Koa and the Five Pirates of Mara, recensione di un allegro e scanzonato platform che però…

Un platform tridimensionale che ci vedrà correre e saltare per tutto l'oceano di Mara

-

Il mondo degli indie è sempre ricco di novità e tante proposte interessanti. E uno dei generi più floridi (ma anche un po’ inflazionati) è sicuramente quello dei platform. Koa and the Five Pirates of Mara fa parte proprio di questo filone. Colorato e simpatico, questa graziosa produzione ci porterà in un’isola che alcuni conosceranno di già. Infatti quello che si trova nell’oceano Mara è un mondo che Chibig sta portando avanti guià da qualche anno.

Anche per Koa, la protagonista del gioco, non rappresenta un vero e proprio esordio. Infatti era già al centro dell’attenzione in quel di Summer in Mara (qui la nostra recensione), opera precedente della software house spagnola. Come quasi tutti i titoli dello studio, anche Koa and the Five Pirates of Mara è stato realizzato con il contributo dei giocatori. Ben 5.000, che hanno finanziato il gioco su Kickstarter con oltre 280.000 euro a fronte dei 30.000 fissati come traguardo iniziale.

Questa redditizia raccolta di fondi ha permesso allo studio Chibig di pubblicare autonomamente il titolo, di cui ora ci apprestiamo a parlare. Di seguito la nostra recensione della versione PS5 di Koa and the Five Pirates of Mara. Ricordiamo che il gioco è disponibile anche su Pc, PS4, Xbox One e Xbox Series X/S. Buona lettura.

I PIRATI HANNO ASSALTATO L’ISOLA, AIUTO!

L’inizio di Koa and the Five Pirates of Mara vede la giovane protagonista veleggiare verso la sua isola natia a tutta velocità. L’urgenza di questo viaggio è data dal fatto che la sua amica Mayo le ha mandato un messaggio, dicendo che l’isola è sotto attacco dei pirati e chiedendole quindi di andare in loro soccorso. Ma una volta giunta presso l’isola, Koa scoprirà che non è vero che gli amici sono in pericolo, in quanto l’attacco dei pirati risulta già terminato.

Questi malvagi furfanti però hanno lasciato una scia di terrore e distruzione sull’isola tanto amata. Per porre rimedio a queste ripetute scorribande, Koa si troverà invischiata in una gara per eleggere il nuovo capo pirata. Per diventare la nuova leader dei bucanieri dovrà dunque superare una serie di sfide dislocate sulle isole limitrofe, ognuna gestita da un componente della ciurma di pirati.

La trama del gioco è piuttosto lineare, e perlopiù un semplice e plausibile pretesto per far girovagare Koa con la sua nave verso le altre isole. Non aspettatevi colpi di scena o intrecci strani, Koa and the Five Pirates of Mara vuole raggiungere un pubblico di giovani e giovanissimi. Quindi tutto ciò che in cui ci potremo imbattere durante la trama saranno alcune divertenti battute e una storia di amicizia semplice e “pulita”.

Peccato che l’assenza della lingua italiana precluda alla maggior parte dei nostri ragazzi la possibilità di capire cosa stia succedendo nel gioco. Sono assenti anche i sottotitoli, che avrebbero potuto colmare la mancanza dell’audio della lingua italica. Comprendiamo che certe scelte siano dettate dal budget ridotto e non ci possiamo crucciare più di tanto. Resta il fatto che una gran fetta del mercato locale di varie nazioni sarà tagliata fuori.

SALTA E RACCOGLI, RIPETI E POI RIPETI

L’allegra e spensierata cornice di Koa and the Five Pirates of Mara fa da contorno al fulcro del gameplay, che è quello dei più classici platform. Con accurata perizia dovremo superare innumerevoli ostacoli e librarci in aria per raggiungere le varie piattaforme, al fine di terminare il percorso stabilito. Durante questi tragitti potremo raccogliere delle conchiglie che rappresentano la valuta del gioco.

Grazie a queste sarà possibile comprare diversi vestiti per la nostra protagonista, oltre che svariati zainetti per portare con noi il piccolo Napopo. Se invece punteremo a terminare le gare il più velocemente possibile arriveremo a fregiarci di diverse medaglie (bronzo, argento e oro). Esse tuttavia non ci frutteranno nessun tipo di premio, se non la gloria imperitura nei tempi futuri.

Se cercate di far tutto velocemente fate attenzione poichè i checkpoint presenti sono pochi, e dovrete essere piuttosto abili per ottenere i vari riconoscimenti. Per fortuna vi è anche una modalità semplificata in cui ci sono più punti di ripartenza, e dove il ritmo sarà meno esagitato. Comunque sia preparatevi a una certa ripetitività di fondo. A fronte di un gran numero di isole, diverse di esse risulteranno molto, troppo simili fra loro.

Questa ripetitività di fondo aumenterà progressivamente, avanzando nel gioco. Infatti non è stata inserita alcuna variazione sul tema, cosa che porterà l’entusiasmo iniziale a esaurirsi velocemente. Oltretutto il livello di difficoltà non è proprio omogeneo, visto che troveremo delle fasi molto più impegnative di altre. Per i giovani giocatori certe sequenze di salti e scatti potrebbero risultare davvero ostiche.

UN PO’ SCOMODO DA GIOCARE…

I comandi da utilizzare sono pochi e semplici. Purtroppo però gli sviluppatori li hanno voluti complicare in diversi modi. Partiamo dicendo che probabilmente gli stessi ragazzi di Chibig non hanno mai provato il gioco su PS5. Altrimenti non si spiega come possano aver pensato di assegnare (di default) alla corsa il tasto quadrato e al salto la X.

Dato che praticamente tutti i salti andranno fatti correndo, vi troverete a schiacciare il tasto quadrato con la punta del pollice, mentre dovrete usare la seconda falange per fare i salti. Una configurazione che più scomoda non si può! Fortunatamente nella schermata iniziale del gioco potremo modificare i tasti e creare una mappatura molto più adatta e facile da utilizzare.

Ricordatevi della presenza di questa possibilità, nel caso doveste incontrare questo problema. Ma oltre a ciò gli sviluppatori hanno voluto complicarci la vita anche in un altro modo. Infatti hanno avuto la splendida idea di inserire il salto lungo. Bello e utile, se non fosse che per eseguirlo dovremo prima fare una serie di strane e complicate azioni.

Per essere più precisi dovremo per prima cosa spiccare un salto. Poi, mentre stiamo cadendo, eseguire un rotolamento (e anche per far questo il timing è piuttosto strano e difficile da azzeccare) e, infine, mentre stiamo rotolando fare un altro salto, che a questo punto diventerà più lungo degli altri. Semplice e immediato, no?

… MA ALMENO CARINO DA VEDERE E SENTIRE

Come accennato la grafica di Koa and the Five Pirates of Mara è molto gradevole e si rifà, dichiaratamente, alle animazioni e allo stile del mitico Studio Ghibli. Il risultato finale è un colorato e tenero mondo anime-style con personaggi molto particolari e simpatici. Le problematiche a livello tecnico sono pochissime, come dei micro-stuttering in alcuni elementi delle fasi platform, ma sono fenomeni piuttosto rari e che non disturbano più di tanto.

Anche le musiche sono curate, piacevoli e non mancano di varietà. Ci accompagneranno in tutta l’avventura di Koa come un gradevole sottofondo, sia mentre esploriamo l’oceano che mentre ci mettiamo alla prova nelle gare contro i diversi pirati. La già citata mancanza di lingua italiana sarà uno scoglio non indifferente per chi vuole provare questo titolo, in particolare per le nuove generazioni che non hanno confidenza con l’inglese.

POTREBBE DARE SODDISFAZIONI

Koa And The Five Pirates è un platform con una grafica tenera e delicata, che richiama il mondo anime e pesca a piene mani dallo studio Ghibli. I percorsi e le isole da visitare sono in buon numero, anche se piuttosto ripetitive. Dopo alcune ore di gioco la mancanza di alternative nel gameplay si farà sentire e potrebbe spingere i giocatori a cambiare gioco. E per di più la difficoltà con picchi inaspettati potrebbe scoraggiare i giocatori più giovani, che rappresentano il vero target di questa produzione. Peccato che lo studio Chibig non sia riuscito a confermare le capacità mostrate con Summer in Mara.

Pregi

Grafica stile anime molto graziosa e delicata. Gameplay semplice e lineare come la storia. Adatto a un pubblico giovane...

Difetti

... Anche se certi picchi di difficoltà rimangono inspiegabili. Ripetitività di fondo ed eccessive complicazioni dei comandi, anche per fare un semplice salto lungo.

Voto

6