Cookie Cutter, ciliegia di nome ma un po’ meno di fatto, recensione
Immaginate un metroidvania che visivamente sembra un anime in movimento, con la brutalità tipica dei film di Quentin Tarantino... Et voilà
Per riuscire a spiccare in un genere inflazionato come quello dei metroidvania, negli ultimi anni le software house hanno via via compreso l’importanza primaria della componente artistica. Infatti un biglietto da visita particolarmente accattivante può fare la differenza nell’attrarre nuovi acquirenti (in questo caso giocatori), anche se poi bisogna andare a verificare la sostanza di un’esperienza che non deve essere solo bella da vedere, ma anche da giocare.
Oggi parleremo di Cookie Cutter, un metroidvania dall’estetica assolutamente peculiare sviluppato da Subcult Joint LTD, una software house indie esordiente. Proposito del team di sviluppo è stato quello di immettere sul mercato un metroidvania capace di distinguersi dagli altri, a partire dal design visivo e sonoro. Vediamo dunque cosa sono riusciti a fare in questa recensione della versione Pc di Cookie Cutter. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Rogue Games, è disponibile anche su PS5 e Xbox Series X/S. Buona lettura.
DOBBIAMO STARE VICINI VICINI
Quello di Cookie Cutter è un mondo distopico, che si poggia su una narrativa tipica del genere cyberpunk. Una società senza scrupoli, la Infonet, ha condotto il mondo alla rovina dopo essere salita al potere, promettendo di svelare i segreti dell’universo. Per farlo si sarebbero serviti dei Denzel, potenti e instacabili androidi che tuttavia finirono anch’essi in rovina, alla pari degli abitanti del pianeta (tra gente priva di arti, piena di disturbi e quant’altro).
Un giorno però una meccanica clandestina di nome Raz trova una Denzel in fin di vita, Cherry, che una volta appreso del rapimento della sua creatrice (nonchè suo amata), la dottoressa Shinji Fallon, decide di andare a salvarla smaciullando tutto ciò che dovesse ostacolare il suo cammino. Come accennato in apertura, quello di Subcult Joint LTD è un metroidvania concreto, sostanzioso, che fin dal primo momento cattura il giocatore grazie a una progressione ben strutturata. Ma lasciateci spiegare meglio.
La nostra protagonista infatti potrà contare su un’ampia varietà di armi e strumenti, che a loro volta potranno essere utilizzati su parecchi nemici diversi, tanto nell’aspetto quanto nei pattern di movimento e attacco. D’altra parte saremo liberi di eseguire attacchi leggeri, pesanti, scatti, salti e ovviamente varie abilità. Ciò che abbiamo subito notato (e che in una produzione simile non è scontata) riguarda però la particolare attenzione rivolta al combattimento corpo a corpo, rispetto a quello a distanza.
Una scelta di design che si sarebbe potuta rivelare controproducente senza la presenza di animazioni fluide e in generale movimenti molto precisi. Cosa che in Cookie Cutter (da giocare possibilmente con un pad) riusciremo tranquillamente a eseguire, tanto che i combattimenti sembreranno quasi delle “danze” della morte, più che delle classiche ma ugualmente divertenti risse.
FARE BENE I COMPITI
Come dicevamo prima, la progressione in Cookie Cutter è particolarmente esaltante, dato che i potenziamenti e in generale le novità (che poi vanno a diversificare il gameplay) risultano distribuite in maniera saggia. L’aggiunta di nuove armi e strumenti al proprio arsenale andrà materialmente a modificare gli effetti delle nostre combo, che diventeranno via via più letali.
In parallelo crescerà anche la pericolosità dei nemici per quanto, facendo una comparazione con altri metroidvania più e meno recenti, il livello di sfida offerto non sia poi così eccezionale. O almeno i veterani del genere non dovrebbero incontrare particolari difficoltà. Per quanto riguarda invece la mappa del mondo di gioco, essa risulta ampia e ottimamente interconnessa.
Ci sono molti segreti ed easter egg da scoprire (abbiamo trovato particolarmente interessante quello dedicato a Wes Borland, celebre chitarrista dei Limp Bizkit), senza contare che nel complesso l’atto di fermarsi a esplorare ogni singolo angolo verrà sempre ben ricompensato. Dal momento che progredendo nella storia sbloccheremo anche nuove abilità e accessi a parti del mondo prima non disponibili, bisogna vedere come quindi come è stato gestito il backtracking.
Un elemento che nel genere dei metroidvania fa particolarmente differenza nell’economia di gioco. Beh niente paura: in Cookie Cutter non sarà affatto spiacevole da attuare. In primis grazie al fatto, già menzionato, relativo alle scoperte/ricompense costantemente stimolanti nell’esplorazione completa del mondo di gioco. In secondo luogo potremo contare sulle stazioni Denzel, sparse in giro, che ci permetteranno di ridurre drasticamente i tempi di viaggio.
UN DIAMANTE QUASI DEL TUTTO SGREZZATO
Il gameplay è l’anima di ogni metroidvania che si rispetti, e come abbiamo visto Cookie Cutter si fa davvero valere sotto questo fronte. Tuttavia a saltare subito all’occhio è lo stile grafico: già dal filmato iniziale si intuisce la bellezza del design di personaggi e scenari, rigorosamente realizzati a mano. Facendo un paragone, sembra di trovarsi di fronte a un anime realizzato da Quentin Tarantino.
Violenza e sangue fanno non a caso da padrone all’interno dell’opera Subcult Joint LTD. Si tratta oltretutto di due elementi che vengono fortissimamente valorizzati dallo stesso gameplay, dove le brutali finisher moves di cui sarà capace Cherry costituiranno la proverbiale ciliegina sulla torta. Molto bene anche il comparto audio, che assieme alla coinvolgente colonna sonora (cyber)punk renderanno l’esperienza stimolante per tutti i sensi (tranne che per l’olfatto, ma le ragioni sono ovvie).
Ci è però dispiaciuto constatare la sostanziale assenza di doppiaggio (presente solo nella cutscene introduttiva e in alcune sequenze chiave della trama), che a nostro avviso avrebbe potuto valorizzare ancor di più i dialoghi e in generale la trama. Va ricordato che si tratta di una produzione indie, che ha comunque il merito (già all’apparenza), di sembrare “più grande” di quanto davvero non sia.
Per quanto riguarda il lato tecnico, al lancio la produzione presentava qualche problema, legato principalmente a bug in materia di animazioni (che rendevano i parry complicati da eseguire) e, in un’area specifica della mappa, di suoni. Possiamo però confermare quanto le patch successive abbiano praticamente già risolto la situazione.
DA AVERE ASSOLUTAMENTE
Cookie Cutter è un progetto accattivante nello stile e solido nell’esecuzione, che dopo aver limato (in seguito al lancio) le problematiche tecniche che ne compromettavano in parte la resa, è pronto a ritagliarsi un proprio spazio nel novero dei metroidvania. Uno spazio che, come sappiamo, è parecchio affollato. Parliamo di un anime in movimento con un’azione che ricorda i film di Tarantino, capace di offrire una progressione stimolante e redditizia all’interno di un’avventura che non lesina neppure su vari easter egg tutti da scoprire. Visto e considerato che per loro rappresenta il titolo d’esordio, non c’è dubbio sul fatto che il futuro, per il team Subcult Joint LTD, appaia obiettivamente incoraggiante.
Pregi
Trama semplice ma intrigante. Gameplay solido e divertente, con una progressione sorprendentemente ben gestita che assicura stimoli costanti. Design cartoonesco assolutamente sublime, che rende la produzione unica nel suo genere (almeno a livello estetico).
Difetti
A conti fatti, rispetto ad altri metroidvania risulta un po' semplice. Una presenza più capillare del doppiaggio avrebbe potuto fare la differenza per e nella trama.
Voto
9