ha lavorato in questa recensione della versione Pc di SteamWorld Build. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Thunderful Publishing, è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura.

ROBOT DI POCHE CHIACCHERE MA TANTI FATTI

Come gli altri titoli del franchise, anche Steamworld Build non si collega agli altri direttamente, ma si limita a condividerne i protagonisti. Ovvero dei graziosi robot alimentati a vapore che in questo caso dovranno fare il possibile per ricavare le risorse necessarie per fuggire da un pianeta morente. Il comparto narrativo si ferma sostanzialmente qui: non ci sono personaggi memorabili, storie incredibili o colpi di scena.

Come da tradizione, la trama è funzionale al raggiungimento di un fine, che in questo caso è lo svolgimento del gameplay vero e proprio. L’opera di The Station appare da subito divertente e accattivante. Ciò viene sicuramente incentivato dall’approccio semplificato alla componente city builder, assieme all’ottimo tutorial. Due elementi che rendono questa produzione ideale per chi si approccia al genere per la prima volta.

Questo tuttavia non deve suggerire il fatto che non sia un titolo adatto ai veterani, perchè non è così. Ma andiamo per gradi. Fin dall’inizio di una partita ci accorgeremo di come diversi aspetti tipici del genere come la zonizzazione e la densità abitativa in relazione alle strutte vicini verranno gestiti in automatico o comunque semplificati in maniera consistente.

Oltretutto non dovremo preoccuparci di pericoli ambientali o degrado urbano: fintanto che i nostri edifici saranno collegati a dovere fra loro (oltre che alla stazione ferroviaria centrale), funzioneranno senza intoppi. Anche la mappatura dei comandi, che risulta ottima tanto per mouse e tastiera quanto per il pad, incide in maniera importante, visto che ogni azione potrà essere eseguita in maniera intuitiva, con la pressione di pochi tasti.

QUESTIONE DI EQUILIBRI

A dispetto della notevole semplificazione indubbiamente pensata per accogliere i neofiti del genere, SteamWorld Build ha le carte in regole per soddisfare, almeno in parte, pure gli utenti più smaliziati. Invece che concentrarci su ogni singolo, piccolo aspetto della pianificazione urbana (come spesso succede in un city builder), qui ci accorgeremo di quanto a essere enfatizzata sia invece il livello di soddisfazione degli steambot tramite il posizionamento di strutture chiave.

Essi, che inizieranno dal livello più basso della “scala evolutiva”, avranno ben poche necessità per poter rimanere produttivi (sarà il fatto che son robot). Una volta raggiunti alcuni obiettivi, come quelli legati al numero di lavoratori attivi nell’insediamento, potremo procedere a convertire alcuni operai in ingegneri. Parallelamente alla loro evoluzione, cresceranno i loro bisogni, e quindi sarà nostro compito realizzare più edifici e intrattenimenti per mantenerli di buon umore.

Come abbiamo anticipato prima, l’obiettivo della partita è quello di fuggire dal pianeta costruendo dei razzi: ma per farlo vanno recuperate tecnologie perdute, accumulate risorse e quant’altro. Importante sarà anche mantenere l’equilibrio tra le tipologie di cittadini/lavoratori, sia il loro numero totale rispetto alle esigenze della città.

Aumentare in maniera eccessiva la forza lavoro ci priverà delle risorse necessarie allo sblocco di nuovi progetti di costruzione, mentre troppi investimenti nella ricerca ci impediranno di avere e mantenere i lavoratori necessari alla raccolta dei materiali di base, necessari al sostentamento della città. Destreggiarsi tra questi micro-equilibri sarà la chiave di volta per padroneggiare appieno il gameplay di SteamWorld Build.

BRAVO MA SI POTEVA APPLICARE DI PIÙ

E’ quando sbloccheremo l’accesso alle miniere che le cose si faranno davvero interessanti in quel di SteamWorld Build. Si tratta di un’area sotterranea che dovremo monitorare separatamente da quella di superficie, e in cui ci ritroveremo a impiegare delle meccaniche RTS. Al posto degli edifici posizioneremo gli alloggi delle varie figure che opereranno nel sottosuolo.

Figure che tuttavia non risulteranno “autonome”, ma dovranno essere guidate da noi come in un RTS, assegnandoli all’estrazione di risorse, all’abbattimento di muri o persino al posizionamento di torrette. Queste ultime serviranno a respingere gli assalti dei parassiti che infestano il sottosuolo, e che quindi costituiranno una minaccia per i nostri subordinati robotici.

Prima di avviare una partita potremo scegliere fra cinque mappe diverse, che tuttavia differiranno solo a livello estetico. Il gameplay infatti rimarrà esattamente lo stesso, al pari delle potenziali strategie da adottare per raggiungere l’obiettivo prefissato. Certamente è interessante l’approccio “pratico” che dovremo adottare forzatamente, quantomeno nelle miniere, scongiurano il rischio di trovarci, a un certo punto, a incrociare le braccia aspettando di accumulare risorse e in generale avere risultati senza muovere un dito o quasi.

Tuttavia in termini simulativi (specie lato economico), l’esperienza rimane davvero molto, troppo permissiva e semplificata: a questo proposito raccomandiamo di giocare al livello di difficoltà più alto, così da avere un minimo di sfida. Nulla da segnalare sul lato tecnico, dato che non abbiamo riscontrato problemi di sorta. Grazioso e curato risulta infine il comparto grafico, che saprà valorizzare la quotidianità dei nostri affezionati robot a vapore.

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

SteamWorld Build conferma ancora una volta la capacità di miscelare con successo generi diversi in quel del franchise, che da anni ne ha fatto il punto di forza. Il gameplay “bidirezionale” che contrappone la superficie “da city builder” con il sottosuolo “da RTS” rende l’opera di The Station indubbiamente memorabile. Soprattutto per i neofiti del genere, che possono contare sulla semplificazione di diversi elementi complessi, comunque tipici del genere. L’impressione però è che diverse meccaniche non siano state approfondite abbastanza, e che lo snellimento della componente strategica/gestionale risulti nondimeno eccessivo. Di sicuro però non capita tutti i giorni di vedere dei comandi anche a misura di pad per una produzione che, strutturalmente, si allinea molto più alla tradizione del mondo Pc. Astenersi amanti delle sfide, benvenuti giocatori in cerca di relax e spensieratezza.

Pregi

Il mix tra meccaniche city builder e RTS funziona egregiamente. Sistema di controllo sorprendentemente sopraffino anche per gli utilizzatori di pad. Tecnicamente solido. La semplificazione di diversi elementi complessi tipici del genere rende il gioco ideale per i neofiti...

Difetti

... Ma nonostante le buone intenzioni, per i veterani non c'è la possibilità di godere di una sfida decente. Una varietà "concreta" nelle mappe, in termini di gameplay effettivo, avrebbe giovato non poco.

Voto

7,5