Aver giocato a Resident Evil 4 nel lontano 2005, ai tempi della release su PS2 e Gamecube, è stata un’esperienza difficilmente sintetizzabile in poche parole. Non si è trattato infatti solo di uno dei migliori survival horror mai concepiti, ma ha anche portato un’autentica rivoluzione sia nel celebre franchise di Capcom che nel genere di riferimento. Grazie al cambiamento di inquadratura (da quel momento fissa sulle spalle del personaggio) e al nuovo sistema di puntamento, l’intero insieme degli action in terza persona subì un notevole scossone.
Perciò quando allo State of Play della scorsa estate venne annunciato il remake di questo storico capitolo di Resident Evil, è stato inevitabile provare eccitazione e timore allo stesso tempo. Eccitazione per l’opportunità di (ri)giocare a una versione ammodernata e migliorata di un videogioco storico. Timore per il fatto che potrebbe non essere all’altezza delle aspettative, o semplicemente incapace di replicare le sensazioni provate con l’originale. Amplificate da quella lama a doppio taglio che siamo soliti chiamare nostalgia.
Andiamo quindi a conoscere la verità in questa recensione della versione Pc di Resident Evil 4 Remake, curata dal nostro Claudio Szatko. Ricordiamo che il gioco, sviluppato e pubblicato da Capcom, è disponibile anche su PS4, PS5 e Xbox Series X/S. Buona lettura.
NUOVI PERICOLI
In Resident Evil 4 Remake torniamo nei panni di Leon Scott Kennedy nel suo viaggio verso un remoto villaggio spagnolo. Qui dovrà trovare Ashley Graham, figlia del presidente degli Stati Uniti, che è stata rapita da una pericolosa setta conosciuta come Los Illuminados. Naturalmente le cose non tarderanno a complicarsi, e prima di accorgercene ci troveremo a lottare per la sopravvivenza in un villaggio colmo di creature da incubo. Il copione è rimasto molto fedele a quello del gioco originale, anche se la narrazione risulta migliorata e approfondita in alcune parti della trama.
Questo grazie all’introduzione di nuovi dialoghi, cutscene e documenti. In particolare vogliamo sottolineare le modifiche apportate sia a Luis Sera (Serra, a questo giro) che ad Ashley, in questo remake. Rispetto al passato il primo gode di maggiore spazio all’interno della narrazione, dove mostra una maggiore caratterizzazione (oltre che importanza complessiva). La giovane ragazza invece non solo è meno “irritante”, ma ricopre anche un ruolo più attivo, cercando sempre di aiutare Leon quando la situazione lo richiede.
TRASFORMARE L’AZIONE IN ARTE
A livello di gameplay ci troveremo ancora una volta dinanzi a uno sparatutto in terza persona abbastanza lineare, dove bisognerà procedere attraverso una gran varietà di scenari, facendo fronte a ogni tipo di pericolo e situazioni impreviste. Per l’occasione Resident Evil 4 Remake gode di controlli aggiornati, in linea con gli standard moderni. Ciò si traduce in un personaggio più agile, con un controllo più fluido che consente anche di mirare, sparare e muoversi contemporaneamente.
Inoltre ora sarà possibile effettuare parate con il coltello. Una tecnica che non solo ci servirà per deviare colpi che altrimenti non potremmo evitare, ma anche per stordire gli avversari, rendendoli vulnerabili a un potente attacco fisico. In generale il gunplay risulta notevolmente migliorato. Il semplice atto di sparare ci regalerà ancora più soddisfazione rispetto al passato, e avvertiremo un feedback realmente differente a seconda dell’arma impugnata.
Il team di sviluppo ha anche aggiunto nuove azioni contestuali, come la possibilità di rompere casse e contenitori vari con la semplice pressione di un pulsante. A ciò si aggiungono delle scorciatoie per cambiare arma in tempo reale senza dover aprire il menu e l’atto di abbassarsi per eliminare silenziosamente i nemici di spalle. Ovviamente anche i nemici non potevano essere esenti da cambiamenti, e non a caso si sono adattati.
Ora infatti avranno nuovi assi nella manica, oltre a essere più aggressivi e a poter apparire in numero maggiore, con nuove modalità di assalto. Perfino le munizioni saranno più scarse e dovranno quindi essere gestite al meglio. Cosa che ci costringerà a utilizzare interamente l’arsenale a nostra disposizione. Durante la nostra prova abbiamo affrontare l’avventura nella modalità Estrema, che non solo aumenta la potenza e il numero dei nemici, ma anche i prezzi nei negozi.
LE NOVITÀ NON DELUDONO…
A questo punto vi starete probabilmente chiedendo, ancor di più, quanto Resident Evil 4 Remake sia rimasto fedele all’originale. Sebbene i trailer e in generale il materiale diffuso da Capcom nei mesi scorsi ci abbiano fatto pensare a un remake molto fedele, la verità è che ci siamo trovati di fronte a un’avventura piena di sorprese. Nemici posizionati in location dove in passato non c’erano, eventi e puzzle inediti ma anche re-interpretazione di sequenze iconiche.
Pure l’ordine di alcuni avvenimenti risulta cambiato, quasi per ingannare gli aficionados della serie, con alcuni boss che sono stati rivisti (ma anche con l’eliminazione, di qualche sezione). Il risultato finale rappresenta una miscela molto interessante tra ambientazioni e situazioni molto familiari e altre che prenderanno i giocatori completamente alla sprovvista. Una scelta, quella degli sviluppatori, che abbiamo apprezzato e che consente così di poter riprovare, almeno in parte, quella memorabile sensazione di insicurezza dei bei tempi andati.
Un’esperienza tutta da gustare, anche nell’atto di addentrarsi in luoghi il cui design è stato rispettato con estrema fedeltà. Certamente si tratta di un equilibro tutt’altro che scontato per un remake, che mostra l’ambizione di Capcom oltre che il suo impegno per offrire alla community un prodotto capace di andare realmente oltre a delle semplici meccaniche rivisitate con restyling grafico annesso.
Mentre il villaggio segue abbastanza fedelmente ciò che abbiamo visto su PS2/Gamecube (anche a fronte degli svariati cambiamenti e miglioramenti), è arrivando al castello che Resident Evil 4 Remake mostra i muscoli. Molte sezioni e stanze inedite ma anche rielaborazioni sorprendenti, per non parlare della sequenza in cui controlleremo Ashley, che renderà molto meglio rispetto al passato.
… NONOSTANTE ALCUNE ASSENZE
Come abbiamo accennato in precedenza, vi sono delle parti comprese nel titolo originale che in questo Resident Evil 4 Remake risultano viceversa eliminate. Per quanto Capcom abbia cercato di compensarne l’assenza con altre totalmente nuove, ammettiamo di aver sentito la mancanza di alcune di esse. Per citare alcuni esempi, abbiamo notato subito l’assenza della sparatoria nella funivia, della folle sezione con i raggi laser, della gabbia con il Garrador e persino della boss-fight contro l’U-3. Una creatura della quale, oltretutto, si parla in alcuni documenti rinvenibili nel gioco, ma che in questo caso non potremo affrontare.
Inoltre è stato alquanto singolare (per non dire frustrante) riscontrare, al momento del lancio, la sola presenza della campagna principale. Per la celebre modalità Mercenari infatti dovremo aspettare il prossimo 7 aprile, quando verrà rilasciata tramite aggiornamento gratuito. Nessuna traccia invece di Separate Ways, conosciuta come The Another Order, in Giappone. Una sorta di mini-campagna parallela (in termini di eventi) a quella principale, dove era possibile giocare nei panni di Ada Wong. Capcom non si è ancora pronunciata in merito, ma vogliamo scommettere sul fatto che tale contenuto verrà rilasciato sotto forma di dlc in futuro.
UNA VESTE DI PREGIO
Per quanto concerne il comparto tecnico, i miglioramenti riscontrabili in Resident Evil 4 Remake sono accostabili a quelli visti con le passate riedizioni del secondo e del terzo capitolo della serie. Modelli pregevoli, ottimo sistema di illuminazione e ambienti ricchi di dettagli.
Il RE Engine poi si conferma come da tradizione un’autentica garanzia, specialmente riguardo le animazioni relative ai movimenti e agli attacchi, sia dei protagonisti che dei nemici. Sorprendentemente valido anche il lavoro svolto in sede di ottimizzazione.
Tolto qualche inciampo nelle sezioni più vaste (specialmente con effetti di pioggia o nebbia), il framerate si mantiene costantemente granitico, garantendo un’esperienza fluida priva, oltretutto (e per fortuna!), della presenza dei Quick-Time-Event. Un retaggio del passato ora rimpiazzato dalla possibilità di schivare e quant’altro. Sensibile miglioramento anche per l’IA, visto che i nemici si muoveranno in maniera più sensata e credibile; delle volte anche circondando il buon Leon.
A coronare tutto questo ben di dio troviamo infine il comparto audio, che si avvale sia di effetti sonori realistici e splendidamente integrati nel gameplay che di una sontuosa, nuova colonna sonora. Per non parlare poi dell’impeccabile doppiaggio (segnaliamo la totale localizzazione in italiano in tal senso, non solo con i sottotitoli), che per la gioia dei giocatori di lungo corso comprende anche le frasi iconiche del passato, quali “un forastero!!!”.
DA AVERE ASSOLUTAMENTE
Resident Evil 4 Remake è la splendida riedizione di un’altrettanto splendido videogioco. Uno dei più belli e prestigiosi survival horror della storia del medium torna alla ribalta grazie a un lavoro davvero sopraffino da parte di Capcom. Si tratta infatti di un titolo che non annoia nemmeno per un secondo, e che non smette di deliziare vecchi e nuovi giocatori con situazioni e combattimenti splendidamente orchestrati e ricchi di possibilità. Anche se non tutti i cambiamenti riescono ad avere una perfetta spiegazione/giustificazione, rimane incredibile l’equilibro “tra vecchio e nuovo” raggiunto da questa produzione. La leggenda è rinata, ed è pronta a fare incetta di nuovi forasteri.
Pregi
Una delle migliori avventure d'azione degli ultimi anni: varia, tesa e dal ritmo impeccabile. Perfetto equilibro tra il vecchio e il nuovo. Pieno di sorprese e miglioramenti. Comparto tecnico ipertrofico. Modalità Mercenari in arrivo (gratuitamente).
Difetti
Alcune parti dell'originale si sarebbero anche potute lasciare. Mini-campagna Separate Ways non pervenuta.
Voto
9,5