Carta Nostra, la realtà virtuale al servizio della lotta alla mafia

Una dolcissima e umile iniziativa italiana in VR ci insegnerà, tramite un gioco rivolto ai giovanissimi, come combattere la mafia arginando la piaga del caporalato

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Da diversi anni siamo soliti trattare sulle nostre pagine i cosiddetti edugame, ovvero videogiochi dove il gameplay viene posto al servizio della didattica. Un fenomeno che può presentare diverse gradazioni e modalità, dove il comune denominatore è quello di sensibilizzare i giocatori su tematiche specifiche, oppure di “allenarli” allo sviluppo di quelle che oggi sono note come soft skills. Dette anche competenze trasversali, si tratta di abilità quali il problem solving, time management, capacità di pensare in maniera critica e di lavorare in squadra, e via discorrendo. Molti puzzle game rientrano in questa categoria, tanto per dirne una.

Oggi però vogliamo parlare di un titolo che, come altri, si concentra sul portare un messaggio: in questo caso, quello di unirsi nella lotta al caporalato e, in generale, alla mafia. Si tratta di Carta Nostra, un videogioco in realtà virtuale da qualche tempo disponibile gratuitamente in quel di Steam. Dietro allo sviluppo troviamo Digital Mosaik, una software house italiana con sede a Trambileno, in provincia di Trento, che si occupa di “creare esperienze virtuali capaci di unire, emozionare, formare, migliorare il lavoro delle persone e le performance aziendali”. Il tutto facendo uso, per l’appunto, delle tecnologie del metaverso.

SOSTENIBILITÀ E CULTURA DELLA LEGALITÀ

Carta Nostra è un progetto che prende piede in risposta all’esigenza di sensibilizzare i nativi digitali (in particolare quelli più giovani) sul tema della mafia nelle campagne siciliane. Un intento promosso in primis dall’Associazione Don Bosco 2000, un’organizzazione laica che fin dal 1998, ispirandosi ai valori e agli insegnamenti del santo salesiano di cui porta il nome, si impegna in tantissimi progetti e iniziative a sfondo sociale.

Uno di questi è Beteyà Digital Farm, un percorso didattico-museale tra sostenibilità e legalità nato recentemente in quel di Villarosa, in provincia di Enna, all’interno di una villa confiscata alla mafia. Il team di Digital Mosaik ha dunque dato il suo personale contributo all’iniziativa sviluppando quest’esperienza in realtà virtuale.

Per realizzare un’esperienza utente a misura di bambino, gli sviluppatori hanno compiuto delle ricerche in materia di psicologia infantile, valutandone in particolar modo gli aspetti linguistici e comportamentali. Successivamente è stata utilizzata la gamification per riuscire a coinvolgere maggiormente i più piccoli tramite l’utilizzo di un visore di realtà virtuale, rendendoli così protagonisti della narrazione ambientata in una pseudo-Villarosa.

Qui realizzata in chiave cartoon e presentata come una cittadina siciliana generica. All’interno del gioco si troverà Rita, una solare topolina che oltre a fare da narratrice spiegherà ai giocatori come compiere le scelte giuste per sconfiggere la mafia. Rappresentata da un oscuro gigante di nubi che si è abbattuto sul paese, sottraendo vitalità ai suoi cittadini (anch’essi animali antropomorfi) e costringendoli a lavorare in condizioni disumane. Proprio come avviene nel caporalato così tristemente diffuso in quelle zone, e non solo.

UNITI PER UN FUTURO MIGLIORE

Come ci mostra il nostro Flavio Daryx nel video-gameplay che vi proponiamo qui sotto, Carta Nostra ci farà vivere in prima persona una piccola storia di oppressione ma anche di riscatto, nei pressi di una cittadina siciliana. Vestendo i panni di una sorta di gigante, faremo la conoscenza di una topolina (Rita, che abbiamo menzionato in precedenza ndr) dalla voce rassicurante.

Dopo averci accolto tra i buffi personaggi di questa solare location però, un minaccioso temporale si manifesterà senza preavviso sulle nostre teste, con un oscuro gigante di nubi che rappresenterà, per l’appunto, la mafia da sconfiggere. Per arginare l’avanzamento del mostro “temporalesco” e della corruzione dilagante, avremo a disposizione delle carte da gioco.

Non tutte le scelte che potremo fare selezionando una carta saranno corrette. Perciò ci ritroveremo in una situazione di crescita e apprendimento per nulla scontata. La soluzione infatti non si otterrà tramite la violenza o la forza bruta, bensì con l’ausilio dell’unione d’intenti e della propaganda di messaggi positivi. Con ciascuna scelta di una carta vincente riusciremo a togliere terreno dalle mani della mafia, mentre sbagliando quest’ultima avanzerà affliggendo ulteriormente terre e lavoratori con il caporalato.

Carta Nostra è un titolo breve ma intenso, con un alto valore educativo. Il team di Digital Mosaik è riuscito a farci sorridere istruendoci, ed è per questo che consigliamo a tutti di provare il gioco. Anche a chi dovesse essere sprovvisto di visore, visto che (per quanto rimanga raccomandato) non è strettamente essenziale per poter fruire dell’esperienza. E’ bello sapere che l’iniziativa proseguirà all’interno delle scuole siciliane e in eventi dedicati, per accrescere nelle generazioni più giovani la consapevolezza che, in questa ingiusta lotta, ogni scelta può fare la differenza. 

A PROPOSITO DI CARTA NOSTRA

Riportiamo qui sotto alcune dichiarazioni sul gioco provenienti dal sito ufficiale di Digital Mosaik. Qui invece trovate le più recenti stime circa la portata del fenomeno del caporalato, realizzate nel VI Rapporto dell’Osservatorio Placido Rizzotto della FLAI-CGIL (novembre 2022).

Manuel Bazzanella, fondatore e CEO di Digital Mosaik, ha commentato:

Abbiamo ideato questo progetto come un gioco di carte, nel quale ognuna di esse rappresenta una scelta, una presa di posizione. Da qui il nome “Carta Nostra”, perché la scelta nella lotta contro la mafia è nostra, di tutti noi. In Digital Mosaik crediamo che le tecnologie del metaverso possano mettersi al servizio della collettività, fare la differenza e portare un valore reale all’essere umano, e progetti come Carta Nostra ne sono la prova.

Roberta La Cara, direttrice dell’area ricerca e sviluppo di Associazione Don Bosco 2000, ha aggiunto:

Con la Digital Farm di Villarosa vogliamo avvicinarci ai più giovani, per insegnare loro la cultura della legalità che molto spesso in quel contesto è stata violata. Vogliamo farlo stando vicini a loro, parlando il loro stesso linguaggio, provando le stesse emozioni. Perché solo percorrendo insieme il medesimo cammino potremo raggiungere gli importanti risultati auspicati nel lungo periodo.