MLB The Show 23, la nostra recensione

Il nuovo capitolo della serie sul baseball non delude e mantiene alto il livello

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Il baseball in Italia non è particolarmente seguito, ma gli appassionati non potranno fare a meno di praticarlo anche nella sua versione videoludica! Oggi parleremo di MLB The Show 23, nuovo capitolo del popolare franchise dedicato allo sport nato in Nordamerica nel XVIII secolo e sviluppato da San Diego Studio. Nota software house localizzata a Sorrento Valley (quartiere di San Diego ndr) facente parte dei Playstation Studios.

Diciamo da subito che rispetto alla precedente edizione non vi sono stravolgimenti di sorta, bensì tanti piccoli cambiamenti che saranno sicuramente apprezzati dalla community. In fin dei conti titoli molto simulativi come quelli della serie MLB The Show difficilmente possono essere modificati integralmente di anno in anno. Perciò è normale che la struttura di base venga mantenuta stabile nel tempo. Ciò detto degli elementi che andrebbero svecchiati o comunque cambiati ci sono.

Se volete scoprire quali continuate a leggere la nostra recensione della versione PS5 di MLB The Show 23. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Sony Interactive Entertainment, è disponibile anche su PS4, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura.

PRENDI UNA MAZZA E INIZIA A COLPIRE

Il nome del gioco sembra rimandare a un gioco di combattimento con armi bianche, ma nel caso di MLB The Show 23 vedremo ancora una volta delle mazze da baseball essere usate nella maniera per cui sono state progettate! Ci troviamo dinanzi alla più accurata simulazione di baseball presente sul mercato il cui franchise, a partire dall’edizione 2021, è anche diventato multipiattaforma. Cosa che ha permesso all’utenza di crescere ancora di più (a eccezione di quella Pc, che risulta ancora tagliata fuori).

Come abbiamo accennato pocanzi, rispetto al predecessore non c’era granchè da cambiare e questo gli sviluppatori di San Diego Studio lo sapevano bene. Un caposaldo della serie rimane la personalizzazione dei comandi, che si traduce anche in una modulazione della difficoltà di gioco. Saremo noi stessi infatti a decidere come essere messi alla prova durante il lancio della palla, durante la battuta, come impartire i comandi per rubare le basi e via discorrendo.

Quest’ampia possibilità di modifica permette anche ai neofiti privi di qualsiasi esperienza di approcciarsi serenamente al gioco. Nel mentre gli appassionati di lungo corso potranno continuare ad aumentare i parametri legati alla simulazione per immergersi ancor di più in quest’appassionante sport. Molto interessante nonchè davvero utile e funzionale è l’introduzione della “difficoltà variabile”. Ciò implica che mentre giocheremo il livello di sfida si alzerà o abbasserà in modo dinamico, a seconda delle nostre prestazioni.

La scelta di inserire una meccanica del genere risulta doppiamente efficace visto che da un lato ci spingerà a migliorare per poter avanzare di livello, mentre dall’altro eviterà situazioni frustranti dettate da una mancanza di bilanciamento. In MLB The Show 23 avremo anche delle nuove modalità di gioco. E per quanto la Diamond Dynasty continui a far da padrona, molto accattivante sarà la nuova modalità storyline denominata Negro League.

LA STORIA DELL’INTEGRAZIONE PASSA PER LO SPORT

Questa nuova modalità di MLB The Show 23 racconta la storia della Negro League (da cui il nome). Cioè delle leghe di baseball fondate verso la fine dell’Ottocento e parallele a quelle “ufficiali”. Si trattava di divisioni interamente composte da squadre di atleti neri, che ai tempi non erano accettati in quelle dei bianchi. Questo affascinante viaggio nel tempo sarà narrato in-game da Bob Kendrick, presidente del Negro Leagues Baseball Museum di Kansas City. Nei primi anni ’50-60′ del secolo scorso queste leghe parallele scomparvero, per potersi finalmente accorpare a quelle ufficiali.

Ciò avvenne grazie alle sempre più frequenti campagne di integrazione razziale, oltre che al contributo di Jackie Robinson, primo giocatore afromericano a militare nella Major League. In questo nuovo capitolo di San Diego Studio non ci sarà solamente la storia di Robinson, ma anche quelle di tanti altri atleti eccezionali. A trovare spazio saranno quindi le vicende di coloro che pur non avendo visto (almeno finora) le luci della ribalta, hanno comunque contibuito in maniera decisiva a scrivere la storia del baseball.

Arrivando al termine della modalità Negro League sbloccheremo importanti carte per la Diamond Dynasty. Punta di diamante del franchise, questa modalità ci permetterà anche questa volta di competere online contro altri giocatori. Per farlo però dovremo mettere insieme la squadra perfetta. Ci saranno diversi modi per sbloccare le carte dei giocatori da inserire nella nostra rosa, come il completamento di obiettivi specifici o il raggiungimento di determinati traguardi.

Per essere competitivi non dovremo quindi affidarci necessariamente alle microtransazioni, comunque presenti. Anche le classiche modalità Road to Show e la nuova March to October si sono confermate/rivelate divertenti, consentendoci di vivere in prima persona ulteriori aspetti di questo sport. Il team di sviluppo ha inoltre aggiunto tantissime statistiche, che permetteranno di controllare ogni aspetto della squadra. A tal proposito segnaliamo anche il miglioramento della fase di scouting, che ora risulta più snella ed efficace.

SENTIRSI AL CENTRO DELLO STADIO

MLB The Show 23 utilizza lo stesso motore grafico dei capitolo precedenti, che se confrontato con altri simulatori sportivi odierni, inizia a mostrare una certa senescenza. Le espressioni dei giocatori e in generale le animazioni infatti non sono all’altezza della profondità complessiva della simulazione che il titolo è in grado di offrire. Nonostante ciò, la resa generale rimane comunque più che accettabile.

Ottimo invece il lavoro di rifinitura svolto sul comparto audio. Oltre ad aver arricchito le espressioni dei commentatori, San Diego Studio ha implementato tanti effetti sonori degli stadi, oltre a rumori specifici della mazza nel momento in cui centra la palla. Con le cuffie Pulse 3D di PS5 vi sembrerà davvero di star giocando in uno stadio pieno di gente!

Piacevoli e scorrevoli anche i precedentemente citati filmati della Negro League, narrati da Bob Kendrick (che vedremmo bene anche in veste di speaker radiofonico, e non solo direttore di museo). Parlando di immersività non bisogna dimenticare la simpatica possibilità di personalizzare il proprio personaggio con il Face Scan.

Questa opzione infatti ci permetterà di entrare in prima persona nel gioco! Pur trattandosi di una feature già presente in altri giochi sportivi (per esempio NBA 2K23), ne apprezziamo l’inserimento poichè consente di aumentare ancor di più il coinvolgimento da parte del giocatore.

DA AVERE SENZA RISERVE

MLB The Show 23 si conferma essere il miglior titolo simulativo in circolazione per quanto riguarda il baseball. Tantissime opzioni per adattare il gameplay in base alle proprie esigenze e svariate modalità per soddisfare ogni palato. Gran bell’aggiunta la nuova storyline della Negro League, che consente di conoscere un importante fetta della storia di questo sport finora poco considerata. Il fronte tecnico si conferma solido come da tradizione, ma l’età comincia a farsi sentire, assieme a delle crescenti esigenze di rinnovamento. Staremo a vedere cosa ci riserverà in futuro il capace team di San Diego Studio!

Pregi

Simulazione pressoché perfetta dello sport del baseball. Tante opzioni di personalizzazione relative al gameplay, con difficoltà dinamica. L'aggiunta della Negro League è tanta roba. Comparto tecnico solido...

Difetti

... Ma il peso degli anni comincia a farsi sentire. Per chi non è appassionato di baseball il gioco non offre molto altro.

Voto

8,5