Con la recensione di Terra Nil torniamo a parlare di temi riguardanti le condizioni climatiche del nostro pianeta. Un argomento preminente non solo sui media e tra i social, ma anche nel mondo videoludico. Tra parate di gretini pronte a dar vita a sit-in e manifestazioni di vario genere, sempre accompagnati dall’ultimo modello di iPhone (assolutamente non inquinante), ce n’è per tutti i gusti. Poco importa se un’auto elettrica impatta sull’ambiente ben più di un’auto a gasolio, visto l’inquinamento prodotto anche solo dalla dismissione delle batterie. La disinformazione in materia è tanta.
Ma torniamo a parlare del settore videoludico, un contesto decisamente migliore. Spesso i videogiochi a tema ambientale offrono un mix fra didattica e divertimento/intrattenimento, ed è anche questo il caso dell’opera di Free Lives. Software house indie di stanza a Cape Town, in Sudafrica, dove dal 2012 si dedica attivamente allo sviluppo videoludico. Suoi infatti sono titoli piuttosto noti nell’universo indie, come Broforce (2015) e Genital Jousting (2018).
Questa volta però parliamo di uno strategico, che propone al giocatore un ritmo lento e rilassante, concedendogli ampio spazio di manovra per correggere eventuali errori. Andiamo a scoprirne di più in questa recensione della versione Pc di Terra Nil. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Devolver Digital, è disponibile esclusivamente su Steam, Epic Games Store, GOG e sistemi mobile. Buona lettura.
ALLUCI VERDI E POLLICI VIOLA
L’incipit di Terra Nil è semplice. Ci ritroveremo ad avere a che fare con un pianeta morente, a cui dovremo dare nuovamente vita facendolo così diventare la nostra nuova casa. Quello di Free Lives si pone come un city builder strategico, che a livello strutturale risulterà familiare e intuitivo per la stragrande maggioranza di giocatori avvezzi al genere, che sia nella “sottospecie” a turni o in tempo reale.
Il titolo offre tre livelli di difficoltà tra cui scegliere: Giardiniere, Ecologista e Ingegnere Ambientale. I primi due garantiscono requisiti inferiori per passare di livello, e offrono un tutorial che ci guiderà durante le battute iniziali, assieme a una panoramica di fondo. Il terzo e ultimo livello di difficoltà offre invece una sfida decisamente più ostica e appagante, data l’assenza di qualsivoglia aiuto.
Data la limitata longevità della produzione, ci verrebbe da suggerire da subito l’immediata selezione della difficoltà Ingegnere Ambientale. Ma è chiaro che l’invito rimane rivolto ai giocatori già pratici con questa tipologia di videogiochi, poichè in caso contrario la frustrazione potrebbe prendere il sopravvento.
Nonostante questo, Terra Nil non vuole affatto essere punitivo, quanto invece insegnare l’importanza dell’apprendere dai propri errori, migliorando così nel lungo periodo, soprattutto. L’esperienza infatti premia i giocatori che pianificano attentamente, e in anticipo, le fasi di costruzione e posizionamento. Assicurandosi che tutto sia pronto anche per la fase di riciclaggio, per poi non lasciare alcuna traccia.
UNO SGUARDO DA VICINO
Ma in realtà cos’è che faremo in Terra Nil oltre a scegliere il livello di partenza e a goderci il paesaggio? Beh, in parole povere l’opera di Free Lives è un po’ gestionale e un po’ rompicapo. Di fatto la nostra materia grigia verrà messa obiettivamente alla prova. Tutto ruoterà attorno allo scopo principale del gioco, ovvero la rinascita di una terra dapprima sterile e priva di vita.
Partendo da un piccolo bioma di terra solcato dalla sola polvere, l’acqua fornità i primi elementi atti alla “resurrezione” dell’ambiente. Il traguardo finale sarà quello di riportare la vita animale, per poi restituire “all’Unico Anello” la catena che gli compete. C’è da dire che la sfida che il gioco offre non deriva tanto dalla gestione dei controlli o dalla nostra reazione fulminea alle situazioni del momento.
A essere richiesta infatti è un’accurata pianificazione per quel che riguarda il risanamento del territorio, assieme a un’oculata gestione delle risorse a disposizione. Lo svolgimento di ciascuno scenario è suddiviso in tre fasi. Restituire fertilità al terreno, ripopolare il diorama con fauna locale ed eliminare qualsiasi traccia del nostro operato, volando poi verso un nuovo continente.
Prendere parte a questo processo metodico sarà tanto rilassante quanto appagante, specialmente se si considera il risultato finale in rapporto al punto di partenza. I livelli di difficoltà intermedio e avanzato (rispettivamente Ecologista e Ingegnere Ambientale) risultano orientati a un gameplay “trial & error”. Dove anzichè ricorrere al “save & reload” sarà meglio imparare dai propri sbagli, per poi migliorare nel lungo termine.
UNA FUGACE CAREZZA
A differenza di titoli come Plan B: Terraform (qui la nostra anteprima), dove la massa planetaria su cui lavorare offre uno spaccato generoso in termini di dimensioni, Terra Nil offre un certo numero di livelli che di volta in volta porteranno sullo schermo dei biomi unici da “progettare”. La sfida sarà colma di scelte di carattere strategico nonchè di sperimentazioni che, purtroppo, dureranno davvero poco. Senza riuscire a garantire abbastanza mordente per un secondo playthrough.
Il problema principale infatti è a parte i primi quattro ambienti principali, il gioco non offre altre modalità. Una volta terminata la campagna, non troveremo ad aspettarci scenari sandbox né altri mondi da esplorare e risanare. Sia chiaro, l’opera di Free Lives vive di anima propria grazie a una commistione stilistico-visiva e sonora davvero singolari. Una commistione capace di impreziosire l’impegnativo gameplay, in grado comunque di tenere incollato il giocatore fino ai titoli di coda.
Prendendosela molto comoda e in relazione al livello di difficoltà scelto, sarà comunque difficile superare la decina d’ore di gioco. Più che un fattore negativo in sé consideriamo la scarsa longevità come un’occasione mancata, visto quanto di buono il gioco ha da offrire.Per far sì che la piattaforma Pc andasse d’accordo con una struttura da mobile, il team di sviluppo è inoltre dovuto scendere a compromessi per quanto riguarda l’interfaccia.
Essa infatti risulta minimale e nel complesso user friendly, ma qualche volta anche poco chiara. Per esempio quando dovremo muovere i primi passi con l’inserimento della fauna. Il valore strategico di questa produzione è relativo alle meccaniche, e in generale possiamo definire Terra Nil adatto tutti. Almeno a dispetto di titoli come Species: Artificial Life e Real Evolution, che invece pongono un realismo ancora più accentuato assieme a una difficoltà media nettamente più alta.
ARMONIE DI PIXEL IN MOVIMENTO
Veniamo infine all’elemento di Terra Nil che ha catturato da subito la nostra attenzione, non appena siamo entrati in contatto con esso. Stiamo parlando del comparto tecnico, e più precisamente di quello relativo alla grafica e al sonoro. Potremo finire col perderci per ore ad ammirare i paesaggi (autentici diorami in movimento), finemente armonizzati con la colonna sonora.
La palette di colori “inizierà” sempre dai toni scuri di una terra senza speranza. Tuttavia man mano che cureremo l’ambiente le tonalità diventeranno sempre più vivide e vivaci, fino a trasformarsi in un autentico tripudio di colori. Gli elementi ambientali e in generale gli scenari sono presentati con una grafica in pixel art così morbida da far pensare quasi al cel-shading.
Basterà un veloce zoom per rendersi conto del gran lavoro svolto da Free Lives, che han messo su un comparto tecnico leggero ma capace di valorizzare al massimo anche gli elementi di contorno. Anche in questo caso dunque vi è la dimostrazione pratica del fatto che non serve esasperare le schede video a suon di grafiche iper-realistiche per raggiungere un risultato ragguardevole.
La già accennata colonna sonora propone rilassanti sinfonie new age e vari campionamenti di effetti che ci hanno sorpreso sia per numero che per varietà. Dal fruscio del vento al “movimento” degli alberi di una rigogliosa foresta, fino ad arrivare al cinguettio dei primi volatili e allo scorrere dell’acqua. Interessante è proprio questa dinamicità dell’audio, che cambierà in base al puntamento del cursore.
DA AVERE SENZA RISERVE
Terra Nil è un’esperienza entusiasmante dall’inizio alla fine. Ed è proprio quest’ultima il problema, visto che giungerà fin troppo presto, non lasciando sostanzialmente alcun motivo per tornare a giocare, data l’assenza di qualsivoglia modalità aggiuntiva capace di garantire una fruibilità a posteriore. Certo vi sono indubbiamente delle produzioni capace di rendere un punto di forza la loro brevità intrinseca, ma decisamente non è il caso dell’opera di Free Lives.
E’ dunque lecito aspettarsi la release futura di uno o più contenuti extra in forma di espansioni, possibilmente gratuite visto il prezzo di vendita (25 euro) non indifferente. A dispetto di qualche incertezza sul fronte dell’interfaccia, Terra Nil rimane una gioia tanto per la vista quanto per l’udito. Un’esperienza che consigliamo praticamente a tutti; specialmente a chi dovesse star cercando un gestionale/rompicapo impegnativo ma anche rilassante.
Pregi
Gameplay coinvolgente e rilassante. Stilisticamente affascinante. Colonna sonora sontuosa, anche con effetti di pregio.
Difetti
Dura troppo poco. Interfaccia con qualche incertezza.
Voto
8