The Witch of Fern Island, anteprima
Una piacevole variazione al genere sandbox, con tante magie e graziose streghette in una valle incantata
Non è affatto semplice scoprire una nuova formula per un “simulatore di vita da fattoria”. Almeno non dopo il successo di titoli come Stardew Valley, esempio di sandbox che ancora oggi continua ad ispirare nuove produzioni. The Witch of Fern Island però ha saputo sorprenderci, mescolando tanti elementi imprescindibili oltre che amati, nel genere. Elementi però che sono stati inseriti in un contesto fatto di adorabili streghe, magia e fantasia.
A lavorare su questo titolo troviamo Enjoy Studio S.A, una software house indie polacca ben avviata con diversi dipendenti al seguito. Un team che per questo progetto si è potuto avvalere anche del sostegno di una community, visto che quasi 700 sostenitori hanno finanziato il gioco con oltre 20.000 euro tramite Kickstarter (con obiettivo minimo fissato a 15.000). Non ci resta quindi che scoprirne di più in questa anteprima di The Witch of Fern Island.
Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Freedom Games, è disponibile in accesso anticipato su Pc. Invece l’arrivo su PS5, Xbox Series X/S e Switch avverrà, probabilmente, in concomitanza con la release della versione 1.0. Buona lettura.
“MIO CARO SALEM, PETULANTE GATTO NERO…”
Da quello che abbiamo potuto apprendere in The Witch of Fern Island, il mondo è ricolmo di streghette. Non quelle orripilanti e cattive alle quali siamo stati spesso abituati, ma amichevoli e talvolta umili creature magiche. Come nel caso della nostra protagonista, Abrill. Purtroppo, durante un’impegnativa migrazione (comuni fra le streghe di questo mondo) la nostra già esausta fattucchiera si troverà vittima di una tempesta, che la farà cadere in mare causando anche la perdita della sua scopa volante.
Fortunatamente però, per qualche magica coincidenza, finiremo sulle rive dell’isola di Fern, la quale scopriremo avere una sorta di “connessione” con la nostra streghetta. Soccorsi da alcuni abitanti dell’isola, faremo le prime conoscenze nell’ospedale locale. Qui ci verranno forniti dettagli aggiuntivi circa il mondo contemporaneo (ma allo stesso tempo fantasy) nel quale ci troveremo. E infine, una volta lasciati alle spalle i convenevoli, ci affideranno una casa (o meglio, una catapecchia) dove poter rimetterci in sesto…
Le ispirazioni non sembrano mancare in questo piccolo progetto. Potremo notare somiglianze con vari titoli, da Stardew Valley, a My Time at Portia e Disney Dreamlight Valley. The Witch of Fern Island tuttavia si discosta a modo suo da tali produzioni, offrendo un “simulatore di vita da fattoria” magico e misterioso come un libro segreto di incantesimi. Non solo quindi piantine da coltivare e tronchi da tagliare, ma ad attenderci si sarà molto altro…
Quel poco che siamo riusciti a scoprire ci ha intrattenuto piacevolmente. La gestione e la personalizzazione della nostra casa e del relativo terreno è solo una piccola parte di un mondo che sembra offrire innumerevoli possibilità. Amicizie, missioni di raccolta e consegna, crafting, pozioni con cui sperimentare e incantesimi da imparare. Per farla breve, immaginate un My Time at Portia ma alla Harry Potter. Un piacevole risvolto.
UN PÒ DI MAGIA NON GUASTA MAI
Il gameplay di The Witch of Fern Island ci è risultato leggero, rilassante e rasserenante. Da quello che abbiamo potuto scoprire durante la nostra prova, l’isola racchiude molti segreti e diverse attività inerenti la magia e la fantasia. Il crafting funziona con i classici blueprint e con le ricette scoperte raccogliendo un certo numero di elementi, che accresceranno la nostra conoscenza verso di essi.
Correre in giro per splendide radure popolate da animali fantastici, inoltre, saprà invogliarci all’esplorazione. Sia per quanto riguarda la raccolta degli ingredienti per il calderone, sia per completare varie missioni, proseguendo nella trama. In città abbiamo potuto osservare vari negozi, dalle boutique di vestiti, ai parrucchieri e alle stalle con vari animali pronti per l’acquisto. Sicuramente ci attendono moltissime ore di attività e personalizzazione, tramite contenuti che verranno via via implementati durante l’accesso anticipato.
Considerando che The Witch of Fern Island è ancora in lavorazione, possiamo ritenerci felici di quanto presente allo stato attuale. Gli elementi classici e completi di tutto l’indispensabile per gli amanti del genere si fondono perfettamente in un contesto fantasioso e variopinto come questo. Tanta semplicità e relax, senza però mettere da parte l’avventura e la voglia di scoprire. Inoltre la grafica accesa e scintillante rende tutta l’esperienza più “affettuosa”.
Sicuramente migliorabili sono invece la gestione dei menù e la selezione e l’utilizzo degli oggetti che, nonostante la selezione “a torta”, risultano fin troppo macchinosi. Le missioni potranno essere completate nel tempo e attraverso le stagioni, con oggetti rinvenibili solo in un certo periodo dell’anno. Fattore presente su molti titoli del genere che, a nostro parere, disperde la continuità di un gioco (soprattutto in presenza di una trama). Speriamo infine in un maggiore spessore emotivo della protagonista. Comparto tecnico solido, ottimo!
MOLTO PROMETTENTE
The Witch of Fern Island è un progetto “delicato” e appassionato. La sottile differenza fra questo e altri progetti è proprio la magia e il contesto relativo alle “streghe”. Una piccola, grande differenza che nella fattispecie riesce a donare nuova vita agli elementi classici del genere presenti in-game. Si tratta quindi di una produzione completa di qualunque meccanica vista e conosciuta nel genere,ma che si differenzia grazie al fattore “vita da strega” che relegherà la vita da fattoria in sé come elemento di contorno nel quadro dell’esperienza. Perché non fare pratica per il vostro esame di ammissione ad Hogwarts mentre vi occupate di socializzare e abbellire la vostra fattoria lavorando l’orto?
Enjoy Studio S.A ha messo sul tavolo delle idee spassionate, che ci hanno intrattenuto e rilassato meglio di altri titoli simili, aventi spesso troppa carne al fuoco. Tolta una gestione troppo macchinosa nell’utilizzo degli oggetti, ci troviamo dinanzi a un’opera graficamente affascinante e tecnicamente solida che può puntare in alto. Speriamo solo di veder ancor più accentuato lo spessore emotivo (soprattutto visivo) nella nostra streghetta, così da poterci affezionare maggiormente a quella che al momento è un’espressione, la sua, quasi annoiata. Al prossimo volo di scopa.