Faeland è uno di quei progetti che parte alla lontana. Le prime notizie si hanno infatti nel 2018, quando viene lanciata una campagna Kickstarter con il supporto di Square Enix Collective. Ovvero la divisione indie della nota azienda nipponica che dal 2014 si occupa di fornire servizi di supporto a sviluppatori indipendenti, per aiutarli a pubblicare le loro opere. E’ il caso di titoli come Boundless (2018), Circuit Superstars (2021) e Powerwash Simulator (2022).
L’iniziativa andò piuttosto bene, con quasi 58.000 dollari raccolti a fronte di un traguardo iniziale di 29.000. Infatti vennero raggiunti alcuni stretch goal, tra cui un editor di creazione del personaggio e l’aggiunta di una modalità new game+. Dell’opera di Talegames (piccola software house con base a Miami, in Florida) si erano tuttavia perse le tracce, con pochi aggiornamenti alla community di sostenitori circa l’avanzamento dei lavori.
Di recente però è stata finalmente rilasciata la versione in accesso anticipato, che ci apprestiamo a scoprire in questa anteprima di Faeland. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dallo stesso team di sviluppo, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam. Buona lettura.
AVVENTURA VECCHIO STILE
Faeland è ambientato in un mondo (chiamato proprio così) dove da secoli gli esseri umani hanno stabilito un regno, lontani dalle terribili creature che si annidano appena fuori la civilità. Le stesse creature, chiamate Fae, che mille anni prima dominavano il mondo, salvo poi provocare una guerra civile che portò allo sterminio della loro stessa razza. O almeno questo era quello che si pensava fosse accaduto.
Noi infatti vestiremo i panni di Sam, un giovane cacciatore che da un giorno all’altro si vede distrutta la propria dimora nella foresta da un’orda di orchi e troll. Con i nostri pochissimi averi partiremo dunque alla ricerca di una vita migliore, senza sapere che in un modo e nell’altro finiremo con l’affrontare la grande minaccia che aleggia sull’intero regno.
Nel corso dell’avventura avremo modo di scoprire la varietà e la bellezza del mondo concepito dal team di Talegames, fatto di scenari ricchi di verde e fascino, ma anche di oscuri sotterranei in cui si annidano minacce d’ogni tipo. Tutto rigorosamente realizzato con una pixel art particolarmente curata ed espressiva (a partire dal modo in cui tanto Sam quanto gli NPC esprimeranno le proprie emozioni).
Pur trattandosi di un mondo bidimensionale, ci accorgeremo presto della sorprendente libertà d’azione che avremo in esso. L’organizzazione in tal senso è simile a quella vista in titoli come Blasphemous, con la possibilità di contrassegnare dei luoghi specifici sulla mappa in base ai nostri interessi. Oltre a poter interagire con numerosi NPC, sarà possibile acquistare (o trovare, in dei forzieri) oggetti e nuovi equipaggiamenti, senza dimenticare varie missioni principali e secondarie.
PICCOLI CHE PENSANO IN GRANDE
Ludicamente parlando, Faeland si presenta come un’avventura ruolistica con un’importante componente platform. Non a caso avremo a disposizione un’ampia gamma di movimenti. Il nostro Sam potrà saltare, accovacciarsi, rotolare, nuotare, arrampicarsi sui muri e altro ancora. Anche grazie a questo l’esplorazione risulterà dinamica e stimolante: non dimentichiamoci infatti dei vari segreti e abilità nascoste da trovare.
Elementi per ora non così numerosi, ma che verranno senz’altro arricchiti nel corso dello sviluppo. Per quanto concerne invece il lato RPG, c’è da dire che Talegames non ha implementato un sistema di livelli tradizionale. Viceversa valori come quelli relativi alla salute e alla quantità di oggetti trasportabili potranno essere aumentati grazie all’equipaggiamento e a potenziamenti rinvenibili nei già citati forzieri.
Oltretutto non sarà possibile contare su alcun tipo di indicatore circa i luoghi da raggiungere (ivi compresi quelli legati alle missioni). Anche se tale mancanza potrebbe non essere gradita, lo consideriamo un contributo al senso di libertà e al fascino nell’esplorazione. In fondo, trattandosi di un mondo bidimensionale, la possibilità di perdersi rimane alquanto remota.
Il sistema di combattimento è sorprendentemente divertente, grazie al già citato sistema di movimento e al fatto di poter usare un discreto numero di armi corpo a corpo e a distanza (più scudi). I nemici saranno complessivamente semplici da eliminare, anche se le hitbox risulteranno talvolta discutibili (ci siamo ritrovati a mancare attacchi che sarebbero dovuti andare a segno).
Bisognerà inoltre fare attenzione alle trappole, disseminate in alcuni luoghi pericolosi. In caso di morte verremo teletrasportati lì dove abbiamo accesso il fuoco l’ultima volta, o all’ultimo salvataggio effettuato, senza incappare in alcuna penalità. Possiamo quindi affermare quanto Faeland incoraggi a sperimentare serenamente approcci diversi, qualora dovessimo trovarci in difficoltà.
Cosa che potrebbe verificarsi in particolar modo nelle boss-fight (al momento ce ne sono solamente due), che abbiamo trovato ben congegnate al di là del loro basarsi su meccaniche differenti, che dovremo sfruttare al fine di avere la meglio.
UN PICCOLO GIOIELLINO… GIÀ VISTO
In termini di originalità in senso stretto, Faeland non brilla particolarmente. Al netto di una pregevole estetica (valorizzata da una magnifica pixel art) e varietà di contenuti, ci troveremo dinanzi a un’ambientazione fantasy davvero tradizionale. Slime, ragni, goblin, granchi e tante altre creature tipiche di mondi come questo, alla pari degli scenari e, spesso, della tipologia di incarichi.
Specialmente quelli secondari, che annoverano diversi cliché tra gli obiettivi: per esempio il fabbro che ci incaricherà di risolvere un’infestazione di ratti. Non va presa necessariamente come qualcosa di negativo, visto che comunque l’opera di Talegames appare coerente e, come abbiamo detto, viene valorizzata da un’ottima pixel art.
Tuttavia la mancanza di una vero e proprio carattere distintivo potrebbe rendere difficoltosa, anche in futuro, l’affermazione in un genere videoludico alquanto popolare. Ciò che la piccola software house di Miami può fare è intanto aggiungere man mano contenuti alla produzione (le cui fondamenta, tuttavia, sono obiettivamente solide). Sarebbe bello vedere una varietà maggiore di armi e oggetti, o anche un minimo di doppiaggio.
Quantomeno per il protagonista, Sam: per esempio uno scenico “ouch” quando cade da un’altezza troppo elevata, o anche qualche esclamazione alla scoperta di un nuovo oggetto o passaggio. Graziosa invece la colonna sonora realizzata dai compositori Jay Fernandes e Shannon Mason, che ci porterà proprio a ricordare i fasti dei classici a 8-bit.
PROMETTENTE
Anche se nella fattispecie non presente alcuna innovazione, Faeland si prospetta già adesso un’avventura solida con parecchio potenziale, da esprimere ulteriormente con i contenuti che verranno rilasciati nel corso del tempo. Con qualche messa a punto l’opera di Talegames potrebbe riuscire a ritagliarsi un bel posticino nei cuori degli amanti delle avventure a 8-bit come Zelda II: The Adventure of Link (che rappresenta una fonte d’ispirazione abbastanza palese). Utenti che sapranno certamente apprezzare, oltretutto, l’integrazione di meccaniche ed elementi propri di produzioni più moderne.