Perish, la nostra recensione

Orde di dannati da uccidere e corpi da rivendere nel frenetico sparatutto in prima persona di Item42

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Quello tra fps e roguelite è una commistione che ha visto, in questi anni, sorgere diversi ottimi titoli come Gunfire Reborn, Ziggurat e il suo sequel o anche Deadlink (per quanto sia ancora in accesso anticipato). Si tratta quindi di una formula assai ben rodata dove il rischio di risultare banali e poco innovativi è piuttosto elevato. A raccogliere la sfida però troviamo Perish, un nuovo sparatutto in prima persona con elementi roguelite realizzato da Item42.

Una piccola software house indipendente con sede a a Brighton, in Inghilterra, composta dai due fratelli Regan e Bret Ware. Saranno riusciti a ritagliarsi un loro spazio all’interno di questa popolare genere ibrido? Scopriamo in questa recensione della versione Pc di Perish, curata dal nostro Claudio Szatko. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da HandyGames, è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X/S. Buona lettura.

BENVENUTI NEL PURGATORIO

In Perish impersoneremo Amyetri, un’anima dannata che per trovare la pace dovrà superare diverse prove (definite riti di Orfeo) all’interno di un vero e proprio Purgatorio. Senza troppi giri di parole, il tutorial iniziale ci introdurrà in questo infernale contesto, presentandoci nel contempo le basi del gameplay. Trattandosi di uno sparatutto in prima persona, avremo a che fare con le classiche azioni quali saltare, bloccare, schivare e sparare/colpire.

Partiremo avendo in dotazione una misera spada spezzata, ma partita dopo partita sarà possibile acquisire e potenziare nuove armi con cui affrontare nemici e boss sempre più potenti. Mostri e altre anime dannate che faranno di tutto per ostacolare il nostro cammino verso l’Elysium, che possiamo considerare come una sorta di Paradiso. Come esperienza, quella offerta da Item42 è piuttosto gratificante.

Per la freneticità che riesce a trasmettere, a tratti sembrerà di star giocando a Doom (sia pure con le dovute distinzioni), complice anche la costante comparsa di nemici che ci costringerà a stare costantemente all’erta. Interessante anche la scelta di non inserire una barra della vita; sappiate però che si morirà dopo essere stati colpiti, mediamente, tre volte. Indi per cui bloccare e schivare gli attacchi sarà ancor più fondamentale. Sebbene il gameplay funzioni piuttosto bene nel complesso, c’è tuttavia da segnalare il fatto che non tutte le armi restituiscono un buon feedback dei colpi.

In particolare le armi da mischia, che rispetto agli archi e in generale alle armi da fuoco peccheranno decisamente di “consistenza”. Impugnare una spada o un’ascia (indipendentemente dalle rispettive dimensioni) non presenterà alcuna differenza, come se non avessero peso. Ben diversa invece la questione degli attacchi a mani nude, visto che calciare i nemici sarà particolarmente divertente. Soprattutto spingendoli contro pareti chiodate o nel vuoto, come degli spartani provetti.

UNA SFIDA COMUNQUE INFERNALE

Come ci si aspetterebbe da un roguelite che si rispetti, anche in Perish torneremo, in caso di morte, al punto di partenza. In questo caso parliamo di una sorta di “pantheon” iniziale, che fungerà da hub, dove potremo acquistare e potenziare nuove armi e abilità grazie al denaro guadagnato dalle partite precedenti. La strada per arrivare all’Elysium sarà lunga e tortuosa, anche perchè il livello di sfida proposto da Item42 è notevole.

Utili in tal senso saranno anche gli anelli in grado di aumentare la salute e la quantità di oro guadagnabile, senza dimenticare le armi. Ciascuna di esse presenta infatti delle “sfide” che una volta superate permetteranno di sbloccare nuove abilità attive e passive correlate. Il gioco, d’altra parte, stimola molto bene la creazione e la sperimentazione di vere e proprie build.

Fin qui più o meno tutto bene, e in generale sembrerà di trovarsi di fronte a un gran bel prodotto. Ma allora c’è qualcosa che non va? La risposta, sfortunatamente, è affermativa. Innanzitutto c’è da dire che ogni partita sembrerà fin troppo simile a quelle precedenti, per via del fatto che l’ordine dei livelli (cioè le varie ambientazioni del Purgatorio) non sarà casuale, bensì definito.

Stessa cosa per quanto riguarda i nemici, che saranno rigorosamente proposti nella medesima varietà e ordine. Gli unici elementi generati casualmente saranno gli obiettivi, che di volta in volta dovremo superare per accedere all’area successiva. Uccidere un nemico d’elite, sopravvivere a un’imboscata, e via discorrendo.

ESECUZIONE IN COOPERATIVA

Anche le boss-fight, che di solito in titoli come questo risollevano spesso le sorti della produzione, nel caso di Perish non si possono definire esattamente memorabili. Certo, a livello estetico il loro design sarà tanto imponente quanto accattivante, ma per quanto riguarda i pattern d’attacco… Nonostante l’altissimo rischio di morte, gli attacchi di questi boss saranno complessivamente fin troppo facili da leggere e prevedere.

A darci maggiore filo da torcere saranno più le hitbox non di rado imprecise, che schemi d’attacco veramente complessi ed elaborati. Nonostante le svariate debolezze finora evidenziate, ci troviamo comunque dinanzi a un’esperienza stimolante e soprattutto divertente. La quale, oltretutto, è stata concepita per essere cooperativa: non a caso potremo avventurarci nel Purgatorio con un massimo di altri tre giocatori.

Dal punto di vista tecnico e artistico invece non possiamo che complimentarci con Item42, che ricordiamo essere un team composto da appena due persone. Graficamente infatti Perish si attesta a un buon livello, presentando scenari elaborati e tutt’altro che avari di dettagli, dove a dominare piacevolmente saranno il colore oro e un’aura “mitologica”, perfettamente integrata nel contesto.

Veramente accattivante anche il design di nemici (alcuni veramente terrificanti) e boss, anche se per questi ultimi, come abbiamo detto in precedenza, si sarebbe potuto fare qualcosa di più circa i pattern d’attacco. Ottime infine le prestazioni (non abbiamo riscontrato cali di framerate o simili) e la colonna sonora, che comprende diverse tracce metal che si sposano in maniera eccellente con l’azione e il contesto.

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

Di sparatutto roguelite di certo non ne mancano, ma Perish riesce comunque nel difficile intento di distinguersi con una propria personalità, grazie all’ingegno (e all’impegno) dei fratelli Ware, che assieme formano il team di Item42. Siamo distanti dall’Olimpo del genere, ma l’esperienza messa sul piatto riesce comunque a divertire e coinvolgere (ancor di più in compagnia di amici) nonostante alcuni limiti, perlopiù figli della natura indie del progetto. Rassicurante è inoltre l’annuncio dei due sviluppatori, che hanno promesso futuri aggiornamenti con nuovi contenuti aggiuntivi gratuiti. Nel frattempo, non ci resta che “purgare” ed essere purgati, nel corso del cammino verso l’Elysium.

Pregi

Esperienza divertente e frenetica che si poggia su una buona progressione. Comparto tecnico sorprendentemente valido e solido...

Difetti

... Ma certe hitbox risultano davvero sballate. Pattern d'attacco dei nemici poco elaborati. Complice l'organizzazione dei livelli, la ripetitività sarà dietro l'angolo.

Voto

7