Bentornati amanti (e non) dei gestionali. Oggi vi parleremo di una piccola e spiritosa produzione indie, dal grande potenziale. One Military Camp, il cui genere “organizza ed evolvi” saprà tanto divertire quanto stimolare il lato ossessivo-compulsivo insito in ciascuno di voi. Non avremo solo finanze da gestire e militari da addestrare, ma anche una guerra da ribaltare, confine dopo confine.
Dietro a questo affascinante progetto troviamo Abylight Barcelona, un piccolo team spagnolo che da quasi 20 anni si dedica allo sviluppo di videogiochi. Le collaborazioni, tra gli altri, con Apple e Nintendo non possono che aver giovato allo studio per quello che, dichiaratamente, costituisce il loro progetto più ambizioso. Andiamo quindi a scoprire One Military Camp in questa recensione.
Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Abylight Studios, si è lasciato alle spalle da qualche giorno alcuni mesi di accesso anticipato ed è ora disponibile (nella sua versione 1.0) esclusivamente su Pc, via Steam ed Epic Games Store. Buona lettura.
BORN TO KILL…
Anticipiamo che abbiamo potuto testare ben due versioni di One Military Camp. Nello specifico la 0.9.9.6 e la versione release 1.0 (in anteprima). In entrambi i casi ci siamo potuti godere uno spensierato gestionale militare (per quanto paradossale possa sembrare questa frase), che ci ha affidato l’addestramento di nuove reclute e la gestione delle finanze di uno stereotipato campo militare. Non solo controllo e sviluppo però, stavolta avremo anche una mappa di guerra da riprenderci!
Il malvagio Dragar ha infatti conquistato ogni regione della mappa mondiale, e con lui altri “classici malvagi” leader predominano sui vari appezzamenti di territorio, offrendo circa un centinaio tra missioni e obiettivi da completare a suon di battaglie. Oltre a una campagna con varie storyline inoltre, avremo anche una modalità sandbox. Con questa potremo sbizzarrirci tra la scelta di eroi, nemici, mappe e tutti i dettagli del mondo di gioco.
Ad accoglierci nel nostro One Military Camp ci sarà il sergente Hawkins (o per tutti noi Hartman), il quale ci introdurrà al gioco in stile visita guidata, alle basi della leadership. Un vero e proprio tutorial dunque. Nulla di troppo tedioso o frustrante, considerando le ore richieste per completarlo. Anzi, la nostra guida è stata irriverente e concisa, oltre che chiara. Cosa non scontata per questo genere videoludico. L’inizio della campagna e la fine del tutorial saranno ben connessi, con il sergente sempre pronto a “saltare fuori” con le giuste indicazioni.
Tutto parte dalla scelta delle reclute, che arriveranno con cadenza sempre maggiore ad affollare la hall di accettazione. Dovremo valutare fin da subito quelle migliori, scegliendo i cadetti in base alle statistiche più alte in loro possesso, fra cui forza, precisione, intelligenza e agilità. Alcuni vanteranno degli speciali bonus o malus (talvolta entrambi) che renderanno unico quel cadetto. Starà a noi quindi scegliere il meglio del meglio per il nostro campo di addestramento!
UN GRANDE FORMICAIO MILITARE
One Military Camp ci lascerà presto gestire autonomamente l’intero campo. La prima raccomandazione del nostro irriverente sergente sarà quella di non finire i fondi a disposizione. Tale evento infatti porterà alla sconfitta e al riavvio della campagna (o del checkpoint). Sarà comunque semplice destreggiarsi fra le molteplici finestre di gioco, grazie a un’organizzazione dell’interfaccia che si dividerà fra avvisi pop-up e colori di facile apprendimento.
Più lenta invece sarà la masterizzazione dell’insieme di tutti i cadetti che andremo a selezionare. Per ognuno infatti potremo impostare degli obiettivi, o semplicemente indirizzarli nelle varie attività base del gioco. Manutenzione ad esempio richiederà forza, la cucina agilità, le ricerche intelligenza e così via. L’aumento delle abilità dei cadetti ci ha ricordato quanto visto in Fallout Shelter nel quale, attraverso varie stanze, potevamo aumentare singole statistiche.
In One Military Camp, una volta raggiunta una certa abilità nelle quattro statistiche, i nostri allievi potranno essere impiegati in specializzazioni sempre più “importanti”. Per diventare spie ad esempio servirà agilità e intelligenza, per la promozione a carristi invece serviranno precisione e forza, e così via. Tutti questi dettagli sono inoltre comodamente organizzati per colore, rendendo immediata la fruibilità del tutto.
Apprezzata anche la possibilità di poter cambiare i connotati ai nostri soldati, con varie opzioni di personalizzazione estetica, nome compreso. Le loro routine saranno autonome, come nutrirsi, dormire, divertirsi. Tutto negli appositi edifici, similmente a quanto visto in Frostpunk. Potremo inoltre ruotare o spostare ogni struttura nelle quattro direzioni, in ogni momento, liberamente.
LA GUERRA SARÀ L’ULTIMO DEI PROBLEMI
Nel gameplay di One Military Camp non manca proprio nulla. I comandi saranno i classici dei gestionali. Potremo “accedere” alle strutture e selezionare singoli cadetti. Ognuno mostrerà con un segnale “ad arco” le sue destinazioni di appartenenza, come la propria casa e la struttura in cui si sta allenando. Questo ci tornerà sempre utile per gestire con semplicità i loro spostamenti. A nostro parere però la possibilità di creare “squadre” in cui inserire dei prescelti avrebbe reso ancor più semplice la gestione di tanti singoli individui.
Molto interessante il fatto di poter utilizzare il microfono per “motivare” le reclute, funzione certamente originale che ci ha riportato ai tempi di Tom Clancy’s End War. Durante le nostre partite inoltre siamo stati pienamente coinvolti dallo stile cartoon e leggero del titolo. I dettagli sono ben fatti e sempre piacevoli da osservare, come le varie attività dei soldati. Possiamo aggiungere che nei modelli umani abbiamo ritrovato uno stile grafico affine con il celebre battle royale Fortnite.
Non abbiamo inoltre riscontrato problemi tecnici di alcun tipo durante le nostre ore di relax su One Military Camp. Mantenersi al passo con l’evoluzione generale e gestire al meglio le finanze sarà indubbiamente una bella gatta da pelare, ma con un po’ di attenzione si potranno mettere in riga tutti gli abitanti del campo. Occhio però a non spingersi troppo oltre con il reclutamento, altrimenti diventerà complicato gestire gli stipendi…
Davvero piacevole e colorata la grafica, non avida di dettagli e ancor meno “pigra” di icone utili all’accessibilità per chiunque. I ragazzi di Abylight Barcelona hanno proprio pensato a tutto. Nonostante un tutorial creato ad arte, con qualche dettaglio dovremo ancora fare pratica. Il libro delle finanze ad esempio ci aiuterà nel gestire uscite ed entrate ma forse, con tanti singoli elementi da gestire, un’icona “ad occhio” avrebbe reso più facile la ricerca e la gestione di un vero e proprio formicaio.
DA AVERE SENZA RISERVE
Con questo suo ambizioso progetto, il team di Abylight Barcelona ci ha saputo dimostrare la propria passione e competenza in materia di gestionali. One Military Camp infatti riesce a offrire un ottimo mix fra la spensieratezza di un Planet Coaster, la “sopravvivenza” di un Frostpunk e l’immediatezza di un Fallout Shelter. La possibilità di poter riconquistare la mappa mondiale a suon di incarichi, inoltre, ci invoglierà a dare il meglio di noi stessi. Soprattutto visto e considerato che potremo contare su una gran personalizzazione, anche solo per spostare o ruotare le strutture a nostro piacimento.
I più “libertini” potranno sempre contare sulla modalità sandbox, con la quale potranno regolare il proprio mondo, i propri campioni e i futuri avversari. Il tutto mantenendo lo stesso divertimento offerto dalla modalità campagna. L’unica cosa che ci ha un pochino ostacolato è stata l’ardua gestione (a dispetto di un’interfaccia tutto sommato parecchio intuitiva) delle tante singole reclute nei loro compiti, seppur svolti in autonomia. Il titolo si pone completo di ogni icona e aiuto possibile all’utente, anche se ad alti livelli soprattutto la gestione finanziaria sarà tutt’altro che semplice. Ottimo lavoro in ogni caso!
Pregi
La campagna, con le sue missioni di guerra, allunga la longevità in modo naturale. Un gestionale semplice e immediato, completo di tante opzioni utili. Esperienza vivace e rilassante. Tecnicamente privo di difetti. Tanti soldati autonomi nelle loro attività...
Difetti
...che talvolta, nonostante gli utilissimi menù con pannelli a scomparsa, possono diventare tediosi nella gestione dei singoli individui sparsi nel campo; la possibilità di creare "gruppi" o squadre avrebbe facilitato la loro gestione.
Voto
8,5