Turbo Overkill, recensione di un nuovo erede della tradizione FPS-retrò
Quando la voglia di truculenti massacri in stile retrò chiama, si può solo rispondere. Al fuoco
Ancora una volta ci troviamo a ricalcare le orme lasciate dai principali esponenti del genere FPS. Icone come il Doom Guy e William (BJ) Blazkowicz sarebbero fieri di questo nuovo shooter “turbo cyberpunk” vecchia scuola. Eppure, per quanto il mercato sia saturo di giochi di questo genere, Turbo Overkill riesce a guardare oltre. Oltre i film a cui si ispira, oltre agli sparatutto che omaggia. In generale va semplicemente oltre, e lo fa con uno spettacolare stile da videocassetta anni ’80.
Trigger Happy Interactive è il nome della software house indie che in barba alle difficoltà ha saputo dimostrarci quanta passione e nostalgia possano ancora oggi regalarci queste produzioni “d’altri tempi”. Affrontiamo dunque insieme massacri e carneficine in questa recensione della versione Pc di Turbo Overkill. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Apogee Entertainment, lascerà domani la fase di accesso anticipato, debuttando anche su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura.
“POSSO GIOCARE PAPÀ?”
Nuovo distopico futuro, nuova IA impazzita a causa di un virus. Sembra proprio questo il destino da cui proprio non possiamo scappare. Stavolta però Turbo Overkill aggiunge del suo, con dei tratti originali e velatamente misteriosi in grado di attirare la nostra attenzione, da tempo avvezza a premesse come questa. La nostra missione sarà “semplice”. Dovremo eliminare il controllo dell’IA “Syn” da una città in stile cyberpunk. Come? Bruciando letteralmente i fulcri dei suoi core, lasciandoci un’ovvia scia di sangue alle spalle.
Questi luoghi saranno terminali da “purificare” posti alla fine di ogni livello. Con l’avanzamento inoltre scopriremo anche alcuni dettagli sul passato del nostro anti-eroico protagonista, Johnny Turbo, che celerà ben più di un segreto sotto quella corazza, un mix tra innesti e pelle strappata. Per non parlare della motosega retrattile nascosta nella gamba, un gran citazione al mondo del cinema che non può che farci ricordare quella legata al braccio di Bruce Campbell in The Evil Dead 2 (1987).
Con i cinque livelli di difficoltà disponibili, tutti potranno dimostrare il proprio valore senza subire delle amputazioni nella vita reale. Difficoltà più alta equivarrà a danni subiti maggiori, meno salute sparsa nelle mappe e velocità dei proiettili moltiplicata. Noi che a produzioni di questo tipo siamo piuttosto avvezzi, ci siamo subito lanciati con la difficoltà “Street Cleaner” (quella di mezzo, che corrisponde a “difficile”), e ci siamo divertiti come matti.
La campagna è sicuramente il fulcro dell’esperienza cafonissima offerta da Turbo Overkill ma, nel caso non vi bastasse, potrete sempre lanciarvi in una per nulla scontata modalità a orde infinita. Non il solito riempitivo però, ma con mappe, nemici e potenziamenti variabili. Integrato nel titolo risulta anche il workshop di Steam, dal quale potremo scaricare e votare con facilità i livelli creati dalla comunity. Gradita inoltre la possibilità di “definire” la nostra esperienza di gameplay con varie opzioni e regolazioni, compresa la “porta sviluppatori”.
L’ARMA? SONO IO L’ARMA…
La prima cosa che noteremo in Turbo Overkill sarà la strafottenza del nostro alter ego cyber-umanoide, oltre allo spiccato carattere del team di sviluppo alle “sue spalle”. Le citazioni ai classici FPS quali Doom e Wolfenstein si sprecheranno, così come verrà strizzato l’occhio a qualche cult cinematografico e d’animazione. Nel giocato però ritroveremo quella magia che ci ha cresciuto come esseri umani sani di mente, tra un truculento massacro e l’altro.
Il gameplay saprà mettere le cose in chiaro fin da subito. Questa è la vecchia scuola, non ci si ferma mai… Il controllo di Johnny sarà estremamente preciso, soprattutto nei movimenti aerei, con un “attrito” negli spostamenti che rasenterà lo zero. Andrà comunque fatta un po’ di pratica nelle fasi iniziali, considerando la velocità di spostamento standard più elevata del normale, proprio come nei vecchi classici. Un piccolo colpetto di tastiera potrà quindi spostarci “più del dovuto”. Ma tranquilli, in qualche ora farete vostro questo frenetico gameplay.
Turbo Overkill mostrerà un gunplay eccentrico, fatto di doppie armi, lanciamissili, mitragliatrici sorridenti e alcuni classici del genere come la doppietta. Tutte avranno un fuoco secondario peculiare. Una mitragliatrice che diventa lanciafiamme? Sì. Pistole con una modalità “smart” con auto-aggancio (come quella in Titanfall 2), la possibilità di lanciare via una delle due mitragliette per passare al fuoco concentrato e così via. Poche armi, ma davvero buone.
Munizioni e salute fluttueranno in giro: una classico del genere che non poteva certo mancare. Stessa cosa per quanto riguarda i livelli segreti, che si potranno sbloccare raccogliendo i collezionabili scaltramente nascosti in ogni livello. Ottimo anche il design dei livelli, variegato e ricercato, sintomo di una lavorazione nel “dietro le quinte” svolta con passione ed esperienza nel genere. Molto divertenti infine la svariate fasi platform, costruite su livelli parzialmente distruttibili e dall’accentuata verticalità.
UNA PIOGGIA DI BIT INSANGUINATI
Vi è un’ottima varietà di nemici in Turbo Overkill, dai classici fucilieri ai “combattenti” corpo a corpo. Alcuni avranno particolari modi di attaccarci, con scatti, piogge di fuoco dall’alto o campi di plasma che mineranno il terreno. Nulla che non sia stato già visto in un Doom certo, ma l’impegno nell’offrire qualcosa di nuovo si percepirà. Altre abilità nascoste inoltre ci aiuteranno a sfoltire i nemici. Esse verranno sbloccate, acquistate o potenziate attraverso i vari negozi disseminati lungo il percorso.
Ogni nostro arto potrà contenere diversi moduli di potenziamento, che andranno ad aggiungere effetti extra. Rubavita nei danni arrecati della motosega nella gamba, grappoli di granate aggiuntive nei missili da braccio e altre varietà di scelte da combinare a piacimento. Lanciarsi in scivolata, tranciando tutti con una potente motosega resta comunque la migliore scelta per decimare gli avversari.
Abbiamo sinceramente apprezzato lo stile grafico di Turbo Overkill, composto da una “grana” pixellata che solo da vicino può essere notata, similmente come visto in Prodeus o più esageratamente in Compound (qui la recensione). Nota di merito anche alla colonna sonora, con “battiti” hard rock e tecno di qualità, tutti riuniti sotto un tema che definiremo “cyber-disco anni ’80”. Graditi inoltre i numerosi piccoli dettagli come la distruttibilità generale e le interiora dei nemici che goccioleranno anche dal soffitto.
Sul lato tecnico nessun problema. Precisione nei controlli elevatissima e framerate granitico praticamente in ogni situazione, anche attraversando decine di budella nemiche in scivolata. Giusto qualche rarissimo e impercettibile calo di frame in alcuni punti di passaggio, ma nulla che intacchi un degno FPS vecchia scuola. Menzioniamo però le posizioni di alcuni collezionabili “rotti”, posti in luoghi insensatamente circondati di morte dai quali l’unica via di uscita sarà il riavvio del livello. In altre sezioni invece potremo perderci facilmente.
DA AVERE ASSOLUTAMENTE
Il team di Trigger Happy Interactive è riuscito a confezionare un prodotto di qualità, degno di sedere al fianco dei padri del genere, seppur in un modo tutto suo. Citazioni, fantascienza, originalità e litri di sangue contornano un pacchetto di cafonaggine frenetica e divertente che porta qualcosa di nuovo a una delle formule più presenti (se non abusate) sul mercato videoludico. Se una motosega nella gamba non vi attirerà a sufficienza, sappiate che ad aspettarvi non sarà solo una sorprendente trama e un gameplay alla vecchia scuola, ma anche un comparto grafico lievemente pixellato ma perfettamente retrò.
Così come la colonna sonora. Ancora qualche giorno separa Turbo Overkill dalla sua release definitiva, ma anche in questi ultimi strascichi della fase di accesso anticipato risulta pienamente godibile. Un massacro in piena regola con delle sane dosi di shooting e platform adatte a tutti. Le varie difficoltà sapranno mettervi alla prova, ma se come noi siete pratici del genere, vi consigliamo di partire a difficile per un maggiore divertimento. Da giocare a mani basse.
Pregi
Trama per nulla marginale. Gameplay frenetico ed estremamente preciso nei controlli. Armi e animazioni curate da un grande spirito di iniziativa. Colonna sonora e grafica pixellata sono una gioia per occhi e orecchie, di nostalgici e non. Design di mappe, nemici e platform ben studiato e variegato...
Difetti
...anche se alcune sezioni richiederanno una minuziosa attenzione ai dettagli per non smarrirsi. Qualche arma extra avrebbe fatto piacere. Alcuni collezionabili "rotti".
Voto
9-