Ci sono meme che non finiscono, fanno grandi giri e poi ritornano: a volte rotolando. E’ questo il caso delle Countryballs, popolare meme risalente al 2009 e basato su delle strisce a fumetto aventi come protagoniste le naizoni di tutto il mondo. Rappresentate a forma di sfera e oggetto di numerosi, divertenti stereotipi in termini di aspetto, interazioni e linguaggio. Quelle stesse Countryballs oggi ce le ritroviamo protagoniste tout court di Bang-On Balls: Chronicles.
Cosa abbia spinto la piccola software house indie polacca nota come Exit Plane Games a creare un’avventura platform sandbox tridimensionale con protagoniste le suddette sfere patriottiche è un mistero… Che ora cercheremo di svelare in questa recensione della versione Switch di Bang-On Balls: Chronicles, curata dal nostro Diego Inserauto. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Untold Tales e CouchPlay Interactive, è disponibile anche su Pc, PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X/S. Buona lettura.
LIKE A ROLLING STON… BALL
Dopo aver personalizzato Bob, il nostro sferico protagonista (magari anche con una bella bandiera della nostra nazione preferita), saremo pronti a partire. Bang-On Balls: Chronicles non si perde certo in convenevoli, e d’altra parte i controlli risulteranno da subito semplici e intuitivi.
Per esempio un tasto per saltare e sfoderare uno schianto a terra in stile Super Mario (utile per colpire e/ stordire nemici), mentre con un altro potremo scattare ed effettuare uno spin dash à la Sonic al fine di attaccare o raggiungere più efficacemente determinate zone.
Sarà possibile anche lanciare una palla di vernice, nella tradizione ormai tipica dei manifestanti ambientalisti: in ambo i casi con poca efficacia. Questi controlli verranno introdotti da un tutorial piuttosto basic che precerà l’ingresso nell’HUB centrale.
Una sorta di Cinecittà dove le sale cinematografiche presenti permetteranno di accedere ai vari livelli saltando all’interno dello schermo prescelto. Prima di proseguire con la recensione, vogliamo inoltre evidenziare la presenza di situazioni contingentate dove sarà possibile persino emettere peti.
PER FARE LA STORIA CI VOGLIONO LE PALLE
Ogni stage è ben distinto e tematizzato per epoche storiche. Dai vichinghi alla guerra fredda, per poi passare a cowboy, pirati e altro ancora. Le situazioni sono tante ma analoghe, i toni ironici ma mai davvero pungenti, e l’enfasi è rivolta più sull’esplorazione che sulla sfida. Cosa che emerge anche dalle collisioni a dir poco permissive e scatti indirizzati di default verso i nemici, oltre a vari obiettivi sensibili.
I combattimenti sono numerosi, e l’obiettivo è quello di arrivare a un’arena dove potremo abbattere una sorta di boss finale (spesso anche ben congegnato). Pur essendoci la possibilità di equipaggiare un’arma,sarà lo spam dello spin dash a farla da padrone, talvolta inframezzato da una levata di scudo. In questo caso risulta evidente l’amore del team di Exit Plan Games per i titoli collect-a-thon dei bei tempi andati.
In particolare quelli in stile Rare che i possessori di Nintendo 64 ben ricorderanno. Tra cappelli, pellicole e ostaggi in cattività avremo davvero tantissimo da collezionare. Per non parlare delle sfere blu, che rappresenteranno la valuta di gioco con cui potremo pagare degli NPC affinchè lavorino per noi, liberando passaggi verso luoghi altrimenti inaccessibili e altro ancora.
Proprio come ai tempi delle console 32-bit, sarà facile perdersi nei giganteschi livelli di Bang-On Balls: Chronicles. Per evitare che la vastità degli scenari diventi un fastidio, al giocatore viene fornita una lista di obiettivi e alcune icone a schermo. Queste ultime sono poche e tendenzialmente non molto precise, ma è anche vero che procedere unicamente per obiettivi finirebbe decisamente con lo snaturare lo spirito dell’opera, che di certo non si basa su una linearità così poco stimolante.
SPESSORE CERCASI
Dei molti elementi con cui potremo interagire all’interno degli scenari, la maggior parte sarà destinata a diventare polvere sotto le nostre sederate. Tutto in un nome di un piacere reiterato ma un po’ effimero. Il fatto di aver dichiaratamente dato vita a una produzione “gameplay-driven” finisce inevitabilmente con il mostrare i suoi limiti in termini di profondità di narrazione.
Quest’ultima infatti è praticamente assente (a eccezione di qualche cutscene), e palesa così una complessiva mancanza di carisma per Bang-On Balls: Chronicles. Oltretutto non appena entreremo in un “set”, faremo fatica a distinguere gli NPC ostili da quelli neutrali o comunque indifferenti alle nostre gesta. Non vi è infatti alcun simbolo o indicazione in merito.
Per esempio nello scenario relativo alla guerra fredda siamo stati malmenati indifferentemente sia dagli americani che dai russi. Da essere una palla a stare sulle… Balle a tutti sarà questione di attimi, insomma. Decisamente più amichevoli potrebbero essere amici e sconosciuti grazie alla presenza del multigiocatore, sia online che locale (quest’ultimo limitato però a due giocatori anzichè quattro).
La modalità online non si discosta molta da quella per singolo giocatore (o multigiocatore locale), visto che il tutto si limita nell’atto di portare a termine gli obiettivi prima degli altri giocatori. O di compiere le azioni che avrebbe potuto eseguire anche un NPC, seppur dietro il pagamento delle sfere blu (la valuta in-game ndr) di cui abbiamo parlato in precedenza.
SFERE POCO RISOLUTE
Ciò che traspare da Bang-On Balls: Chronicles è senza dubbio quanto il team di sviluppo avesse le idee chiare, tant’è che le critiche complessive che si possono muovere alla produzione non sono molte. Alcune ascrivibili al genere di appartenenza, come una vastità dei livelli tale da poter spaesare il giocatore. Altre un po’ più concrete, come l’assenza di una mappa in grado di mitigare questo spaesamento.
O anche la mancanza di un livello di sfida più pronunciato e di un sistema di combattimento più elaborato (che non si limiti al semplice button smashing insomma). In particolare però la versione Switch da noi testata ha mostrato alcune criticità. La prima riguarda l’inspiegabile caduta a picco della risoluzione passando dalla modalità docked a quella portatile, che va a rovinare irrimediabilmente la bellezza e la varietà degli scenari.
Un altro problema (questo tuttavia non imputabile direttamente a Exit Plan Games) è che sulla piccola ammiraglia Nintendo la competizione appare certamente impietosa. Pur con le loro risatine, musichette deliranti e animazioni curate, le graziose Countryballs non ci sembrano in grado di competere con altri “colleghi platform” decisamente più illustri e che di certo non scarseggiano nel parco titoli globale di Switch.
Ci sentiamo quindi in dovere di consigliare il gioco ai soli amanti dei collect-a-thon in cerca di un divertimento senza troppe pretese. E possibilmente di ponderare l’acquisto su un’altra piattaforma, sia pure Steam Deck. Il target di riferimento rimane comunque quello di un giocatore smaliziato di una certa età, anche perchè l’assenza della localizzazione in italiano rischia di ostacolare la fruizione per i più piccoli.
CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI
Cimentarsi un un platform sandbox 3D open world non è un’impresa da poco, specie per un team indipendente come Exit Plan Games. Il rischio di sbattere la faccia contro il muro del confronto con i grandi classici del genere è infatti molto alto, per non dire inevitabile. Bang-On Balls: Chronicles porta in dote un nome accattivante, tanta ironia e ambientazioni immense con tante attività da svolgere. Non c’è nulla che lasci davvero il segno, ma il divertimento spensierato e l’esplorazione senza pressioni di sorta possono convincere circa il bisogno di rotolare un bel po’.
Pregi
Scenari vasti e variegati, ricchi di elementi distruttibili e collezionabili che farano la gioia id chi ha vissuto l'era Crash Bandicoot vs Super Mario 64. Toni ironici e distesi, colori vibranti e citazioni che possono sortire diversi sorrisi...
Difetti
... Ma chi è in cerca di un'avventura elaborata e memorabile, anche narrativamente, rimarrà deluso. Livello di sfida quasi inesistente. La versione Switch è la più problematica, tecnicamente, fra quelle in commercio.
Voto
7