A 14 anni dalla nascita della saga con il primo capitolo, Trine 5: A Clockwork Conspiracy è pronto a farci vivere una nuova avventura nei panni di Pontius il Cavaliere, Zoya la Ladra e Amadeus il Mago. I quali, stavolta, dovranno vedersela con una malvagia aristocratica con tanto, troppo tempo libero a disposizione. Per quanto riguarda il gameplay, il team di Frozenbyte onora la tradizione proponendo nuovamente un frizzante mix di azione platform/rompicapo a scorrimento laterale 2.5D basato sulla fisica.
Una formula consolidata per la software house indie finlandese, pronta a riscuotere ancora una volta i consensi degli appassionati di lungo corso. Va detto però che anche i neofiti potranno approcciare la produzione senza troppi problemi, visto che aver giocato i capitoli precedenti non è strettamente necessario per una buona fruizione. Bando ora alle ciance e tuffiamoci in questa recensione della versione Pc di Trine 5: A Clockwork Conspiracy.
Ricordiamo che il gioco, pubblicato da THQ Nordic, è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura.
UN MAGICO TRIO
Nel corso dei capitoli precedenti, il regno aveva iniziato a impiegare dei cavalieri meccanici al posto di quelli umani, ritenuti obsoleti. Neanche a dirlo, dietro vi è il piano malvagio di due loschi personaggi a cui noi dovremo opporci, nuovamente nei panni dei tre celebri eroi della serie. Zoya la Ladra, Amadeus il Mago e Pontius il Cavaliere dovranno quindi unire le forze e salvare il regno.
La storia di Trine 5: A Clockwork Conspiracy viene proposta principalmente attraverso delle cutscene abbastanza brevi da non spezzare il ritmo del gioco, ma che grazie all’ottimo contributo del sempreverde Terry Wilton (che presta la voce al narratore, come da tradizione) ci consentiranno di apprezzare le personalità ricche e definite dei personaggi.
Certo la trama non brilla per profondità, ma si tratta pur sempre di una caratteristica della serie, che da sempre punta sulla spensieratezza e sull’umorismo, narrativamente parlando. Ciò detto, la storia rimane ben strutturata e agisce efficacemente da sfondo al core della produzione, che riguarda prevalemente il gameplay e l’ambientazione.
Infatti l’esperienza offerta da Frozenbyte in questo quinto capitolo non differisce da quella dei predecessori, ma si integra a essi. Sezioni puzzle/platform da superare, abilità da utilizzare (e sbloccare progredendo) con un sistema di potenziamento annesso, e ovviamente un’avventura coinvolgente da vivere degnamente in singolo giocatore, ma che dà il meglio di sé in cooperativa, con un massimo di altri tre compagni.
SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA
In questo genere di produzioni, uno dei rischi maggiori riguarda la ripetività degli elementi relativi al gameplay. Trine 5: A Clockwork Conspiracy però si gioca bene le sue carte. In primis grazie a una progressione coinvolgente, dove sbloccheremo nuove abilità degli eroi a un ritmo costante e ben scandito. E poi ci sono le sfide proposte attraverso le fasi platform e rompicapo, dove la nostra creatività giocherà un concreto, decisivo ruolo.
Sia da soli che in compagnia di altri giocatori, ogni problema e ostacolo che ci troveremo davanti potrà essere risolto/superato in diversi modi. Da questo punto di vista il team di Frozenbyte ha lavorato molto bene; tutt’altra cosa sono invece i combattimenti, visibilmente meno curati ed elaborati. Trattandosi comunque (e per fortuna) di una componente marginale all’interno del gioco, possiamo tutto sommato passarci sopra.
Come abbiamo già accennato, alludendo anche al passato della saga, il gioco è stato concepito per essere principalmente vissuto in cooperativa. Tuttavia troviamo un’ottima flessibilità al riguardo, visto che (per esempio) giocando in solitaria alcuni enigmi risulteranno modificati, così da consentirne la risoluzione controllando un solo personaggio alla volta.
Interessante è inoltre la modalità “illimitata”, dove sarà possibile, in multigiocatore, utilizzare qualunque composizione in termini di squadra. Quattro Zoya, due Pontius e due Amadeus, e così via. Inutile dire che il meglio dell’esperienza lo avremo da un team composto da tre giocatori, ciascuno con un eroe diverso. Ma il fatto di poter comunque risolvere gli enigmi in maniera agevole e divertente, indipendentemente dalla “formazione”, rimane davvero apprezzabile.
IN VIA DI PERFEZIONAMENTO
Se in termini di struttura ludica Trine 5: A Clockwork Conspiracy si è bene o male mantenuto sul sentiero finemente tracciato in precedenza, lo stesso non si può dire del comparto tecnico. Il quale, rispetto al passato, ha goduto dei miglioramenti più evidenti. Da corsi d’acqua gorgoglianti a foreste multicolore,fino ad arrivare a luminosi castelli ed enormi animali splendidamente animati.
L’opera di Frozenbyte è un vero spettacolo per gli occhi, anche se a dirla tutta pure le orecchie non è che rimangano deluse, anzi. Una splendida colonna sonora e un’eccezionale sound design infatti accompagneranno la nostra avventura per la sua intera durata (che si attesta a circa 10-12 ore, a seconda delle nostre capacità e alla difficoltà selezionata).
Abbiamo già accennato inoltre l’ottimo doppiaggio, sottolineato soprattutto dalla performance del narratore, Terry Wilton, la cui voce è assolutamente iconica per qualunque fan della serie. Il tallone d’Achille della produzione risiede invece nel combattimento, visto che a parte Pontius (con il discreto moveset da hack an slash), dover affrontare nemici nei panni di Zoya o Amadeus sarà davvero inconsistente.
E dire che le boss-fight mostrano indiscutibilmente un gran potenziale, che speriamo di veder espresso in futuro attraverso dei combattimenti, anche contro nemici “banali”, pienamente capaci di combinare le meccaniche simbolo della saga.
DA AVERE SENZA RISERVE
Trine 5: A Clockwork Conspiracy può essere una sorpresa tanto per chi si approccia alla saga per la prima volta quanto una delizia per chi invece è affezionato da oltre un decennio. La storia è semplice e spensierata, il gameplay funziona quasi perfettamente e in compagnia la fruizione migliora in maniera esponenziale. Da soli va benissimo, ma con degli amici è praticamente irrinunciabile. In attesa di un eventuale sesto capitolo in grado di far brillare anche la componente relativa al combattimento, raccomandiamo vivamente questa nuova, entusiasmante opera di Fronzenbyte.