Against the Storm, la nostra anteprima
Un city builder/gestionale con un cuore da roguelite stiloso e fantasy incontra al bar The Settlers
Notoriamente i city builder sono esperienze che incoraggiano un’attenta pianificazione assieme a un approccio metodico e studiato per la risoluzione dei problemi. Tra i migliori esponenti del genere troviamo titoli come Cities: Skylines (del quale è in sviluppo il sequel) e SimCity 4, per quanto non manchino certo nuove proposte, anche di recente. Tra le varie ambientazioni proposte vi sono ovviamente quelle di stampo fantasy, e oggi parleremo non a caso di Against the Storm.
Un progetto ancora work in progress per opera di Eremite Games, una software house indie polacca composta da cinque persone che, all’attivo, hanno un titolo fantasy a turni per mobile (Shattered Plane ndr). Andiamo quindi a scoprirne di più in questa anteprima di Against the Storm. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Hooded Horse, è disponibilmente in accesso anticipato solo su Pc, via Steam, GOG ed Epic Games Store. Buona lettura.
ANCHE LA LORE VUOLE LA SUA PARTE
Against the Storm è un titolo eclettico, caratterizzato da un’unione di generi che a una prima analisi mal si accosterebbero tra loro. Ma andiamo con ordine e spendiamo qualche parole sul fronte narrativo, in quanto decisamente interessante. Il mondo immaginato da Eremite Games potrebbe non dissimile dal nostro tra migliaia di anni. O chissà, qualcosa di vicino a quella “Terra tra un milione di anni” di Monte Cook e la sua Numenera.
Queste terre a tratti fatate sono purtroppo minacciate da un male che avanza lento ma inesorabile. La Piagatempesta, questo il suo nome, che corrompe e rovina tutto ciò che tocca con preoccupante puntualità e senza incontrare alcuna resistenza. Per Rettiliani, Castori, Umani e tutte le creature che abitano le lande primeve pare non esserci scampo fino all’arrivo del solo e unico baluardo all’oscurità: la Città Ardente.
Capitale di questo nuovo mondo e dimora della Regina Arsa, artefice della resistenza e futuro della vita per come la conosciamo. Nessuno osa contraddirla né mette in dubbio i suoi piani, poiché la sua stessa esistenza è minaccia e nemesi della Piagatempesta. Il giocatore vestirà i panni di un Vicerè incaricato del risanamento di una parte dei territori attorno alla capitale, che dovrà affrontare pericoli e insidie in arrivo.
Affiancati nei primi passi da un corvo parlante, affronteremo questa grave minaccia e cercheremo di compiacere la nostra regina. La storia di Against the Storm appare semplice, per quanto il filmato iniziale e le vicende narrate ci abbiano ricordato diverse opere, tra cui Il celebre Signore degli Anelli. L’opera di Eremite Games prende quindi a piene mani dal fantasy classico, e ne apprezziamo il risultato.
SOLO UN CITY BUILDER? ANCHE NO
Considerare Against the Storm come un semplice city builder sarebbe del tutto inesatto, poiché risulta una riuscita commistione di generi. Tra le 4X di Exploit, Expand, Explore, Exterminate e un roguelite strutturato per sessioni non troppo brevi, c’è spazio per la componente da city builder e uno strategico/gestionale sulla scia dei The Settlers.
E no, non pensate all’ultimo capitolo della serie, bensì a un The Settlers 7: Paths to a Kingdom fatto ancora meglio. Volendo a tutti i costi ascriverlo a un genere, strategico gestionale ad ampio respiro è la definizione più vicina alla proposta di Eremite Games. L’obiettivo principale del gioco sarà quello di ricostruire la Città Ardente, e per farlo bisognerà edificare una serie di “villaggi satellite” con cui ricavare materie prime e vettovaglie.
Scegliere una posizione dalla quale partire e completare uno scenario garantirà bonus di vario tipo, oltre a far guadagnare punti esperienza che, aumentando di livello, garantiranno ulteriori vantaggi. Finalizzare un insediamento quindi non rappresenterà soltanto un modo per allungare il brodo, ma contribuirà attivamente all’ascesa della Regina. Senza contare la sua utilità in generale, visto che proseguendo nella partita le cittadine commerceranno sia tra loro che con la capitale.
La mappa del mondo, rappresentata dall’alto (e con una griglia esagonale che farà l’occhiolino agli appassionati di wargames), sancirà il passaggio tra uno scenario e quello successivo. La posizione di partenza invece determinerà il bioma dello scenario, i rifornimenti iniziali e i paesani disponibili. Tutti elementi fondamentali per la buona riuscita della missione. Potremo effettuare anche alcune scelte, per esempio optando per una scorta di uova anzichè di radici in una palude, in quanto piuttosto comuni in ambienti di tale tipologia.
UNA GESTIONE VARIEGATA
Nei panni di un Vicerè potremo guidare tre distinte razze: gli umani, i castori e gli uomini lucertola. Ciascuna popolazione avrà peculiarità specifiche che in un modo o nell’altro impatteranno sul gameplay. Senza dimenticare i bisogni relativi alla fame, ai tipi di alloggio, al bioma più adatto e agli eventi che bisognerà fronteggiare nel corso della partita.
Prima di dare il via alle danze potremo sempre “ordinare” la costruzione di qualche struttura, dove sul fronte ludico la gestione non sarà molto diversa dai titoli targati Ubisoft precedentemente menzionati. La capanna del taglialegna sarà sempre tra le prime strutture da erigere, allo stesso modo di quella del tagliapietre. Non mancheranno molte altre strutture specializzate nella raccolta e nella produzione di vari tipi di cibo e risorse.
Insomma la varietà è garantita, come anche quella “catena di distribuzione” che farà felici i fan della logistica e di chi ama un’accurata pianificazione, sebbene con qualche eccezione che descriveremo tra poco. Giusto per fare un esempio, i campi agricoli produrranno il grano che nel mulino diverrà farina, che portata al forno sarà lavorata per ricavarne torte e biscotti. L’intera struttura si erge su questo tipo di meccanica che funziona sorprendentemente bene, anche se in alcuni casi dovremo spostare costantemente determinate strutture.
È il caso della capanna del taglialegna, con zone di lavoro che determineremo attraverso una tipologia di selezione ripresa da un altro buon city builder: Foundation di Polymorph Games. Via via che il territorio sarà liberato da piante e arbusti atti alla costruzione e al riscaldamento, dovremo avvicinarle alla vegetazione poichè il loro range d’azione sarà limitato. Ciò potrà risultare ripetitivo, ma il bello è che liberando i territori avremo accesso a nuove radure che spesso nasconderanno preziosi tesori e utili risorse.
ANCHE GLI NPC SOGNANO
Against the Storm propone una gestione dei cittadini con desideri e bisogni da soddisfare, che se disattesi faranno calare il livello di determinazione. Quest’ultimo fondamentale non solo per la loro permanenza al villaggio, ma anche per la sopravvivenza a determinati eventi. Che siano umani, castori o uomini lucertola questo valore sarà comune a tutti, e la sua variazione dipenderà da vari fattori.
Per esempio una costante scorta di legname contro il freddo, la disponibilità di luoghi in cui ripararsi o anche del semplice cibo. Talvolta perdere anche un solo popolano potrà rivelarsi estremamente pericoloso per il proseguimento della partita, visto che ogni struttura richiederà da uno a più lavoratori per la produzione. E proprio su quest’ultima si concentra la meccanica relativa alle ricette, ovvero oggetti che potremo costruire sfruttando più di una risorsa a nostra disposizione.
Una ricetta tipica sarà quella relativa alla produzione di tessuti, che a loro volta serviranno per gli indumenti, realizzabili sia attraverso le fibre vegetali che la pelle ricavata dalle creature. Si tratta in generale di una meccanica assolutamente non scontata, oltre che ben implementata. Oltre alla soddisfazione dei cittadini ci sarà poi l’impazienza della Regina Ardente, che determinerà il game over nel caso dovessimo disattendere le sue richieste.
Quest’ultimo fattore risulta particolarmente casuale, anche se a eccezione della commissione finale avremo un paio di opzioni tra cui scegliere. Ovviamente ci converrà optare per merci o bisogni già disponibili o che potremo soddisfare a breve/medio termine. L’impazienza della regina sarà infatti un fattore fondamentale da tenere in considerazione, e in più di un’occasione abbiamo dovuto ripetere lo scenario per aver disatteso i suoi “ordini superiori”.
TRA ROMANTICO E MODERNO
Against the Storm rappresenta anche la lotta per la sopravvivenza contro la Piagatempesta, che non sarà elemento decorativo ma anzi avrà un impatto evidente sulla partita. La pioggia sarà costante e infinita, mentre le stagioni saranno scandite da periodi di precipitazioni più basse (utili al morale) e periodi di rovesci incessanti che faranno crollare anche il più ottimista dei cittadini.
Le statistiche insite in ogni comparto della struttura di gioco non faranno eccezione, e anche qui potremo decidere se concentrare la raccolta durante le stagioni “miti” favorendo poi la produzione in quelle più piovose o tentare una via di mezzo e recuperare quanto possibile anche nei periodi più umidi e difficili.
Durante la nostra prova il titolo di Eremite Games non ha presentato bug di particolare rilevanza, e le prestazioni si sono rivelate più che adeguate con un framerate assolutamente solido. Lo stile artistico è entusiasmante e ispirato, perfettamente in linea con un’ambientazione fantasy di stampo “dark”, ma con quel tocco da fiaba della buonanotte che ben si accosta ai biomi e ai ritratti delle razze.
Gli effetti speciali (specialmente quelli atmosferici) risultano ben implementati con dense nebbie a nascondere ciò che si cela al di là della penombra, con tempeste che sembrano non finire mai. Non fa eccezione nemmeno il comparto sonoro, con tracce e suoni ambientali che ben si accostano all’atmosfera. Evidenziamo infine la completa nonchè non scontata localizzazione in italiano per quanto riguarda i testi. La quale risulterà assai utile data l’abbondanza di questi ultimi, soprattutto per via della ricca guida interna al gioco.
PRATICAMENTE GIA PRONTO
Against the Storm è un titolo praticamente completo, quasi “cammuffato” da accesso anticipato. Fase destinata a migliorare ulteriormente una formula che al momento già funziona egregiamente. Le dinamiche da 4X si fondono perfettamente in una struttura da strategico/gestionale ad ampio respiro, con più di un elemento carpito dal genere roguelite. Si tratta di un gioco impegnativo, adatto ad una fetta di pubblico ampia che con un minimo di pazienza potrà acquisire e padroneggiare a dovere le meccaniche.
L’opera di Eremite Games risulta incredibilmente ben rifinita, e non abbiamo dubbi circa il fatto che in caso di recensione diretta, il voto sarebbe stato certamente alto. La road map proposta dal team di sviluppo è ambiziosa, e contribuisce a rendere la produzione ancora più appetibile. Come un un fulmine che si abbatte sulla Piagatempesta smorzandone l’oscuro impeto, il titolo pubblicato da Hooded Horse si prepara a fare il grande salto, e non possiamo che esserne felici.