After Us, la nostra recensione
Un macabro specchio sulla nostra realtà contemporanea (e sul nostro possibile futuro), in grado di aprirci gli occhi...
After Us. Più che un videogioco possiamo definirlo un “messaggio dal futuro”: trasparente, d’impatto, e tutt’altro che velato. Parliamo di un’avventura platform indie in grado di aprirci gli occhi su un mondo malato e torturato dai suoi abitanti, ormai mostri senza anima. Gli esseri umani. Le tematiche forti non saranno dunque risparmiate in quello che, a nostro parere, potrà concorrere legittimamente come indie dell’anno in questo 2023.
Nel 2015 invece tre amici dalla sconfinata passione per il medium videoludico decisero di unire le forze, fondando la loro software house indipendente, denominata Piccolo Studio. Dalla loro sede a Barcellona assunsero poi diversi talentuosi sviluppatori provenienti sempre dalla penisola iberica, e a fine 2019 debuttarono nel mercato con l’acclamato Arise: A Simple Story. Sarà anche questo un nuovo successo per lo studio spagnolo?
Scopriamolo in questa recensione della versione Pc di After Us. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Private Division, è disponibile anche su PS5 e Xbox Series X/S. Buona lettura.
L’ESTINZIONE È PER SEMPRE
Il Creato è caduto e il pianeta per come lo conosciamo è ormai morto, consumato fino all’ultima risorsa da quelli che madre natura definisce “edaci”. Questi esseri, affamati di tecnologia e malati di consumismo in ogni sua forma, hanno portato l’intero Creato all’estinzione… E con loro, tutti gli animali che ne facevano parte. La madre albero, dal centro del Creato, con l’ultimo barlume di forza riuscirà però a salvare gli spiriti degli animali, ora dispersi per il mondo sotto forma di “ricettacoli”.
In After Us impersoneremo Gaia, figlia della Madre albero, la quale verrà chiamata a svolgere una missione di eterna importanza. Recuperare le anime-ricettacoli per riformare così il Creato. Per fare ciò, nostra madre ci donerà il suo cuore, fonte di luce ed energia, con la quale potremo risanare le aride terre del pianeta e salvare gli spiriti animali. A tutto però c’è un costo…
Quelli che potranno sembrare semplici percorsi da attraversare in After Us, con i suoi platform creativi fatti di salti e lunghe corse, si riveleranno ben presto qualcosa di più profondo. Ogni strada infatti porterà a un animale ricettacolo, per un totale di nove grandi obiettivi. Lungo il percorso inoltre troveremo dei bivi che ci permetteranno di scegliere liberamente verso quale spirito dirigerci. Ogni ricettacolo, una dura verità…
Il design dei livelli è unico nel suo genere, tanto artistico quanto nauseabondo per le tematiche trattate. Ogni animale da salvare avrà una sua zona “a tema”, costruita in modo da farci provare in “prima persona” il significato di molte ingiuste crudeltà. Lo spirito del cane, che corre abbandonato fra infinite autostrade, quello del cervo, che fugge braccato da cacciatori invisibili, o quello del maiale, in una fabbrica piena di ganci, dai pavimenti gorgoglianti di fluidi che lasceranno poco spazio all’immaginazione…
LA NATURA TROVA SEMPRE UN MODO…
Questo sarà il viaggio di Gaia in After Us. Attraverso un mondo putrescente e consumato, riflesso estremizzato (ma per nulla distante) della nostra società contemporanea. Il design dei livelli inoltre sarà difficile da dimenticare. Sezioni platform fra gabbie per animali, corse verticali su grigie e invadenti strutture, salti su cataste di oggetti abbandonati, corse fra colline di spazzatura e molto altro…
Gli sviluppatori sono riusciti nell’intento di creare dei percorsi fondendo insieme elementi di oggettistica comune e scorci surreali, con sezioni platforming che ci hanno ricordato quelle viste in Alice: Madness Returns. Oltretutto la quantità di dettagli su schermo in ogni livello saprà farci cadere la mascella ogni volta. Nessuno verrà risparmiato, ogni tematica verrà affrontata. Deforestazione, carenza di cibo, consumismo sfrenato, scioglimento dei ghiacci, inquinamento ma soprattutto morte ed estinzione, ovunque…
Per quanto possa sembrare fragile all’apparenza, la protagonista Gaia dimostrerà una caparbietà fuori dal comune. Così come la sua determinazione nel salvare il Creato, eguagliata solo dal disgusto che leggeremo sul suo volto man mano che scopriremo quanto in basso può cadere un razza egoista e mai soddisfatta. Molti di “noi” rimasti non saranno altro che statue di pietra, bloccate nel tempo e ferme in posizioni per nulla casuali. Molte “scene” infatti saranno uno schiaffo morale, in grado di evidenziare vari lati negativi delle nostre ormai comuni abitudini.
Lodevole senza dubbio l’impegno nel disseminare il titolo di “messaggi” mai riciclati, in grado di comunicare efficacemente con il giocatore. Mentiremo se dicessimo che dopo aver finito il gioco non ci siamo sentiti persone migliori e peggiori allo stesso tempo. La sensibilizzazione in After Us sarà totale, e non una pubblicità buonista bensì una chiara verità, da digerire e affrontare. Non mancherà comunque un fondo di speranza, e fra tante crude realtà potremo scorgere dell’innocenza fra tanta indifferenza…
CI STO METTENDO IL CUORE
Noi definiremmo lo stile platform di After Us come “non convenzionale”. Atipico, nel caso volessimo fare un confronto con altre produzioni sui generis. Raramente ci siamo imbattuti in muri invisibili, anche uscendo fuori dal “normale percorso”. I livelli infatti saranno liberi di essere esplorati e raramente vuoti. La strada da prendere però non sarà sempre immediata, ma questo sarà un bene per l’inventiva del giocatore. Fin troppo sopita dai classici percorsi “segnalati” da colori sgargianti o drappeggi appesi.
Trovare il modo per salire su una particolare struttura potrà spesso far accendere le nostre sinapsi, spingendoci a creare un percorso mentale. E se vi smarrirete, basterà localizzare gli spiriti animali per ritrovare la via. Il lato platforming sarà quindi sempre gratificante, supportato inoltre da un sistema di movimenti molto precisi e fluidi. Tuttavia, a oggi, sarà necessario l’utilizzo di un controller per giocare, senza il quale il gioco si chiuderà prima di accedere al menù, lasciando a bocca asciutta chi ancora sprovvisto di qualsivoglia periferica analogica.
La visuale di gioco in After Us sarà spesso lontana, ma questo non sarà quasi mai un problema. Potremo avvicinare la telecamera abbassandola al suolo, o avere una visione più ampia sollevandola. In ogni caso, vista la natura dei molti salti (spesso millimetrici) ci verrà incontro un effetto visivo circolare, che si stringerà nel punto di atterraggio, entro una certa altezza. Un elemento a dir poco indispensabile, considerando la distanza e la prospettiva dei livelli.
Le nostre speciali abilità saranno racchiuse nel cuore donatoci dalla Madre. Potremo lanciarlo e richiamarlo per risolvere intuitivi puzzle ambientali o per difenderci dagli inquietanti edaci rimasti, ancora affamati di consumo. Altre volte ancora dovremo farci strada eliminando il marcio con la nostra “esplosione vitale”, in grado di riportare il verde e sbloccare nuovi checkpoint, fra i quali potremo trasportarci in ogni momento.
CHI SEMINA VENTO…
Incredibile il fronte visivo e sonoro di After Us. Una colonna sonora realizzata ad arte, sempre diversa per ogni sezione, in grado di dare il giusto peso ad ogni scenario. Sinfonie tranquille si alterneranno a toni più ansiogeni, fino ad arrivare a generi più futuristici, con note sintetizzate che riusciranno spesso a comunicare con noi “ad occhi chiusi”. Ottimo anche il sonoro generale, con realistici effetti sonori ambientali di qualità.
Gaia inoltre saprà rapirci con la sua emotività, fatta di piccoli gesti e sorrisi nascosti. La sua grazia nei movimenti è paragonabile a quella dei viaggiatori incappucciati visti in Journey. Graficamente la produzione di Piccolo Studio si attesta su alti livelli, con dettagli dei modelli realistici mescolati a un ambiente “materiale” volutamente grezzo. La natura invece mantiene un effetto “fili d’erba soffice”, come visto nella precedente creazione del team, Arise: A Simple Story.
In generale a livello tecnico After Us si difende bene, al netto però di qualche distrazione di poco conto. Qualche compenetrazione con il pavimento ci ha fatto vedere il “sottosopra”, ma solo in alcune specifiche cavità in cui siamo finiti senza accorgercene, e dalle quali siamo potuti uscire senza problemi. L’esplosione vitale farà crescere la vegetazione anche sui soffitti, esplodendo ad area. In alcune sezioni però il tappeto d’erba rilasciato sarà “tagliato” a quadrati, specie sotto alcune torri trivellatrici purificate.
Inoltre, alcuni elementi platform non verranno “coperti” dal manto d’erba della nostra esplosione vitale, lasciandoci per pochi secondi con un oggetto verde opaco in vista. Sempre riguardo il manto d’erba rilasciato, in alcune zone al chiuso il tappeto verde risulterà lucente, mentre in altre zone sarà correttamente illuminato. Per finire, la zona del centro e il deserto soffrono di alcuni cali di framerate, che invece si mantiene granitico durante il resto del gioco. In ogni caso si tratta di inezie di poco conto, se confrontate a un’avventura unica nel suo genere, con una sorpresa finale da “togliersi il cappello”.
DA AVERE ASSOLUTAMENTE
Raramente abbiamo visto un titolo indie (o non) in grado di colpire così duramente nel suo intento. Altrettanto raro inoltre è stato il vettore per il trasporto di un messaggio di “sensibilizzazione videoludica” così potente. After Us riesce nell’impresa di comunicare in modo brutalmente sincero e diretto una realtà non così surreale come quella mostrata, senza limitarsi e senza mai scadere nella “predica”. Si dice infatti che per comprendere qualcosa, bisogna provarla in prima persona. Ecco. In questo caso Gaia sarà il tramite che si farà carico di affrontare i nostri più disgustosi “peccati ambientali”.
Grazie a un gameplay preciso e sensibile potremo guidare l’affascinante protagonista senza problemi. Il mondo di gioco fonde perfettamente elementi di tutti i giorni, con percorsi platform dal design unico nel suo genere. Un’avventura per tutti (o almeno per quelli provvisti di pad) che saprà farci divertire, ma anche riflettere sulla nostra società contemporanea e sui nostri comportamenti “velenosi” per il pianeta. Pur presentandosi qualche imperfezione di poco conto, l’esperienza generale non ne risulterà affatto intaccata. Emozionante anche la ricca colonna sonora e il degno comparto grafico. Possiamo proprio dire che il vino buono sta nello studio Piccolo che, a nostro parere, ha sfornato un titolo con tutte le carte in regola per diventare l’indie dell’anno 2023.
Pregi
Il design dei livelli trascende il concetto di platform. Colonna sonora emozionante e variegata unita ad un comparto visivo ottimo. Gaia vanta un'espressività fisica ed emotiva sorprendente. Una trasposizione di vita animale e peccati umani, dal messaggio ambientalista forte in grado di aprire gli occhi. Comandi sensibili e precisi...
Difetti
...ma eseguibili solo con un pad. Alcune zolle d'erba "tagliate male" si noteranno, come alcuni elementi non considerati dall'esplosione vitale. Qualche inciampo sull'illuminazione e una certa fatica nella stabilità dei frame, ma solo in due specifiche località.
Voto
9