Abbiamo perso il conto delle volte in cui, con nostalgia, abbiamo ricordato i cari vecchi tempi in cui dei dinosauri poligonali terrorizzavano i nostri pomeriggi su Dino Crisis. Ancora oggi, (almeno per noi degli anni ’90), quella passionale voglia di vendetta ancora non si è “estinta”. Un valido motivo dunque per buttarsi a testa bassa su un moderno TPS PVE/PVP, pieno zeppo di creature che dovremo aiutare a diventare carburante fossile.
Exoprimal nasce dall’idea del colosso giapponese Capcom di differenziarsi dai suoi precedenti titoli. Scegliendo questa volta i dinosauri come “minaccia” per sperimentare un nuovo tipo di “confronto” primordiale. A partecipare al progetto c’è anche Hiroyuki Kobayashi, pianificatore del primo Dino Crisis e produttore del secondo. Questo titolo però è dichiaratamente scollegato dalla tanto amata saga horror, anche se abbiamo sollevato un sopracciglio su qualche rimando. Chissà…
Intanto gettiamoci a capofitto su Exoprimal con la recensione della versione Pc. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dalla stessa Capcom, è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X/S. Buona lettura.
ATTENZIONE, (M)ORDE…
Nel 2040 il mondo sta vivendo una letterale estinzione di massa a causa di svariate anomalie spaziotemporali. Da questi misteriosi portali vengono espulsi a frotte centinaia di mortali predatori del cretaceo, assetati di sangue e distruzione. Con il mondo ormai da anni allo sbaraglio, faremo la conoscenza di uno dei molti sparuti team di exo-combattenti (i piloti delle exo-corazze), denominati “Hammerhead”. I nostri protagonisti però, impegnati in una delle tante missioni di pattuglia e salvataggio, si ritroveranno in avaria per poi precipitare sull’isola di Bikitoa.
Da li a poco scopriremo che l’intera isola è stata “sequestrata” dall’IA Leviathan, sguinzagliata dal governo per arginare l’apocalisse giurassica. Tuttavia quest’entità, ormai auto-elevatasi a divinità, ci userà come marionette per raccogliere dati con simulazioni di guerra fra exo-combattenti e dinosauri. Bloccando anche i nostri protagonisti in un loop di simulazioni mortali con il solo, apparente scopo di raccogliere previsioni e statistiche belliche. Da qui l’inizio di Exoprimal…
La narrazione ci terrà nascosti molti interrogativi, sparsi in una matassa di “caselle” da sbloccare. Una “mappa” invece ci mostrerà tutte le informazioni raccolte. Missione dopo missione sbloccheremo nuove caselle, facendo così luce sulle molte domande e i misteri riguardo l’IA, l’isola e l’origine dell’anomalia temporale. Nel frattempo però dovremo competere in partite 5v5, stando agli ordini di Leviathan. O si vince o si muore. Nessuna pressione…
Exoprimal ci darà la possibilità di scegliere fra partite PVE, PVP e “casuali”. La struttura di gioco prevede la competizione di due squadre di cinque exo-combattenti in due linee temporali diverse, ognuna con le stesse missioni. La squadra più veloce a completare gli obiettivi arriverà all’evento finale in “vantaggio”. Nell’ultima prova dovremo difendere zone, trasportare cargo o uccidere vari obiettivi boss. In questo caso nella stessa linea temporale della squadra avversaria. In PVE invece non sarà previsto questo incontro finale.
CHI PRIMA ARRIVA…
Sicuramente le buone idee messe sul tavolo da Capcom si fanno apprezzare, anche se in un contesto “calderone” ripieno di tanti elementi ispirati a varie produzioni competitive. Lo stile “esagerato” della casa di sviluppo nipponica sarà riconoscibile fin da subito. Dalle animazioni iperboliche alla narrazione ironica e sfacciata, fino all’esplosiva azione su schermo. Tutti elementi classici dell’esperienza del noto studio giapponese.
Se dovessimo fare un paragone immediato dell’esperienza generale di Exoprimal, potremo dire che è la riuscita fusione fra mondi diversi. Il gameplay di Anthem, Devil May Cry e la serie Lost Planet si uniscono, sfociando in sfide ispirate a vari titoli competitivi sui generis, con una certa influenza tratta dal titolo Blizzard, Overwatch. Nel complesso, quasi tutti gli elementi si incastrano a dovere fra loro. I dinosauri poi non si possono non amare. Forse per la loro scarsa presenza nel mercato videoludico degli sparatutto.
Non possiamo negare che uno dei punti forti della produzione siano a mani basse le exo-corazze. Infatti è stato svolto un lavoro di qualità per renderle tutte differenti e adattabili ai gusti di ogni giocatore. Nessuna è uguale ad un’altra, ma tutte risultano interessanti e appaganti, sia quelle adatte al combattimento ravvicinato che quelle armate per la distanza. Le classi disponibili sono Assalto (con quattro scelte) Colosso e Supporto (con tre scelte l’una).
Abbiamo testato le varie armature di Exoprimal, divertendoci con tutte. Alcune saranno più indicate per il crowdcontrol, mentre altre faranno danni più concentrati. Da non sottovalutare inoltre le exo-corazze di supporto che, a nostra sorpresa, sono state in grado di competere anche in termini di danni, oltre che in cure. Una variazione al genere non da poco. Indipendentemente dalla classe scelta ogni giocatore quindi potrà sentirsi utile, senza doversi per forza sacrificare per il bene della squadra.
SQUID GAME, MA CON LE ARMI E I DINOSAURI
Exoprimal avrà una continuità narrativa basata sull’esperienza raccolta, livello dopo livello, con una progressione simile a quanto visto su Rainbow Six Extraction (qui la recensione). Allo stesso modo infatti anche le singole armature avranno un loro pass di ricompense in “linea retta”, da sbloccare con l’utilizzo. Nuove skin per armi e corazze, moduli di potenziamento e equipaggiamenti di sopravvivenza ausiliari tra i vari sbloccabili. Scarno invece il “pass ricompense” non premium. Visti i 60 euro necessari per l’acquisto del gioco base, poteva certamente offrire di più…
I moduli in particolare vanno a potenziare armature e abilità, sia generiche che uniche per il modello di exo-corazza. Prediligere una sola armatura può sviluppare uno sbilanciamento in fattore sbloccabili non indifferente. Cosa che nel PVE potrebbe anche tornare utile, ma nel PVP invece potrebbe causare non pochi squilibri alle partite. Abbiamo notato più volte quanto un combattimento alla pari fra giocatori sia risultato piuttosto raro, con probabilità di rimonta spesso nulle.
Su Exoprimal quasi ogni contenuto estetico sarà acquistabile con i soldi ottenuti da missioni, ricompense exo-corazze e pass. Una buona presenza di skin fra armi e corazze darà una sufficiente spinta alla longevità del titolo, mentre al resto ci penseranno i filmati e i contenuti della trama. Le mappe di gioco sembrano essere limitate a poche location, distese lungo un percorso attraversabile “di corsa” e senza il minimo interesse da parte del giocatore.
Ci sarebbe comunque piaciuto vedere una maggiore cura nella distruzione ambientale. Qualche albero cadrà e i veicoli caricati dai dinosauri esploderanno, ma il resto rimarrà impassibile ai nostri colpi. Sul fronte gameplay invece tutto risulta immediato, divertente e accattivante. Dai controlli base all’uso delle varie e fantasiose skill delle exo-corazze. Alcune armature saranno più adatte agli scontri di massa, ma in generale sarà sempre intrigante sperimentare nuovi approcci.
“OBJECTS IN MIRROR ARE CLOSER THAN THEY APPEAR”
Tecnicamente Exoprimal non può farci lamentare. Il motore grafico RE Engine, (lo stesso usato in Devil May Cry 5, Monster Hunter Rise, e Resident Evil Village) vanta una “leggerezza” non indifferente. Nonostante il meraviglioso caos su schermo non abbiamo mai riscontrato alcun rallentamento, con un framerate granitico. Si potrà inoltre notare la riconoscibile “grana grafica” del motore di gioco. Questa si concentrerà nel “popolare” le mappe di dettagli nelle immediate vicinanze. Invece nelle armature noteremo talvolta una definizione minore su alcune parti.
Le animazioni delle varie skill delle exo-corazze sono comunque degne di nota e mai riciclate. Questione differente per i dinosauri, che nonostante alcune variazioni nelle movenze restituiranno un effetto visivo di simil genere Musou. Dettagli che però saranno facilmente ignorabili durante le partite. Questa produzione infatti è riuscita a farci tornare bambini, come fossimo Jaeger contro Kaijū, (Pacific Rim, 2013) divertendoci senza mai farci soffermare sul realismo di qualche dettaglio lasciato al caso.
Il punto debole di Exoprimal sembra essere un sentito sbilanciamento nel PVP, così come negli upgrade delle armature, non separati per le due modalità. Gli scudi schierabili dalle exo-corazze potranno essere annientati con poco, sparpagliando ovunque le squadre meno reattive e complici fra loro. La cooperazione sarà fondamentale ma a volte, nonostante l’impegno, non sembrerà sufficiente. Non senza la presenza delle exo-corazze più gettonate almeno.
Ci sarebbe piaciuto anche poter skippare singoli dialoghi al posto dell’intera scena nelle schermate di dialogo alla “Metal Gear”. Sul fronte contenuti invece, nonostante la sua unica modalità ad obiettivi variabili, non ci siamo mai stancati. Ammettiamo però che sentirci complici di una grande simulazione ci ha in parte fatto sentire dentro un “gioco all’interno di un gioco”, privandoci di quella primitiva sensazione di reale confronto “carne contro carne” che desideravamo.
DA AVERE SENZA RISERVE
Exoprimal è un esperimento “calderone” con tanti elementi ibridati dai multiplayer moderni, condito da orde di infiniti e sanguinari dinosauri che, in qualche modo, sanno sempre rendere felici tutti. Nella sua singola modalità con storia la produzione Capcom è riuscita a farci giocare e divertire anche in PVP, con competizioni di velocità e abilità parallele e stimolanti. La frustrazione raramente sarà di casa, lì dove anche una sconfitta ci farà progredire con esperienza lungo la fitta e fantascientifica trama interdimensionale. La punta di diamante del gioco sono certamente le exo-corazze, curate e ben definite sia nella scelta delle skill che nella qualità delle animazioni, mai riciclate.
I ruoli sono ben definiti ma stavolta tutti possono contribuire alla pari, soprattutto la classe supporto. Le partite ad obiettivi fortunatamente non stancano, complici gli eserciti di (futuri) fossili in movimento che è sempre appagante veder esplodere come pop corn. Un pass ricompense scarno con i 60 euro di gioco base ci ha fatto storcere il naso, ma nel complesso l’esperienza è molto positiva. Qualche sbilanciamento possiamo sopportarlo alla fin fine. Dopotutto parliamo di una delle poche (se non l’unica) esperienza sparatutto divertente ed esagerata contro i nostri amati dinosauri presente sul mercato.