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Sclash, la via del samurai, recensione

Un solo colpo, un solo taglio e tutto finirà. La strada del samurai è fatta di pazienza e abilità: riusciremo a uscirne vittoriosi?

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Raramente ci capita di venir sorpresi da qualcosa di davvero originale. Il mercato videoludico offre esperienze di ogni genere, anche le più impensabili. Eppure ogni tanto avvertiamo il bisogno di qualcosa di più “semplice”. Se convenite col nostro pensiero, Sclash potrebbe fare al caso vostro. Non si tratta solo di un gioco di combattimenti a colpo singolo tra samurai bidimensionali, ma ben di più.

Dietro allo sviluppo troviamo Bevel Bakery, uno studio indie con base a Lione, in Francia. Per i tre sviluppatori che compongono il team si tratta del titolo d’esordio, eppure il loro intento dichiarato è quello di offrire un’esperienza unica. Vediamo se e quanto ci sono riusciti con la nostra recensione della versione Pc di Sclash. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Abiding Bridge e Just For Games, è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura, aspiranti samurai.

SONO UN TUTT’UNO CON LA MIA LAMA…

Il cammino del samurai è lungo e tempestato di sfide. Lo impareremo sulla nostra pelle vivendo l’avventura principale del gioco nei panni di Jinmu, un adolescente spadaccino al termine del suo addestramento, pronto a trovare la propria strada. La modalità storia non sarà per nulla scontata come si potrebbe credere. Quella che a primo impatto potrebbe sembrare una produzione indie come un’altra, saprà invece riservarvi diverse sorprese. Nulla di rivoluzionario, ma certamente apprezzabile ed entusiasmante.

Il cammino del nostro eroe sarà inframezzato da nemici da falciare e lunghe corse in una sola direzione, attraverso la trama e i suoi ostacoli. Sclash non vi proporrà la semplice storia di un ronin, ma un vero classico giapponese a cui non manca proprio nulla. Mitologia, cultura, tradizioni, guerre fra clan e la ricerca di se stessi, affrontando i propri demoni. Uno sviluppo di indubbia qualità, sia nella raffinata e articolata narrazione, che nella cura nel doppiaggio.

Non passerà molto tempo prima di innamorarci di alcuni tra i più iconici scenari della cultura nipponica rappresentati in Sclash. Dai primi dojo, la cui luce filtra dai peculiari shōji (iconiche pareti in carta di riso su telaio in legno), alle mistiche e innevate vette montane. Fino ad arrivare ai pacifici campi di erba alta, mossi solo dal quel lieve refolo di vento che farà danzare le cadenti foglie d’acero giapponese sul nostro percorso.

La modalità storia durerà circa tre ore, ma potreste impiegare più tempo se, come nel nostro caso, troverete pane per i vostri denti, avvolto nel filo da torcere. Un’avventura per tutti sì, ma solo i più determinati riusciranno a padroneggiare la “forma d’arte” della spada proposta in questo titolo. Riflessi fulminei, pazienza, movimenti strategici e concentrazione. Questa sarà la base di ogni vero duello.

“IO MORIRÒ UCCISO DALLA SPADA…”

Una volta portata a termine la modalità storia, Sclash ci offrirà delle ottime motivazioni per tornare sui nostri passi con una discreta sezione di ricompense extra. Maschere e nuovi tipi di spade potranno essere infatti sbloccati esaudendo particolari sfide mostrate nella sezione glossario. Vincere scontri speciali, non perdere mai, tagliare “oggetti di scena” e vari altri tipi di richieste, a volte con messaggi “criptati” dai velati indovinelli.

Tra le modalità disponibili una volta completata l’avventura ci saranno: “Sfida della vita” (in cui un solo colpo equivarrà ad una permadeath), “Relax” (per godersi i paesaggi senza impegno), “Minuti contati” e “Barriera di fuoco”, che invece ci metteranno pressione con impegnative sfide a tempo. Non poteva mancare la possibilità di giocare contro un amico in locale. L’online invece è ancora in lavorazione e purtroppo e non abbiamo potuto testarlo. Nell’attesa però potrete sempre ovviare a tale funzione con il Remote Play Together, almeno su Steam.

Sulla “carta” il gameplay di Sclash risulta piuttosto semplice, ma non per questo risulta superficiale… Lo scoprirete voi stessi. Un tasto per l’attacco, uno per lo scatto, un colpo rompi-guardia e una parata. Eppure, nonostante la presenza di così poche azioni, ogni scontro sarà unico a modo suo. L’IA nemica quasi mai ci colpirà se rimarremo fermi, “azionandosi” solo entro una certa distanza, andando “a vuoto”. Rimanendo fermi invece il nemico smetterà di attaccarci: una bella pensata.

Sarà questione di millimetri, così come anche di posizionamento. L’aggressività non ripagherà quasi mai, ed è qualcosa che abbiamo davvero apprezzato. Un samurai diventerà come un muro insormontabile a volte, da sconfiggere con astuzia, scavando nelle piccole aperture che dovremo creare nei nostri avversari. Ci attenderanno tutti lungo la nostra strada monodirezionale. Un percorso che avrebbe anche potuto cambiare direzione a volte, anche solo per evitare l’effetto “girotondo”.

“…LA MIA O… QUELLA DEI NEMICI”

Ogni azione in Sclash utilizzerà una “linea” di stamina fra le quattro disponibili per ogni combattente. Potremo muoverci liberamente a destra o sinistra, ma se colpiremo a vuoto o pareremo senza subire colpi, consumeremo energia. Questo elemento saprà spingere il giocatore verso approcci più studiati e cauti. Azioni che su schermo, oltre la mera funzione combattiva, sapranno anche generare una palpabile ansia. Così come una certa spettacolarità durante queste “danze della morte”.

La parata inoltre ci rifornirà di stamina dandoci modo, oltre che di proseguire concatenando nuove azioni, di recuperare “terreno” in una situazione di svantaggio. Senza stamina dopotutto non potremo agire, ma solo spostarci lateralmente. Vista l’importanza nel dover essere sempre pronti, sarà fondamentale gestire in modo consapevole le proprie energie. Ogni combattente avrà inoltre un suo stile di combattimento, tranne per i nemici “minori”, spesso pericolosi come manichini d’allenamento.

Sul fronte visivo abbiamo trovato Sclash meraviglioso. Tutto è spennellato a mano, con velocissimi tocchi di acquarelli dai colori delicati. Sarà come muoversi all’interno di un dipinto. Tutto ciò accentuerà ancor di più quel sentore di leggenda e cultura orientale che potremo riscontrare anche solo osservando e fantasticando su quegli antichi quadri giapponesi. Davvero esotico. Anche l’animazione in “paper cut” dei samurai, nei loro “scatti” animati da pochi frame, sarà affascinante e peculiare.

Non sarà da meno pure la stupenda colonna sonora. Questo grazie ai leggeri tocchi di shamisen (una particolare e lunga chitarra asiatica), che accompagnati da flauti e melodie sapranno rendere l’intera esperienza un immersivo viaggio in un oriente fantasy e magico. Più definiti i tratti dei samurai, sempre disegnati e animati “hand-made”. Sonoro strepitoso, con i contraccolpi di spade dagli epici effetti surround che riverbereranno intorno a noi. Nessun problema tecnico inoltre, grazie a un’esperienza fluida e senza scatti, con giusto qualche piccola distrazione di battitura nei sottotitoli in italiano (la cui presenza è davvero gradita).

DA AVERE SENZA RISERVE

Sclash è un originale e affascinante plug’n play 2D dalla narrazione accattivante e un gameplay ricco di pathos. Un vero dipinto orientale in movimento, fatto di fendenti, parate e rapide schivate. Vivremo il cammino del samurai in una modalità storia certo non rivoluzionaria, ma indubbiamente ben curata, caratterizzata ed emozionante, ricca di tutti gli elementi classici del genere. La pazienza e la concentrazione richieste saranno altissime, ancora di più se vorrete sbloccare tutti i collezionabili o vorrete affrontare la storia nelle sue pericolose varianti.

A contornare un quadro tecnico solidissimo e privo di difetti ci penserà una colonna sonora magica, arricchita da un comparto visivo realizzato a mano, con tratti veloci e colori tenui come ne abbiamo visti in poche altre produzioni negli ultimi anni. La trama saprà regalarci delle sorprese, anche se nel complesso rimane comunque parecchio lineare e “a senso unico”. Menzioni onorevoli per i samurai più importanti, che sapranno tenerci testa e grazie ai quali richiameremo a raccolta varie divinità. Un titolo originale quello di Bevel Bakery, che speriamo di poter apprezzare ancor di più con il lancio della parte online, per ora “aggirabile” giocando con il Remote Play Together di Steam.

Pregi

Peculiare nella forma, avvincente nell'animo, con un ottima narrazione, per quanto semplice. Curato anche nei piccoli dettagli. Gameplay concentrato, avvincente e ricco di pathos. Un quadro (letteralmente) dalla grafica spennellata a mano affascinante. Sonoro e colonna sonora non da meno. Comparto sbloccabili modesto e intrigante. Prezzo modico.

Difetti

Cambiare direzione ogni tanto avrebbe giovato al senso d'orientamento nel mondo di gioco. Nemici minori al pari di un fantoccio d'allenamento, e quindi per nulla stimolanti.

Voto

8,5

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