L’universo dei videogiochi indie è costellato da molte produzioni di carattere roguelite, e Trinity Fusion merita, a nostro avviso, di essere annoverato fra le stelle di tale firmamento. Forse non sarà quella più luminosa, ma certamente rimane tra quelle che guarderemo affascinati durante la notte. Non aspettatevi innovazioni roboanti capaci di alterare in modo significativo la formula tipica degli action/platform. Tuttavia avremo a che fare con un gameplay davvero solido che ci farà divertire non uno, ma tre mondi.
Dietro allo sviluppo troviamo Angry Mob Games, una software house indie rumena nata nel 2007, e che dopo essersi occupata principalmente di titoli per mobile ha fatto il grande salto nel 2014 con Muffin Knight. Anche se è stato con Brawlout (2018) che il team è arrivato a farsi conoscere grazie a un discreto riscontro ottenuto grazie al suddetto platform-fighter. Oggi però vogliono spingersi ancora più in alto grazie a Trinity Fusion, che ci apprestiamo ad analizzare in questa recensione della versione PS5.
Ricordiamo che il gioco, pubblicato dallo stesso team di sviluppo, è disponibile anche su Pc, PS4, Xbox One e Xbox Series X/S. Buona lettura.
IL MULTIVERSO È IN PERICOLO
Se la frase “Il multiverso è un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco” vi suona familiare, non dovrebbe essere un problema seguire la trama di Trinity Fusion. La cutscene iniziale infatti ci spiega come si è evoluto il mondo in cui ci apprestiamo a entrare, mostrandoci come si sono divisi i vari universi. Per migliorare l’esistenza degli abitanti del multiverso sono stati creati quattro universi paralleli, e ognuno di questi si è specializzato in un determinato ambito.
Uno è stato destinato alla produzione agricola e di materie prime, cioè un mondo dove flora e fauna prosperano e che fornisce gli elementi per soddisfare i bisogni primari degli altri universi. Un altro è stato invece deputato alla produzione di macchine e congegni meccanici, mentre il terzo si concentra nello sviluppo delle arti e delle scienze. Ne esiste anche un quarto, che ha il compito di mantenere in equilibrio gli altri tre e funge da collegamento tra tutti.
Purtroppo l’Hyperworld i suoi abitanti vanno incontro a una degenerazione che li porterà a essere un minaccia per tutti gli universi. Gli Ewer, come ora si fanno chiamare, si ritengono i padroni di tutto il multiverso e vorrebbero dominarlo. Le loro azioni hanno portato al collasso del sistema, causando sconvolgimenti in tutti i mondi. Il nostro alter-ego Maya, o meglio i tre nostri alter-ego, dovranno salvare tutti dalla fine imminente.
Per riuscirci dovremo recarci nei tre universi e riportare tutto alla normalità, principalmente sconfiggendo gli Ewer che hanno causato questo pandemonio. Questi si presenteranno come boss finali e saranno piuttosto impegnativi. Purtroppo non sarà possibile evitare il collasso del multiverso, ma potremo aiutare a creare un nuovo mondo più equilibrato.
SCIVOLARE PER SCHIVARE, SCIVOLARE PER VIVERE
Al netto della presenza di un background interessante Trinity Fusion punta, per uscire dall’ombra delle innumerevoli produzioni indie similari già in commercio, in particolare sul proprio gameplay. Esso si è rivelato molto divertente e in constante evoluzione. Ma partiamo con ordine. Dopo una breve fase iniziale che fungerà da tutorial saremo destinati a morire, e ci ritroveremo nel primo universo da esplorare.
Anche qui finiremo col rimanere piuttosto spiazzati, e inevitabilmente incontreremo un’ulteriore dipartita. È a questo punto che il gioco inizia davvero. Infatti verremo mandati in una struttura che sarà il nostro HUB, dove incontreremo altri personaggi. Su tutti Maya sarà la più importante, datò che saremo la sua “materializzazione” nel piano fisico. Lei stessa ci permetterà di modificare le nostre caratteristiche e addirittura scegliere fra tre diverse varianti della sua proiezione.
All’inizio del gioco queste diverse protagoniste saranno bloccate e le libereremo solo dopo essere entrati nel mondo successivo (a meno che non abbiate comprato la Deluxe Edition: in quel caso saranno tutte e tre disponibili da subito). Le differenze non sono così abissali, ma sarà divertente iniziare con una o con l’altra a seconda del tipo di partita che vorremo intraprendere. Tratto fondamentale comune a tutte e tre rimarrà la capacità di scivolare, per evitare gli attacchi nemici e portarci alle loro spalle.
Gli attacchi principali invece sono due, uno in mischia e l’altro a lunga distanza. Di entrambi potremo trovare molte varianti durante le nostre run, dove alcune aggiungeranno dei danni elementali al loro potere distruttivo. Ricordatevi solo che per usare quelli a distanza bisognerà ricaricarli colpendo i nemici con i colpi in mischia. A queste possibilità di base si aggiungeranno anche delle abilità speciali, che troveremo nella mappa e che potremo usare una volta sola.
TRE ANIME PER UN’UNICA PARTITA
Data la sua anima roguelite, Trinity Fusion ci proporrà ogni volta variazioni nell’esplorazione con percorsi procedurali generati casualmente. Inoltre durante le varie run troveremo dei macchinari in grado di fornirci diversi boost tra cui scegliere. Essi, presenti in numero elevato, ci permetteranno di personalizzare il nostro stile di gioco. Raccogliendo invece delle risorse specifiche, una volta tornati all’HUB principale, saremo in grado di acquistare dei potenziamenti permanenti.
Questi ultimi ci faciliteranno la vita in vari modi: oltre a migliorare le statistiche di Maya sarà possibile modificare le armi in suo possesso e i tipi di attacchi. Ma se questi aiuti non dovessero rivelarsi sufficienti a raggiungere i titoli di coda, vi invitiamo a non disperarvi. Vi è infatti la possibilità di scegliere tra vari livelli di difficoltà. Questo permetterà sia ai neofiti che ai giocatori più esperti di vivere un’esperienza di gioco su misura per loro.
Il risultato sarà un gameplay coinvolgente e divertente, dove le frequenti variazioni tra armi e potenziamenti scacceranno la noia per un bel pezzo. È pur vero che a fronte del divertimento dato dall’esplorazione dei vari scenari e dall’aumento della nostra forza combattiva, i boss di fine livello viceversa non risulteranno così entusiasmanti. Ciò detto, potremo godere per tutta l’avventura di un ottimo comparto grafico, capace di caratterizzare molto bene gli ambienti e i nemici presenti.
Nella nostra prova non abbiamo riscontrato alcun bug o problema tecnico, senza contare che anche i comandi risultano sempre precisi e reattivi. Il team di Angry Mob Games si è quindi dimostrato attento e dalle solide competenze, con ottime potenzialità di crescita. Abbiamo infine la piacevole colonna sonora, che coronerà un’esperienza pregevole sotto ogni aspetto, ma alla quale manca quel quid in più che avrebbe potuto fare la differenza.
DA AVERE SENZA RISERVE
Anche se non presenta alcuna innovazione o stravolgimento significativo rispetto ad altri titoli sui generis, Trinity Fusion riesce a farsi valere su molti suoi concorrenti grazie a un gameplay ben strutturato, divertente e mai noioso. Una buona storia di fondo ci accompagnerà piacevolmente verso i titoli di coda, che per essere raggiunti richiederanno un certo impegno. I potenziamenti permanenti faciliteranno il nostro compito, e la scelta fra vari livelli di difficoltà rende l’esperienza adatta a tutti. Ben fatto, Angry Mob Games. Se volete salvare ben quattro mondi contemporaneamente, siete nel posto giusto!