Con l’uscita di Diablo IV (qui la nostra recensione) è implicito fare una considerazione sul genere hack & slash, comunque ben rappresentato anche da titoli come Grim Dawn, Titan Quest, Path of Exile. Che il re Diablo II sia e rimanga tale di dubbi ce ne sono pochi, ma nel complesso quello che conta per il genere non è solo quanto si mena, o la scia di sangue che ci si lascia dietro.Ma anche l’ambientazione e la componente narrativa, una certa libertà nello sviluppo della build desiderata e un mondo che risulti congruo ma dove la sfida incarna anche un sano divertimento. Libertè, di cui parleremo oggi, è una proposta decisamente atipica che si inserisce in un panorama piuttosto definito.
Sviluppato dallo studio indie polacco Superstatic, si tratta di un arpg hack and slash roguelite che combina l’azione con meccaniche da deck builder. Il tutto viene impreziosito da una cornice dark fantasy sullo stile di H.P. Lovecraft, in una Parigi di fine settecento e all’ombra della rivoluzione. Tanta carne al fuoco quindi, che valuteremo nel corso di questa recensione di Liberté. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Anshar Publishing, è disponibile esclusivamente su Pc, via GOG, Epic Games Store e Steam, dove recentemente si è lasciato alle spalle una discreta fase di accesso anticipato. Buona lettura.
UNA RIVOLUZIONE… RIVOLUZIONATA
Non volendo offrire troppe spiegazioni su una componente narrativa che ha il suo fascino e che l’utenza amerà certamente scoprire in proprio, possiamo dire che Libertè inizia nel 1789, nel bel mezzo della Rivoluzione francese. I primi passi (che compieremo accompagnati da un tutorial discretamente approfondito ma non eccessivamente prolisso) offriranno lo spaccato del classico personaggio privo di memoria.
Certo si tratta un cliché piuttosto semplice ma nel complesso funziona, anche perché le similitudini finiscono qui. Presto infatti scopriremo di essere stati scelto da un’entità di grande potere che parla con amore, ma che in più di un’occasione pare essere tutt’altro che interessata al bene dell’umanità. Lady Bliss, questo il suo nome, è un essere cosmico e antico giunto sul nostro pianeta in un momento davvero infelice.
Scambiata per una mostruosità (su cui non scommetteremmo) cade sotto i colpi di rivoltosi e regnanti, e saremo noi ad assumere l’incarico di riportarla allo splendore che le compete. Da lì partirà una rincorsa in cui oltre all’incarico principale avremo la possibilità di aiutare svariate forze in campo, a loro volta guidate da altri personaggi con cui interagire.
Una struttura insolita per un hack & slash, tanto che in più di un’occasione ci è parso che Libertè sia tendenzialmente più vicino al genere dei giochi di ruolo d’azione. A conferma di questo troviamo scelte che privilegeranno una delle fazioni in campo e molta cura nella caratterizzazione dei personaggi. Dialoghi e storia sono inoltre supportati da uno stile artistico dei ritratti che risulta soddisfacente e interessante per lo sviluppo della trama.
PANE AL PANE, SPADA ALLA SPADA
L’elemento action in Libertè si respira appena entrati in gioco, ma anche per quel che riguarda la componente deck builder il ghiaccio viene rotto praticamente subito. Inizialmente quest’ultima potrebbe apparire un po’ astrusa, tuttavia dopo un giusto periodo d’ambientamento risulterà fin troppo semplice e anzi, per sua stessa natura lineare e troppo poco ardita. Il gioco infatti mette a disposizione vari mazzi di carte che includono attacchi speciali, uso di abilità e pozioni curative.
Assegneremo a ogni carta un pulsante specifico, necessario per la sua attivazione. Fin qui tutto bene, anche se l’utilizzo delle stesse in base al rimescolamento avrebbe reso il titolo non solo più difficile ma anche unico nel suo genere. Purtroppo però non è così, e pertantouna volta trovato il giusto equilibrio con cui continuare l’avventura difficilmente cambieremo mazzo o strategia, fatta eccezione per elementi di tipo curativo.
Il mana (necessario all’uso di abilità e attacchi e ottenibile dallo scarto/bruciatura di quelle ritenute inutili) acuisce ancor più quanto appena espresso. E’ davvero un peccato perché la commistione funziona sorprendentemente bene e Libertè prova in tutti i modi a indurre a variare. In questo però fallisce inesorabilmente. La componente hack & slash invece è decisamente più immediata e avvincente, almeno quanto può esserla quella di altri prodotti dello stesso genere.
Schivare non è un’opzione, anche perché le armi da fuoco possono far male e contro nemici equipaggiati con vesti pesanti (modo elegante di definire l’armatura) l’atto di schivare e contrattaccare è assolutamente raccomandato. Il ritmo di gioco risulta sostenuto e nonostante una certa ripetitività di carattere estetico nel complesso è persino divertente. Il nostro personaggio imparerà anche qualcosa sulle sue origini tutt’altro che umane, e sbloccherà forme che varieranno la sua forma, l’approccio al combattimento e le carte a disposizione.
UNA PARIGI BELLA MA SPOGLIA
Data la natura indie della produzione a livello tecnico Libertè appare per quello che è, ossia una modesta produzione orientata al gameplay. Sia chiaro, gli ambienti sono gradevoli alla vista, ma il problema è che fin troppe volte attraverseremo scenari del tutto simili, con un riciclo di assets piuttosto marcato.
Buono invece lo stile artistico dei menu e delle rappresentazioni grafiche dei personaggi, che in tutto e per tutto incarnano lo spirito dell’epoca. Bene anche il comparto sonor,o che propone un discreto numero di tracce in linea con l’ispirazione storica.
Abbiamo riscontrato qualche problema a livello ambientale, con posizionabili e ostacoli che appariranno dal nulla. In particolare, durante il nostro gameplay degli elementi di dimensioni generose hanno bloccato una via che pareva sgombra in più di un’occasione, bloccandoci sotto l’attacco di tre o più truppe nemiche.
In questi casi si rischia il game over non per errore del giocatore ma per un problema di carattere tecnico. Certo non si tratta di nulla di insormontabile e tranquillamente risolvibile tramite aggiornamento, ma troviamo giusto riportarlo.
POTREBBE DARE SODDISFAZIONI
Liberté è un titolo ambizioso che cela idee innovative, che se fossero state introdotte in una struttura più coerente e ardita avrebbero regalato una produzione di ben altro livello. La storia è quasi paradossale ma funziona, e in un’epoca dove si cerca la novità a tutti i costi non ci si può certo lamentare, anche perché risulta ben scritta e avvincente. L’idea di contrapporre azione e carte è coraggiosa, e alla prova dei fatti può regalare delle soddisfazioni. Peccato però che tanto buon materiale sia contrapposto da uno sviluppo un po’ grezzo. A nostro avviso, l’opera di Superstatic è un esempio perfetto di come un periodo di accesso anticipato (qualora già presente, uno più lungo) possa risultare decisivo per determinati prodotti.
A tratti più arpg che hack & slash, porta in dote meccaniche da deck builder che si armonizzano sorprendentemente bene in una struttura, purtroppo, sorretta da fondamenta non così solide. Al di là dell’aspetto grafico lasciato comprensibilmente in secondo piano e un’evidente ripetitività ambientale, la produzione mostra il fianco alla sintesi tra carte e combattimento che alla lunga tende a stancare. Inoltre alcuni problemi di carattere tecnico vanno a inficiare la progressione, cosa che nelle fasi concitate può risultare frustrante.
Pregi
Storia interessante e non scontata. Commistioni tra generi ben riuscita. Artisticamente ispirato...
Difetti
... Ma il comparto grafico (e soprattutto tecnico) è quello che è, e finisce per mostrare il fianco. Fase deck builder da rivedere. Qualche bug.
Voto
6,5