Farmer’s Father – Save the Innocence, sopravvivere in tempo di guerra, anteprima

Mettiamoci alla prova con un survival in prima persona dove sosterremo una famiglia dell'est europeo nel 1945

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All’interno del genere survival, ormai frammentato in tante microcategorie anche molto diverse fra loro, troviamo esperienze di ogni tipo. Da quelle più scanzonate a quelle più serie e realistiche, che arrivano anche ad esaltare una gestione “psicologica” della partita non trascurabile. Farmer’s Father – Save the Innocence, di cui parleremo oggi, rientra in questo insieme.

Dietro allo sviluppo troviamo FreeeMind Games, software house indie che abbiamo già conosciuto per titoli poco convenzionale, come per esempio Aquarist (qui la nostra recensione). Questa volta però ci troveremo ad affrontare le paure e gli stenti nell’Europa dell’est, in piena Seconda Guerra Mondiale. Di seguito la nostra anteprima di Farmer’s Father – Save the Innocence.

Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Playway Games, è disponibile in accesso anticipato su Pc, via Steam. Buona lettura.

ANNI BUI, UOMINI DURI

Difficilmente i titoli survival pongono l’accento sul versante narrativo, e sebbene si tratti quasi sempre di un semplice incipit, solitamente risulta legato a dinamiche non particolarmente profonde. Farmer’s Father – Save the Innocence si colloca invece entro una nicchia che fa dell’ambientazione e delle vicende parte integrante di un gameplay a sua volta economizzato in base alle circostanze.

Non impersoneremo un supereroe o un sopravvissuto pronto a prendere a mazzate tutto ciò che si muove, bensì un semplice padre in fuga con moglie e figlio dalle forze dell’Asse che, appena arrivate nel paesino di residenza, iniziano ad appiccare fuochi alle case.

Un bunker non lontano dalla proprietà si rivela rifugio e speranza di vita in un’introduzione tutt’altro che priva d’emozioni. Una volta all’interno troveremo qualche sparuta vettovaglia, un letto a castello, una piccola lampada ad olio, alcuni attrezzi e un fucile con qualche colpo che servirà per procurarci il cibo e sfamare noi e la nostra famiglia.

Dato che ci troviamo dietro le linee nemiche e dobbiamo far fronte a un inverno tutt’altro che mite, gli indicatori della salute, della fame e soprattutto del freddo si riveleranno preminenti per il proseguimento della partita. Senza considerare il fatto che dovremo tenerci ben nascosti dalle pattuglie tedesche. Legna, ferro e tutto ciò che troveremo sarà stipato in una cassa che verrà usata da nostra moglie mentre noi saremo in esplorazione.

UNA RICERCA TALVOLTA FRUTTUOSA

Un compito non facile, e bisogna dire che il team di FreeMind Games si è dato parecchio da fare per rendere l’avventura di recupero e costruzione impegnativa (a tratti persino frustrante). Tali difficoltà però risultano congrue con il periodo storico di riferimento. In Farmer’s Father – Save the Innocence spesso ci troveremo a camminare guardinghi in qualche casa o capannone abbandonato.

Qui dovremo ben attenzione al mondo che ci circonda e aguzzare lo sguardo per trovare anche il più piccolo oggetto che potrebbe rivelarsi utile in seguito. Le prime fasi risultano le più complicate nella gestione della fame, e saranno via via meno scoraggianti non appena otterremo qualche animale d’allevamento che a sua volta garantirà latte, uova e altri importanti alimenti.

È importante precisare che il ritrovamento di risorse così vitali si rivelerà una vera sfida, poiché spesso dovremo dar via a vere e proprie battute di caccia. Sentiremo i loro versi ma nessun indicatore offrirà degli indizi circa la reale posizione. Nel corso del tempo, riusciremo a tirar su una vera e propria fattoria improvvisata con materiali di recupero.

Il gioco si affida alla coppia mouse+tastiera anche per le interazioni relative alla costruzione, che grazie ad un menu invero fin troppo rozzo permetteranno di edificare recinzioni e mangiatoie. A dirla tutta tanto rumore dovrebbe attirare più di uno sguardo ma almeno per il momento è possibile costruire senza farsi troppi problemi circa eventuali ospiti indesiderati.

SPARI O TI NASCONDI?

Come abbiamo detto, Farmer’s Father – Save the Innocence è un survival che non si affida al combattimento in senso stretto per la progressione della partita. Certo prima o poi capiterà di entrare in contatto con unità nemiche, e in questo caso le scelte saranno sostanzialmente due. Iniziare a sparare sperando di eliminare i soldati nemici con meno colpi possibile o scappare.

Nel primo caso rischieremo in più di un’occasione l’esaurimento delle munizioni, mentre nel secondo dovremo prepararci a una lunghissima fuga perché gli antagonisti non si arrenderanno facilmente. Per fare scorta nel caricatore potremo avventurarci in un deposito di munizioni o avere fortuna e trovare qualche scatola abbandonata in fretta e furia in qualche rudere.

Un gran peccato non poter ottenere materiali e munizioni dai corpi dei soldati abbattuti. Scelta che a nostro avviso risulta singolare visto che anche storicamente le dotazioni erano standard ed era pratica comune ricorrere al recupero dei materiali sul campo.

Le fasi d’infiltrazione in un campo nemico invece rendono bene il concetto stealth che pervade l’intera esperienza, e risulteranno di sicuro interesse per chi cerca qualcosa di più impegnato, peccato però per il fronte tecnico, che discuteremo nel prossimo paragrafo.

IL FRONTE TECNICO

Farmer’s Father – Save the Innocence offre purtroppo un comparto tecnico rozzo e decisamente raffazzonato. Gli ambienti risultano monotoni, ripetitivi e con texture a risoluzione molto bassa anche per gli standard odierni relativi alle produzioni indie. Le animazioni sono legnose, i menu talvolta poco intuitivi e i modelli dei personaggi risalgono quasi all’era della prima Playstation.

Sia chiaro, tendenzialmente non rappresenta di per sé un fattore sempre negativo, ma in questa circostanza è impossibile non notare una certa mancanza di cura per un comparto che ultimamente gode di una certa importanza anche in produzioni ben meno ambiziose.

Ovviamente ci troviamo in una fase di sviluppo dove tutto è migliorabile, pertanto il giudizio va preso per quello che offre attualmente il gioco. A nostro avviso tuttavia il comparto tecnico e nello specifico grafico costituisce uno degli elementi su cui gli sviluppatori dovrebbero concentrare i propri sforzi.

Questo perchè allo stato attuale siamo ben lontani dalla media di altre produzioni simili, e non di poco. Da segnalare anche un’importante quantità di bug: uno in particolare ci ha portato a dover ricominciare la partita poiché siamo rimasti chiusi dentro a una porta che non voleva saperne di aprirsi.

PROMESSA DA MANTENERE

Farmer’s Father – Save the Innocence è un interessante survival che a differenza di prodotti più conosciuti offre, a suo modo, una variazione sul tema. Questo ponendo l’accento su tematiche spesso trascurate all’interno di produzioni sui generis. L’esplorazione è difficile ma a tratti appagante, mentre la gestione della famiglia pone più di una preoccupazione che tende a forzare il giocatore a dare il massimo impegno per proseguire la partita. Purtroppo il tutto è sorretto da un comparto tecnico (almeno per il momento) ben al di sotto degli standard qualitativi a cui anche gli sviluppatori indie, oggi, devono confrontarsi.

Oltre a una non trascurabile quantità di bug e crash improvvisi al desktop, è la componente grafica che dovrà essere migliorata quanto prima poiché abbinata a un’interfaccia farraginosa. Allo stato attuale non ci sentiamo quindi nelle condizioni di poter suggerire l’acquisto del titolo di FreeMind Games, ma speriamo che i futuri aggiornamenti riescano a migliorare un prodotto dalle indubbie potenzialità.