La serie Endless è tornata, e stavolta sotto una “nuova” veste. Si tratta infatti di un franchise che negli ultimi 10 anni ha riscosso un buon successo tra il pubblico, iniziando con Endless Space (2012), a cui poi seguì Endless Legend ed Endless Space 2 (2017). Tutti quanti strategici 4X a turni che ebbero il compito di lanciare l’universo fantascientifico immaginato da Amplitude Studios.
Software house parigina che nel 2016 venne rilevata da SEGA Europe, entrando ufficialmente a farne parte. Gli sviluppatori francesi arrivarono anche a lanciarsi in qualcosa di diverso con Dungeon of the Endless (2014), un tower defense roguelike in cui il giocatore doveva gestire quattro eroi lungo livelli generati proceduralmente. La formula proposta da questa pixellosa produzione ebbe un gran successo.
Tanto da spingere il team di sviluppo a realizzare un seguito, incentrato proprio sulla componente cooperaitva online. Andiamo quindi a parlare del nuovo Endless Dungeon in questa recensione della versione Pc. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da SEGA, è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura.
GENTE ORDINARIA IN SITUAZIONI STRAORDINARIE
Endless Dungeon ci accoglierà da subito nel suo “universo condiviso”, con una breve cut-sit in cui anonimi avventurieri spaziali in cerca di avventure si spingeranno a caccia di leggende negli angoli più oscuri della galassia. Proprio come gli eroi della serie Borderlands, tuttavia, sarà il pericolo a trovare loro. L’equipaggio del piccolo intercettore viene così catapultato fuori dalla velocità luce, attirato verso una misteriosa e onnipotente nave aliena.
Il più furbo dell’equipaggio (Sweep, uno degli eroi), in previsione dello schianto, si lancia nei condotti della nave, salvandosi dal catastrofico incidente. All’interno della struttura, come unico sopravvissuto all’impatto, incontra però un altro dei nostri otto eroi. La combattente Zed, anch’essa intenta a trovare una via di fuga. Grazie a un breve tutorial di coppia impareremo presto (e a nostre spese) che la nostra vita sarà legata alla sopravvivenza del nucleo-bot, e che quindi questo sarà sempre la priorità…
Gli eroi di Endless Dungeon si raduneranno nell’ HUB “saloon” del gioco, dove verranno “ricaricati” dopo ogni morte. Qui potremo fare la conoscenza di alcuni volti inizialmente poco noti, che però a lungo andare diventeranno parte dell’avventura, unendosi alla nostra squadra. Trattandosi di un roguelite i particolari riguardanti la lore verranno svelati man mano, tra interazioni con i vari NPC e documenti di testo rinvenibili in giro per i livelli, oltre che nel saloon stesso.
La nascita della stazione, l’invasione o l’immortalità, come anche la storia dei nostri otto coraggiosi individui, sarà quindi divisa in “carte”, da raccogliere in ordine casuale. Queste formeranno infine una “pagina” completa nella “liberia”, dove tutti gli appunti verranno archiviati. Ma bando alle ciance, è tempo di ripartire, nel tentativo di raggiungere l’ultimo, più basso e pericoloso piano della struttura. Il nucleo. Siete pronti? Andiamo!
SPARA COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI
La mappa di Endless Dungeon “sprofonderà” attraverso quattro piani infernali (più quello di partenza), da raggiungere con un grande ascensore alla fine di ogni area. Iniziando dalle tre posizioni di partenza del saloon, in caso di vittoria, potremo poi dirigerci in due direzioni possibili. Dei veri “gironi” che però ci daranno la possibilità di scegliere la prossima area in cui andare a morire. Tale possibilità renderà l’esperienza generale più variegata rispetto ai classici del genere.
L’obiettivo principale in ogni zona sarà quello di trovare e raggiungere la via d’uscita, portando con noi il nucleo-bot. Questo robot quadrupede sarà la nostra “chiave”, sia per aprire i portoni-checkpoint di fine area che quelli di fine livello, alimentando infine l’ascensore. Il nucleo-bot tuttavia sarà fondamentale anche per “scavare” e rinvenire utili potenziamenti, oltre che necessario per l’abbattimento di alcuni dei possenti boss di fine piano. Una gran bella pensata insomma!
Su Endless Dungeon le cose però potrebbero diventare davvero estreme, in breve tempo. Ogni porta che apriremo aumenterà il rischio di invasioni nemiche. Nei livelli, generati proceduralmente, non sapremo mai cosa si nasconde dietro una porta finchè non l’avremo aperta. Spawn infiniti di nemici, casse con del bottino, punti di potenziamento (per gli eroi e per le torrette) o generatori di materiali. Questi ultimi in particolare varranno il rischio, visto che una volta attivati ci forniranno risorse a ogni porta sbloccata.
Le risorse ottenibili dai generatori saranno di tre tipi. Industriale, (per costruire le torrette in giro per le stanze) scientifico (per potenziare e sbloccare nuove tipologie di torrette) e alimentare (per migliorare i nostri eroi). Dovremo scegliere saggiamente cosa sviluppare, visto che non si tornerà indietro. Ogni materiale accumulato dovrà bastarci fino alla fino della partita, indipendentemente dal fatto di arrivare fino in fondo o morire nel tentativo.
UN FUMETTO ESPLOSIVO
La fase esplorativa in Endless Dungeon “terminerà” quando avremo trovato un pulsante di apertura per le porte bloccate. Solo attraversandole potremo raggiungere il prossimo checkpoint o il portone di fine livello. E’ in questo momento che dovremo ordinare al nucleo-bot di muoversi alla prossima “presa”. Non appena esso si muoverà dal suo collegamento però l’intera area andrà in allarme. Quelle che prima erano solo poche ondate di mostri, diventeranno infinite orde di morte.
Sarà possibile anche farci seguire “manualmente” dal nucleo-bot, ma risparmiare qualche minuto di tempo potrà mettere a rischio l’intera partita, e quasi mai ne verrà la pena. Sarà sempre più al sicuro da fermo, circondato dalle nostre torrette difensive che lo sorveglieranno mentre saremo intenti a trovare la via d’uscita. Ordinando poi il viaggio automatico fino al nuovo collegamento, per una scorta più serrata ed efficiente.
Quando il fuoco combinato delle torrette e delle nostre armi (una scelta fra 21 totali, anche elementali) non sarà sufficiente, dovremo ricorrere alle skill degli eroi. Ciascuno di loro ne avrà tre uniche, di cui una passiva e due attive. Un’abilità con un cooldown veloce da poter usare abbastanza spesso, e una decisamente più lenta da ricaricare, ma anche più devastante (la Ultimate ndr). Gli eroi presenteranno anche statistiche base differenti. Le classi “pesanti” impugneranno armi di grosso calibro, mentre quelle di “supporto” potranno contare su una minore potenza di fuoco, ma anche su capacità utili nel supportare e curare il team.
Infine sarà necessario tenere d’occhio resistenze e debolezze elementali nemiche. A nulla servirà tenere stretta “l’arma preferita” quando i nemici cambieranno, portando con loro nuovi elementi e di conseguenza una necessaria risposta in termini di adattamento. I mostri insetto saranno deboli al Fuoco e resistenti all’Acido, i robot subiranno pesantemente i danni elettrici ma resisteranno bene ai danni da Luce, e così via. Un sottile equilibro tra quattro elementi che ci costringerà a variare equipaggiamento lungo i piani, così da stare al passo contro nemici che, altrimenti, potrebbero diventare degli autentici muri con le gambe, quasi impossibili da abbattere.
UNO SPAZIO CARISMATICO MA…
Endless Dungeon è una bomba sotto molti punti di vista. Primo fra tutti il gameplay, che non sembra conoscere noia. Complici i vari elementi fra i quali dovremo scindere la nostra attenzione una volta sul campo, sia nella gestione delle risorse che per la sopravvivenza. Anche giocato in singolo il titolo saprà dare soddisfazioni, visto che comunque potremo impartire ordini agli altri componenti del team (gestiti dall’IA), che passare da un eroe all’altro con la pressione di un tasto.
Graficamente l’opera di Amplitude Studios si presenta esplosiva come il suo gameplay, grazie a una leggera e piacevole trama “quadrettata” sugli effetti, in stile fumetto d’altri tempi. Mentre lo stile grafico ci ha fatto tornare alla mente il buon Dust & Neon, molti degli effetti speciali ci hanno invece ricordato League of Legends. Anche se alla fine molto di ciò che abbiamo visto rimane frutto del laborioso “svecchiamento” del precedente Dungeon of the Endless.
Sul fronte sonoro ci ritroveremo invece immersi in sopraffine tracce ambientali, colme di pathos e atmosfera. Segnaliamo inoltre la cantautrice Lera Lynn, che insieme ad Arnauld Roy ha curato la sontuosa colonna sonora. Bello poi il fatto di poterla vedere “in azione” dal vivo, nell’HUB di gioco. Dettagli questi che accrescono ulteriormente il carisma di una produzione focalizzata sì sulla componente action. Dove però non ci sarebbe dispiaciuto poter vedere una maggiore caratterizzazione e interazione tra gli otto eroi che avremo a disposizione. A livello di interfaccia inoltre la ricarica avvenuta di un’abilità meriterebbe una sorta di avviso (magari di natura audio), visto che nella frenesia dell’azione non sempre riusciremo a buttare un occhio in alto a sinistra.
Altri elementi di gioco invece non ci sono risultati subito chiari, e per comprenderne il funzionamento siamo dovuti ricorrere al trial & error. E se da una parte vi è un buon numero di eroi così come di scenari, lo stesso non si può dire delle armi. Fin troppo simili tra loro e numericamente scarse (appena una ventina). Magari non generate proceduralmente alla Borderlands, ma un numero maggiore di bocche di fuoco non avrebbe guastato. Infine facciamo presente “l’indecisione” del nucleo-bot in caso di più comandi impartiti fra “scavi” e apertura di porte, mentre sul fronte tecnico tutto scorre perfettamente.
DA AVERE SENZA RISERVE
Non possiamo negare quanto Endless Dungeon sia effettivamente uno dei titoli più meritevoli del suo genere. Quest’ultimo, quello dei twin stick shooter roguelite, parecchio popolare: ma che raramente offre un tale divertimento, così ben “studiato” a tavolino. Senza nulla togliere alla componente per singolo giocatore (comunque coinvolgente e appagante), è condividendo l’esperienza con gli amici che l’opera di Amplitude Studios arriva a brillare come non mai.
Questo grazie a un gameplay stratificato dove la sola forza bruta non sarà mai sufficiente ad arrivare fino in fondo. A contornare questo splendido mix tra azione frenetica in tempo reale e strategia ci sarà poi un superbo art design e una fantastica colonna sonora, con varie e atmosferiche tracce d’autore. Un’interfaccia leggermente più intuitiva e una maggiore varietà delle bocche di fuoco avrebbe reso questa produzione ancora più grande. Ma anche così rimane assolutamente imperdibile per qualunque appassionato del genere.
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