Come tutti sappiamo il franchise di The Last of Us è tornato prepotentemente alla ribalta negli ultimi mesi grazie alla serie TV, alla quale si è aggiunto il buon riscontro commerciale del remake del primo capitolo (qui la nostra recensione). Dato questo andazzo un qualche upgrade del secondo capitolo non poteva certo mancare a lungo: ed eccoci quindi a parlare di The Last of Us Part II Remastered. Il quale può essere sia acquistato come titolo a sé stante, che come miglioramento della versione PS4 (qualora si possegga).
Il team di Naughty Dog non si smentisce neanche stavolta, confezionando un prodotto all’altezza delle aspettative, con diversi miglioramenti grafici e soprattutto una nuova e divertentissima modalità roguelike. Ma andiamo a parlarne maggiormente nel dettaglio in questa recensione di The Last of Us Part II Remastered. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Sony Interactive Entertainment, è disponibile esclusivamente su PS5. Buona lettura.
UNA STORIA DI VENDETTA E RIMPIANTI
Come facilmente preventivabile la storia di The Last of Us Part II Remastered non cambia di una virgola. Se avete già giocato l’originale secondo capitolo non riscontrerete novità, sia come trama che come gameplay di base. Le vicende di Ellie e Abby vi coinvolgeranno emotivamente e sarete trascinati nella spirale di vendetta e odio che sconquasserà il vostro animo. Non vi diciamo di più per non spoilerare la storia a coloro che non l’hanno ancora vissuta (per quanto il gioco abbia debuttato ormai da qualche anno).
Le “aggiunte” alla trama saranno presenti in forma di “dietro le quinte”, filmati e podcast che approfondiranno i personaggi e i loro background. Inoltre sarà possibile rigiocarsi alcuni capitoli “come erano stati pensati dagli sviluppatori” prima di modificarli per la versione finale del gioco. Tutte piccole chicche che faranno sicuramente felici gli appassionati di questa saga: peccato però che siano tutti contenuti disponibili solo in lingua inglese. Perciò siete avvisati.
Il principale cambiamento di questa riedizione riguarda il lato grafico, che risulta leggermente migliorato. Di poco perché, oggettivamente, era difficile andare a lavorare su una grafica già stupefacente il giorno stesso dell’uscita. Sono migliorate le prestazioni riguardo la fluidità dell’immagine, che ora vanta una risoluzione nativa 4K per la modalità qualità o un granitico framerate per la modalità performance. Inoltre è stato aggiunto il supporto al VRR per gli schermi compatibili.
Da segnalare anche la presenza della possibilità di mettersi a suonare la chitarra liberamente, nei panni di Joel o Ellie. Una cosa rilassante che potrebbe essere anche un modo per stemperare un po’ le emozioni vissute nella storia, prendendosi un attimo di pausa. Potrete anche creare alcune variazioni, come lo sfondo o il tipo di chitarra: elementi però che dovranno essere sbloccati giocando.
CI SONO DELLE NOVITÀ O NO?
Coloro che si approcciano per la prima volta al secondo capitolo di The Last of Us non avranno di che lamentarsi, e potranno vivere questa memorabile storia al massimo delle sue possibilità. Invece chi ha già vissuto il viaggio delle due protagoniste avrà comunque una bella sorpresa. Infatti è stata aggiunta una nuova modalità di gioco, chiamata “Senza ritorno”.
Si tratta di una modalità stand-alone roguelike, in cui dovremo affrontare una serie di scontri per poter giungere a un boss finale. Puro gameplay, senza fronzoli o storie da seguire, con azione e adrenalina senza mezzi termini! Partendo da un semplice rifugio potremo scegliere il percorso da seguire, che si farà via via più impegnativo. Gli scontri avverranno in delle arene, tratte dagli ambienti visti nella trama principali, dove saremo sottoposti a delle prove di abilità e sopravvivenza.
Queste sono di tre tipi: caccia, assalto e resistenza. Ma il nocciolo comune a tutte è che dovremo sconfiggere tutti i nemici che ci si parano di fronte mentre cercano di ucciderci o mangiarci. Una volta tornati all’HUB sarà possibile acquistare dei potenziamenti per il personaggio o per le nostre armi, oltre a utili risorse di vario tipo. Giocando abbiamo apprezzato come è stato strutturato il sistema di progressione di questa modalità.
Infatti macinando un numero considerevole di run potremo sbloccare tanti nuovi personaggi, vari tipi di prove e sfide, oltre a elementi cosmetici come skin o filtri. Ciò ci trasmetterà un senso di crescita delle possibilità di gioco e delle cose da scoprire. La rigiocabilità è incentivata, per non dire assicurata, al motto di “solo un’altra partita e poi smetto…”.
DA AVERE ASSOLUTAMENTE
The Last of Us Part II Remastered ha l’obiettivo di permettere ai nuovi giocatori di casa Sony di godersi al massimo il secondo capitolo del capolavoro di Naughty Dog. E in questo ci riesce benissimo! Una rifinitura al lato grafico per quanto non particolarmente necessaria risulta comunque gradita, ma la vera novità è data dalla nuova e divertentissima modalità di gioco. Piccole chicche come i filmati “dietro le quinte” e i podcast completano l’offerta, destinata a essere apprezzata e valorizzata dai fan più devoti del franchise. Interrogativo inevitabile: era davvero necessaria una remastered? Probabilmente no, ma considerando il costo contenuto (appena 10 euro) per chi già possiede il gioco base, non c’è dubbio che il pacchetto valga in pieno il prezzo del biglietto.
Pregi
Leggero ma evidente miglioramento sul fronte tecnico. Una nuova modalità, divertente e longeva, che intratterrà gli appassionati ad avventura conclusa. Alcune chicche per gli appassionati, che permetteranno di scoprire ancor di più circa lo sviluppo del gioco.
Difetti
I titoli su cui intervenire in termini di riedizioni erano e sono indubbiamente altri.
Voto
9