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Astral Ascent, recensione di un titolo che lascia il segno… Zodiacale

Combattimenti entusiasmanti in pixel art contro gli "Zodiaci"

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E’ risaputo che nel mercato dei videogiochi indie si tende a osare non poco, proponendo idee e meccaniche originali e/o coraggiose che non di rado vengono poi prese a modello da titoli successivi. Ma c’è anche chi (come con Astral Ascent, di cui parleremo oggi) preferisce andare sul sicuro, affidandosi a formule ben rodate oltre che viste e riviste. Qualche anno fa la software house indie nota come Hibernian Workshop lanciò il suo titolo d’esordio, Dark Devotion (qui la nostra recensione).

Abbastanza sorprendente fu la scelta di non implementare la possibilità di saltare, cosa normalmente scontata in produzioni di quel tipo. Con Astral Ascent tuttavia il team francese ha voluto puntare maggiormente sugli stilemi del genere (in questo caso di action platformer bidimensionali), proponendo elementi e meccaniche di sicura efficacia. Come saranno andate le cose? Scopriamolo in questa recensione della versione Pc di Astral Ascent, curata dal nostro Antonio “Spettro” Amodeo.

Ricordiamo che il gioco, pubblicato da MP2 Games e Maple Whispering, dopo essersi lasciato alle spalle una fase di accesso anticipato durata un anno è ora disponibile nella sua versione 1.0 anche su PS4, PS5 e Switch. Buona lettura.

SONO I CAVALIERI DELLO ZODIACO…

Astral Ascent è ambientato in una sorta di pianeta-prigione: il Garden. Nei panni di quattro eroi con personalità molto distinte, dovremo evadere da questo carcere astrale sorvegliata però da 12 boss molto potenti, gli Zodiaci. Ci ritroveremo così a esplorare vari livelli dove al completamento di ciascuno otterremo delle ricompense.

Subito dopo ci verrà chiesto dove vorremo continuare a combattere, con la promessa di altri premi in base alla difficoltà selezionata. Partiremo con due personaggi a disposizione; in seguito altri due prigionieri del Garden si uniranno al nostro party.

Astral Ascent
Stupenda la cutscene iniziale; il resto sarà tutto in pixel art (stupenda anch’essa)

La struttura dei livelli è quella tipica del genere, con una sequenza di stanze che conteranno sfide, bonus di vario tipo e ovviamente nemici da sconfiggere, fino ad arrivare ai boss “Zodiaci”. Nel caso in cui dovessimo finire sconfitti, ripartiremo dall’HUB iniziale.

Qui potremo spendere le risorse guadagnate per sbloccare abilità aggiuntive, aumentare la quantità di salute/mana e anche cambiare l’estetica dei personaggi. E non dimentichiamo poi il riscatto delle ricompense relative al conseguimento degli obiettivi, presenti in gran numero (e diversi di essi non saranno neanche semplici da raggiungere).

UNA MISCELA BEN RIUSCITA

Astral Ascent
Il comodo HUB iniziale dove potremo acquisire potenziamente, riscattare ricompense per gli obiettivi raggiunti ecc.

I livelli di Astral Ascent risulteranno piuttosto brevi, e nella maggior parte dei casi consisteranno in brevi sessioni dove bisognerà eliminare tutti i nemici presenti prima di poter andare avanti. Il sistema di combattimento è semplice, e prevede degli attacchi base da eseguire in sequenza affiancati ad altri speciali, che però consumeranno mana.

Quest’ultimo potrà essere ricaricando colpendo i nemici con i sopracitati attacchi base. Nel corso del gioco l’assortimento di attacchi speciali a nostra disposizione aumenterà: potremo scegliere quali avere a disposizione e anche potenziarli.

Astral Ascent
Gli attacchi nemici arriveranno da ogni direzione, ma per aiutarci potremo fare affidamento anche ad alcuni elementi ambientali

In termini di movimento sarà possibile contare su schivate e doppi salti, oltre al fatto di potersi “appendere” alle pareti per raggiungere altezze più elevate. Ciascuno dei quattro personaggi presenta inoltre un’abilità speciale esclusiva che si ricarica nel tempo.In sostanza il gameplay si compone di molti elementi già visti in altre produzioni similari, e che insieme funzionano davvero bene.

La progressione oltretutto risulta bilanciata e stimolante, grazie a una costante scoperta/sblocco di nuove capacità in grado di espandere il parco mosse dei quattro protagonisti, ben caratterizzati sia in termini di scrittura che di gameplay. Anche i dodici boss Zodiaci godono di questo tipo di qualità: non a caso ci ritroveremo a cercare d’indovinare con quale segno zodiacale avremo a che fare nell’atto di assistere alla cutscene che precederà lo scontro con uno di loro.

VARIETÀ = ORIGINALITÀ? NON SEMPRE

Astral Ascent
L’arrivo di un nuovo personaggio giocabile viene annunciato con una bella cutscene dedicata

Boss a parte, gli altri nemici saranno piuttosto numerosi e ben diversificati tra loro. Apprezziamo il fatto che il team di Hibernian Workshop non abbia fatto ricorso al classico espediente del reskin, per via del quale numerose produzioni presentano nemici diversi solamente in termini di aspetto e/o colore. In Astral Ascent infatti noteremo una buona varietà in tal senso, scandita per stage e difficoltà.

L’unica eccezione è quella relativa ai “campioni”, nemici d’elite che si differenziano da altri più comuni solamente in termini di colore e dimensioni, e non per modalità d’attacco. Parlando proprio degli attacchi nemici, noteremo come essi vengano “annunciati” da una piccola zona, colorata di rosso, che sarà visibile un istante prima che l’attacco vada a segno. Con il giusto tempismo saremo quindi in grado di schivarli agevolmente, o persino di compiere dei veri e propri contrattacchi.

Astral Ascent
Lo sblocco di un nuovo attacco coinciderà spesso con il raggiungimento di un obiettivo (e annessa ricompensa riscattabile dall’HUB)

In caso di sconfitta ci verrà mostrata una schermata riassuntiva con il conteggio dei nemici uccisi e dell’esperienza totale accumulata. Inoltre alcuni boss, come Toro o Vergine, si ripresenteranno in alcune stanze proponendo delle mini-sfide, molto simili a quelle viste in Hades (per esempio fare a gara per distruggere più bersagli possibili entro un tempo limite).

Per il resto abbiamo notato, quantomeno nelle ore di gioco, la possibilità di potenziare i personaggi in maniera prticolarmente drastica. Tant’è che riusciremo a finire molto velocemente i primi livelli e a sconfiggere i primi boss Zodiaci senza particolare impegno. Successivamente le cose si faranno un po’ più equilibrate. Inoltre, di fronte a dei personaggi così ben caratterizzati, ci è sembrato un peccato non aver potuto godere di una trama decentemente sviluppata.

UNA GRAN TECNICA

Astral Ascent
I boss non potranno fare a meno di bullizzarci prima e dopo gli scontri con loro

Graficamente Astral Ascent si distingue grazie a una pregevole pixel art che dà vita a scenari coloratissimi e ricchi di dettagli. I modelli dei personaggi non sono da meno, e ricordiamo la possibilità di personalizzarne i colori in seguito alla raccolta di alcuni “bonus” da consegnare poi a un NPC specifico nell’HUB iniziale. Molto gradevoli gli effetti audio così come il doppiaggio, mentre per la colonna sonora (perlopiù di carattere “ambientale”) si sarebbe potuto certamente fare qualche sforzo in più.

Davvero apprezzabile è anche il supporto che il team di Hibernian Workshop ha continuato a fornire anche dopo l’uscita dalla fase di accesso anticipato, con l’aggiunta di ulteriori potenziamenti e nemici, oltre a veri aggiustamenti. Dulcis in fondo, la possibilità di condividere l’esperienza con un altro giocatore in schermo condiviso, mentre per chi gioca su Steam è anche disponibile la funzione Remote Play Together.

Astral Ascent
Alcuni nemici annuncieranno gli attacchi evidenziando la zona in cui colpiranno, anche con dei punti esclamativi alla Metal Gear Solid

DA AVERE SENZA RISERVE

Anche se dal cilindro non viene fuori alcuna idea propriamente innovativa, Astral Ascent riesce nell’intento di ritagliarsi uno spazio nella foltissima schiera di action platformer roguelite bidimensionali grazie a un gameplay praticamente perfetto e a una gradevole pixel art. Rispetto a Dark Devotion il team di Hibernian Workshop ha dimostrato di essere maturato non poco, anche se in futuro sarebbe bello vederli osare davvero, in qualche modo. Nell’attesa potremo allietarci con questa piccola, grande produzione che con qualche accorgimento in più sarebbe potuta volare ancora più in alto.

Pregi

Pixel art sul pezzo, ricca di colori e dettagli. Il cuore del gameplay rasenta la perfezione. Personaggi giocabili e boss caratterizzati tanto a livello ludico quanto estetico. Rigiocabilità garantita. Possibilità di giocare con un amico in schermo condiviso.

Difetti

La presenza di una trama propriamente detta avrebbe giovato. Colonna sonora dimenticabile. Nella fattispecie non presenta nulla di originale rispetto alle altre produzioni sui generis.

Voto

8+

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